Omeprazolo: quando prenderlo e gli effetti collaterali

Uno dei farmaci più adatti contro il reflusso gastroesofageo. Può portare nausea e mal di testa

omeprazolo

L’ omeprazolo è un principio attivo impiegato per la produzione di farmaci inibitori della pompa protonica. Somministrato prevalentemente per i trattamenti gastrointestinali e antiulcera, l’omeprazolo è il farmaco più utilizzato per la cura specifica del tratto gastrointestinale. Ma quali sono le sue funzioni, come agisce nell’organismo e in che modo può interferire o dar vita a effetti collaterali. Scopriamolo insieme.

OMEPRAZOLO

L’omeprazolo è prescritto dal medico quando il paziente soffre di disturbi gastro-esofagei come nel caso del reflusso gastrico o di ulcerazione. Il principio attivo può essere trovato in diversi farmaci che sarà ad ogni modo il medico a prescrivere. Ad oggi, in Italia è anche disponibile un farmaco da banco con omeprazolo che, tuttavia, è sconsigliato se non previa ricetta medica.

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OMEPRAZOLO A COSA SERVE

L’omeprazolo è un medicinale prescritto come trattamento unico o in combinazione con altre terapie per curare, in particolare, il reflusso gastroesofageo. Il farmaco, di fatto, riduce i sintomi del disturbo e consente all’esofago di guarire. L’assunzione di omeprazolo permette anche di prevenire ulteriori danni all’esofago o allo stomaco.

Un altro impiego è quello per i disturbi che si caratterizzano per l’eccessiva produzione di acidi gastrici nello stomaco.

L’omeprazolo può essere usato anche per trattare:

  • La sindrome di Zollinger-Ellison,
  • Le infezioni e le ulcere gastrointestinali
  • Le infezioni da Helicobacter pylori, di cui può anche aiutare a prevenire la ricomparsa.
  • I bruciori di stomaco cronici o frequenti (compaiono almeno 2 volte alla settimana)
  • Le ulcere causate da FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei)
  • Le ulcere duodenali

Bisogna considerare, tuttavia, che non è un rimedio istantaneo. Il principio attivo del farmaco può impiegare più giorni per fare effetto. In genere, potrebbero volerci da 1 a 4 giorni per iniziare a sentire sollievo.

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COME FUNZIONA

Come avviene anche per tutti gli altri farmaci che agiscono da inibitori di pompa protonica, l’omeprazolo agisce da inibitore, impedendo la produzione di acido cloridrico in eccesso, causata o no dal cibo ingerito.

Per attivarsi, il principio deve essere inserito in un ambiente acido, in particolare, all’interno delle cellule parietali, dove può iniziare a svolgere la sua funzione da ostacolatore nella produzione di succhi gastrici.

COME SI ASSUME L’OMEPRAZOLO

Le dosi di omeprazolo consigliate:

L’omeprazolo è un farmaco disponibile sotto forma di capsule gastroresistenti da assumere via orale. In genere, va preso al mattino, almeno un’ora prima di fare colazione, a stomaco vuoto.

È importante tenere in mente che affinché il medicinale faccia effetto bisogna ingerire la capsula intera aiutandosi con mezzo bicchiere d’acqua. L’omeprazolo non va masticato o frantumato poiché le sostanze all’interno che proteggono il principio attivo fino al suo arrivo nell’area d’azione, si potrebbero decomporre a contatto con i succhi gastrici, indebolendo o annullando l’azione dell’omeprazolo del tutto.

Per le quantità da assumere, è necessario rivolgersi ad un medico competente e seguire le istruzioni per la somministrazione del farmaco. In caso di dubbi, è sempre bene consultare il medico.

Nei casi più lievi, se si sperimentano bruciori di stomaco frequenti, basterebbe una dose al mattino per 14 giorni. Per il reflusso gastroesofageo o ulcere, il medico può prescrivere l’omeprazolo da 1 a 3 volte al giorno, rigorosamente un’ora prima dei pasti.

