
RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI
Gli italiani consumano troppi antibiotici, spesso senza motivo e senza una prescrizione medica. Solo greci e ciprioti ci ‘superano’ in questa classifica di demerito.
Abbiamo già trattato questo argomento (Italiani e antibiotici: primato di abuso e disinformazione), ci ritorniamo in occasione di una nuova e imponente campagna di sensibilizzazione a cura di Agenzia Italiana del Farmaco e Istituto Superiore di Sanità.
ANTIBIOTICI: CATTIVE ABITUDINI
Senza entrare ulteriormente nel merito della scelta della cura antibiotica, vediamo di seguito gli errori più diffusi frutto di cattiva informazione e di una diffusa superficialità in materia di cure antibiotiche:
– fai da te;
– ricorso ingiustificato al farmaco;
– interruzione anticipata della cura.
Troppo spesso all’insorgere dei primi sintomi influenzali, di un semplice raffreddore o di una febbre ‘liberatoria’ si tende a far ricorso alle cure antibiotiche pensando così di sopprimerne il decorso.
Bene… cioè, male: trattandosi di patologie di origine virale il ricorso all’antibiotico è completamente inutile (agisce sui batteri, non sui virus!) e si rivela dannoso per l’organismo per la sua tossicità (specialmente a carico del fegato), per i danni alle mucose del sistema digerente e per i colpi inferti al sistema immunitario, che diviene via via più debole e inefficace man mano che si fa ricorso a questo tipo di farmaco.
La massiccia e indiscriminata prescrizione di antibiotici in particolare da parte di molti medici di famiglia e pediatri è sotto gli occhi di tutti. Non è un caso che la campagna dell’Agenzia Italiana del Farmaco sia rivolta esplicitamente a sensibilizzare anche i medici stessi su una materia che molti sembrano letteralmente aver perso di vista.
Il caso New Dehli.
La Natura, anche nei suoi agenti patogeni, è di gran lunga più complessa e intelligente rispetto a qualsiasi tentativo di ‘controllarla’. New Dehli è caratterizzato dal gene NDM-1, in grado di replicarsi in diverse forme batteriche e renderle farmaco-resistenti. L’abuso di farmaci e in particolare di antibiotici mette in moto un meccanismo di selezione sempre più accurato di organismi resistenti e al momento la ‘medicina ufficiale’ alza bandiera bianca dichiarando di non avere ‘armi’ contro questa ennesima mutazione a parte due molecole poco utilizzabili: la colistina per i suoi pesanti effetti collaterali e la tigeclicina per il suo funzionamento ‘random’.
ANTIBIOTICI NELL’ALIMENTAZIONE
Un aspetto primario, purtroppo non considerato da questo tipo di ‘campagna’ di sensibilizzazione, è quello alimentare.
Succede così a chi mangia regolarmente carne, latte e derivati di assumere regolarmente antibiotici: questo comporta fenomeni di intossicazione e immunodepressione, condizione favorevole all’insorgenza di patologie e a successivi fenomeni di resistenza farmacologica nel caso di cure a patologie specifiche. In poche parole, i farmaci smettono di essere efficaci perchè se ne assumono troppi!
Il rischio secondo tutti gli osservatori è che in futuro non si possa più disporre di possibilità farmacologiche nella cura delle infezioni, rendendo così temibili anche patologie attualmente innocue.
ANTIBIOTICI: PERCHE’ DI UN ABUSO E VIE D’USCITA
Ci sono da recuperare decenni di cattiva educazione alla salute, informazione distorta, prescrizioni inadeguate, medici di base e specialisti lontani dalla loro missione e per contro ‘sensibili’ alle lusinghe delle aziende farmaceutiche.
E’ possibile superare questo modello ‘intossicato’? Realisticamente non è semplice, per dimensione e potenza degli interessi che lo alimentano.