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LUDOPATIA
Una delle patologie purtroppo più diffuse in questi anni è la malattia del gioco d’azzardo patologico, definita azzardopatia o, più comunemente, ludopatia. Inserita nel 1994 nel manuale diagnostico di psicoterapeuti e psichiatri nella categoria delle dipendenze comportamentali, si caratterizza, come da definizione, per la tendenza del giocatore o della giocatrice ad una crescente perdita di controllo nei confronti del gioco d’azzardo, la quale si manifesta nella frequenza smodata delle giocate, nel tantissimo tempo passato a giocare, o nelle ingenti somme spese nel tentativo di recuperare le perdite. Spesso chi è affetto da questa patologia investe nel gioco ben più delle proprie possibilità economiche, dovendo ricorrere a prestiti e contraendo debiti, trascurando gli impegni quotidiani della vita, concentrando il proprio pensiero solo ed esclusivamente sul giocare d’azzardo.
Sembra facile trovare più di qualche attinenza con le tossicodipendenze, le dipendenze da alcool o sostanze stupefacenti, e se si può credere che la ludopatia abbia a che fare con l’abbondanza di risorse, denaro e agi propri della società occidentale, è vero proprio il contrario: i picchi di incidenza del gioco d’azzardo compulsivo si registrano durante i periodi di recessione e crisi economica.
SINTOMI
La ludopatia si accompagna spesso ad altri disturbi della sfera psicologica, che ne sono indice e conseguenza, tra cui attacchi di panico, depressione, lieve disturbo bipolare o sintomi fisici legati allo stress, ma i sintomi per riconoscere una persona ludopatica sono principalmente questi (almeno 5 devono essere presenti contemporaneamente):
- è completamente assorbita dal gioco, dai pensieri del gioco, dal pianificare giocate future o trovare il modo per procurarsi denaro;
- sente il bisogno di puntare cifre sempre maggiori;
- prova a ridurre o interrompere il gioco d’azzardo, ma senza successo, proprio come nel caso dell’assunzione di una sostanza;
- è irrequieta e irritabile quando tenta appunto di non giocare;
- gioca per sfuggire ai problemi o usa l’azzardo come rifugio per le difficoltà;
- mente ai familiari o a chi gli sta intorno sull’origine dei debiti che ha, sui soldi che perde, su ciò che fa, sulle abitudini di gioco;
- arriva addirittura a commettere reati per reperire denaro per giocare o ripianare i debiti contratti;
- mette a repentaglio il lavoro o una relazione per inseguire il sogno di una grande vincita;
- contrae molti debiti e chiede prestiti per colmare le somme di denaro perdute;
-
perde la voglia di stare con gli altri;
-
compromette le relazioni familiari;
-
vede diminuire il rendimento sul lavoro o nello studio;
LUDOPATIA IN ITALIA
Secondo l’Istituto superiore di Sanità, in Italia ci sono 1,5 milioni di giocatori considerati “problematici“: 1,4 milioni a “rischio moderato”; due milioni a “basso rischio”. L’Osservatorio di Nomisma ha individuato due categorie principali di giocatori, sulla base delle fasce di età: giovani tra i 14 e i 19 anni, over 65 anni. La media nazionale di spesa pro-capite è di circa 1400 euro. Quanto alle slot machine in Italia se ne contano una ogni 143 abitanti.
GIOCO D’AZZARDO IN ITALIA
LE REGIONI DOVE SI SCOMMETTE DI PIU’
CURE
- Terapia psico-individuale. Si tratta di sedute di analisi con le quali si mettono a fuoco le motivazioni della dipendenza e il possibile cambiamento. La terapia può essere abbinata all’uso di alcuni farmaci adatti a questo tipo di problemi.
- Terapia psico-familiare. In questo caso nella terapia del giocatore dipendente vengono coinvolti anche i familiari, dal coniuge ai figli.
- Tutoraggio economico e legale. La persona colpita dalla ludopatia viene messa sotto tutoraggio sia per la parte economica 8 e non può gestire denaro in prima persona sia per gli aspetti legali della sua dipendenza.
- Trattamento farmacologico. Non esistono farmaci, tantomeno riconosciuti dal Servizio sanitario nazionale, destinati ad hoc contro la ludopatia. Ma può essere il medico curante a decidere l’uso di medicinali adatti al problema.
A CHI RIVOLGERSI
- Servizi territoriali del sistema sanitario (Sert). In genere affrontano alcol e droghe, ma da tempo anche il gioco d’azzardo.
- Associazioni riconosciute. Il Coordinamento nazionale Gruppi per giocatori d’azzardo ha censito 38 associazioni che svolgono attività di supporto, di cura, e di prevenzione.
- Gruppi di auto-aiuto. Nati e cresciuti dal basso, sono formati da più persone o famiglie. Tra i più famosi ci sono Giocatori Anonimi e Gruppo Auto Mutuo Aiuto.
- Centri residenziali. Si tratta di luoghi per una degenza dopo il trattamento. In alcune regioni, Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana, sono inclusi nei progetti dei servizi pubblici.
PREVENZIONE
- Aiutare la persona malata a parlarne in famiglia, senza troppo pudore. e cercare di indirizzarla verso altri interessi.
- Non colpevolizzare chi è vittima della ludopatia.
- Ridurre il numero si slot machine nei luoghi pubblici
- Informare i giocatori sui rischi del gioco d’azzardo e sulle reali possibilità di vincite.
- Fare campagne nelle scuole, utilizzando anche la materia della matematica probabilistica.
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