Come già accennato, l’omeprazolo può anche essere prescritto in combinata con altri farmaci se il paziente presenta sintomi aggiuntivi dovuti ad infezioni o altre patologie connesse.

vivi lieve Antonio Galdo

EFFETTI COLLATERALI

Che effetti indesiderati può causare l’Omeprazolo?

L’omeprazolo, analogamente ad altri medicinali, può causare effetti indesiderati. Questi possono essere manifestati solo da una parte dei pazienti e ognuno li sperimenta in maniera diversa dall’altro.

EFFETTI INDESIDERATI COMUNI

EFFETTI INDESIDERATI POCO COMUNI

EFFETTI INDESIDERATI GRAVI

  • Alterazione negativa del numero di piastrine e/o globuli bianchi nel sangue
  • Reazioni allergiche, anche gravi
  • Livelli troppo bassi di sodio nel sangue
  • Sudorazione eccessiva
  • Agitazione, confusione o depressione
  • Bocca infiammata
  • Alterazione del gusto
  • Vista offuscata
  • Broncospasmo
  • Problemi epatici
  • Alopecia
  • Reazioni alla luce
  • Artralgia o mialgia
  • Nefrite interstiziale

QUANDO NON USARE OMEPRAZOLO

Bisogna fermare subito il trattamento se si cominciano a manifestare sintomi rari, ma possibili, come:

Questi potrebbero essere tutti segni di un’allergia grave in corso per cui sarebbe necessario rivolgersi immediatamente al medico e trattare il problema.

Bisogna anche stare attenti a valutare se la pelle inizia a desquamarsi, presenta bolle o si creano vesciche sanguinanti sul viso o sui genitali. Mentre, in caso di ingiallimento dell’epidermide, si potrebbe essere in presenza di condizioni patologiche connesse al fegato.

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CONTROINDICAZIONI

L’omeprazolo è un farmaco e in quanto tale, non è universale. In alcuni casi, anzi, il principio attivo potrebbe creare danni o portare il paziente a sperimentare condizioni gravi. Ma quali sono i casi in cui non è possibile assumere l’omeprazolo?

L’omeprazolo è controindicato nei seguenti casi:

  • Allergia all’omeprazolo
  • Allergia nota ad uno o più degli eccipienti presenti nel farmaco
  • Riconosciuta allergia ad altre tipologie di inibitori di pompa protonica (lansoprazolo, rabeprazolo, esomeprazolo, pantoprazolo)
  • Se si è al momento in terapia con nelfinavir (principio attivo usato nel trattamento delle infezioni da HIV).

AVVERTENZE

Nel momento in cui il medico prescrivesse l’omeprazolo, il paziente dovrebbe immediatamente riferire se si sono manifestate reazioni allergiche dopo l’assunzione di inibitori di pompa protonica. Nella maggior parte dei casi, questo è sinonimo di allergia anche all’omeprazolo.

Il paziente, prima di iniziare una cura a base omeprazolo deve sottoporsi ad uno specifico esame del sangue per la cromogranina A. Al contempo, deve essere a conoscenza che a causa dell’assunzione di inibitori di pompa protonica possono essere nascosti i sintomi di altre malattie. Per questo, è bene informare il medico se, prima e durante il trattamento con omeprazolo, si sperimenta:

  • Un’importante perdita di peso (senza apparente motivazione)
  • Problemi di deglutizione o disfagia
  • Vomito, anche con tracce di sangue
  • Sangue nelle feci
  • Diarrea grave o persistente

Studi accreditati hanno anche evidenziato come l’assunzione di omeprazolo prolungata – maggiore di un anno – può favorire il rischio di fratture ad anca, polso e colonna vertebrale. Soprattutto se si soffre di osteoporosi o patologie dell’apparato scheletrico, è fondamentale avvertire il medico.

Pertanto, il farmaco deve essere somministrato sotto stretta osservazione del medico e non deve superare le dosi raccomandate né i tempi indicati. In caso di dubbi o domande, è bene discuterne con il dottore che potrà individuare il trattamento o la cura più adatta anche in baso al caso specifico.

FARMACI: COSA SAPERE PER USARLI CORRETTAMENTE

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