
Il rischio maggiore arriva dalle conserve alimentari fatte in casa. Per evitare pericoli, il più grave è il botulino, bisogna avere le giuste precauzioni in tutte le fasi fino al consumo: dalla produzione alla conservazione casalinga. La sicurezza delle conserve, nella fase di produzione, è garantita da una corretta bollitura con l’aggiunta del sale. Una volta chiusi, i barattoli vanno pastorizzati.
CORRETTA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
E passiamo al consumo. Una volta aperte le conserve non possono essere più tenute a temperatura ambiente, ma vanno in frigorifero, ricoperte sempre con lo steso liquido di governo mano a mano che si consumano per evitare l’ossidazione.
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TEMPI DI CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
Quanto durano le conserve una volta aperte? Dipende. Quelle acide o acidificate, dai sott’olio ai sott’aceto, e i vegetali in salamoia possiamo conservarli anche per uno-due mesi. Le passate di pomodoro invece devono essere consumate entro una settimana, e sughi, salse e oli aromatizzati non possono essere conservati oltre i quattro-cinque giorni.
RISCHI CATTIVA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
Una cattiva conservazione degli alimenti porta a disturbi gastro-intestinali, bruciori di stomaco, intossicazione e innanzitutto al botulismo alimentare. Il botulino è un’intossicazione acuta causata dalla tossina botulinica, la più tossica proteina finora conosciuta. Purtroppo il botulino dopo un periodo di incubazione molto rapido, da 12 a 48 ore, può portare alla morte per paralisi respiratoria e asfissia.
Bisogna intervenire ai primi sintomi: visione doppia, paralisi dei nervi del viso, nausea e vomito abbinate all’aritmia, disturbi urinari, debolezza muscolare. E tra le cause del botulino, la cattiva produzione e\o conservazione delle conserve fatte in casa copre il 74 per cento degli episodi.
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ALIMENTI DA CONSERVARE NEL MODO GIUSTO
Per quanto riguarda gli altri alimenti, i rischi di intossicazione gravi sono decisamente minori, ma anche qui bisogna seguire alcuni accorgimenti.
Olio. Va conservato a temperatura ambiente, lontano da luce e calore. Potete utilizzare una bottiglia di vetro scura o un recipiente di latta, dal quale prelevate l’olio secondo le vostre esigenze.
Salumi. Un tempo si conservavano in modo semplice: appesi al soffitto. Erano più acidi e più salati, e quindi si poteva farlo. Adesso per motivi legati all’abitudine di diete alimentari più sane, i salumi contengono meno sale di una volta e questo è un motivo in più per conservarli in frigorifero. Avvolti in un contenitore di vetro o in una pellicola di alluminio.
Marmellate. Una volta che le avete aperte, tenetele in frigo. E consumatele nello spazio di qualche giorno, specie se avete utilizzato poco zucchero, il più efficace conservante delle marmellate.
Mozzarella. I primi uno-due giorni potete ancora conservarla nel suo liquido a temperatura ambiente. Dopo va in frigorifero, dove è preferibile congelarla per poi utilizzarla come condimento in qualche piatto.
Prodotti in salamoia. Una volta aperti, vanno in frigorifero, aggiungendo olio, aceto e sale man mano che si consumano.
Patate. È un alimento che utilizziamo quasi tutti i giorni in cucina. Meglio tenerle in un cesto o in un cartone forato, al riparo da luce e calore. Non in frigorifero. E attenzione a un particolare: mai vicino alle cipolle.
Pesto. È una preparazione molto delicata: se è fatto in casa, è preferibile consumarlo al momento. Altrimenti congelate.
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