Vitamina C, minerali importanti come magnesio e potassio, antiossidanti per contrastare l’invecchiamento delle cellule. In compenso, e questa è un’altra qualità, i fichi d’India sono poco calorici: hanno appena 55 calorie ogni 100 grammi di frutto.
Specie dopo il mese di agosto, e specie in alcune regioni meridionali come la Sicilia e la Calabria, siete sempre in tempo, tutto l’anno, per apprezzare e scoprire le tante qualità dei fichi d’India. A parte il sapore di un frutto davvero speciale e i tanti usi che se ne possono fare in cucina.
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La pianta del fico d’India
Il fico d’India è una pianta originaria del Messico, dove è chiamato Nopalli e la sua figura fa parte integrante dello stemma della Repubblica messicana. Si tratta di una pianta perenne, che appartiene alla famiglia delle Cactaceae e riesce facilmente a moltiplicarsi sotterrando le sue pale in qualsiasi terreno privo di ristagno d’acqua: il fico d’India attecchisce così anche in terreni non adatti alle culture, in quanto brulli, in pendenza, rocciosi e scarsi di terriccio. E ciò rende la pianta molto originale anche dal punto di vista estetico. L’unico vincolo è che il terreno si trovi in una zona dove le temperature non scendono mai sotto lo zero. In Italia il fico d’India è molto diffuso in tutte le regioni meridionali, ma in particolare in Sicilia e in Sardegna, con uno spreco enorme: spesso si vedono questi meravigliosi frutti marcire a terra, mentre nei negozi di frutta delle regioni del Nord si pagano a peso d’oro.
Proprietà
Un tempo, il fico d’India, e in particolare i suoi frutti e le sue bucce, veniva dato in pasto ai maiali ed ai bovini, poi invece si sono scoperte le sue qualità per la nostra salute e i tanti benefici che derivano dal suo consumo. Vediamo le dieci più importanti.
- Contiene molta acqua. Mangiare un fico d’India significa innanzitutto bere tanta acqua, di cui abbiamo bisogno per una corretta idratazione. Infatti, un etto di questo frutto contiene 53 calorie e una quantità di acqua pari all’83 per cento del prodotto. Mentre una restante percentuale, il 13 per cento, rappresenta la sua dose di zuccheri. Grazie alla tanta acqua che contiene, il fico d’India è dissetante, diuretico e depurativo. E molti medici lo consigliano per espellere i calcoli.
- Aiuta a dimagrire. Questo effetto è dovuto a un’altra qualità, in termini di contenuti di base, del fico d’India. Al suo interno infatti si trovano preziose dosi di fibra vegetale, che rigenera la flora intestinale e protegge dalle emorroidi. Inoltre la fibra vegetale stimola l’attività dell’intestino e per questo il fico d’India è consigliato anche per superare problemi di stitichezza.
- Protegge i capillari e previene tumori. Tra le vitamine che i fichi d’India contengono, ci sono la C, che svolge una eccellente azione di protezione dei capillari, e la pro-vitamina A, o anche detta beto-carotene, che invece protegge dall’insorgenza di nuovi tumori.
- Abbassa zucchero nel sangue. Questo è un effetto legato a due particolari tipi di fibra alimentari, la pectina e lo xilosio, contenuti nei fichi d’India. In questo modo il frutto di origine messicana è consigliabile nella dieta dei diabetici.
- Protegge le cellule nervose. Per questo entrano in gioco le vitamine del gruppo B, e in particolare la B1 e la B2: nei fichi d’India ne trovate in abbondanza.
- Un sostegno al fegato. Arriva attraverso gli antiossidanti contenuti nei fichi d’India.
Benefici
Oltre alle qualità preventiva il fico d’india ha dimostrato di possedere anche delle virtù curative. Per esempio per bloccare la tosse, oppure per abbassare il colesterolo.
- Cura la tosse. In commercio esistono perfino sciroppi a base di fichi d’India. Come mai? Per il semplice motivo che in questi frutti non mancano flavonoidi, la cui attività è un rimedio naturale contro la tosse.
- Abbassa il colesterolo. Uno studio scientifico ha dimostrato gli effetti positivi dei fichi d’India sui livelli di colesterolo, quando sono troppo alti. In particolare si è scoperto l’efficacia, sul versante anticolesterolo, di 250 grammi di fichi d’India al giorno, consumati per otto settimane.
- Per combattere l’osteoporosi. Grazie all’enorme quantità di minerali come il ferro, il fosforo e il calcio, i fichi d’India sono consigliati nelle cure contro l’osteoporosi.
- Attenzione ai semi. Più che un beneficio diretto, qui c’è un rischio che bisogna tenere conto, per evitarlo, quando mangiamo i fichi d’India. Contengono, infatti, molti semi di consistenza lignea, non sempre facili da digerire, al punto che possono disturbare le funzioni intestinali e alterare la flora batterica. Quanto basta per non cedere alla tentazione di esagerare, e per utilizzare piccole dosi per i bambini.
Quanti se ne possono mangiare
Come abbiamo visto una quantità-limite, in funzione dell’obiettivo di abbassare il colesterolo, è quella di 250 grammi al giorno per otto settimane. In ogni caso, non esiste una quantità standard, e le dosi variano da soggetto a soggetto, in base alle condizioni di salute ed a eventuali controindicazioni. L’importante è non esagerare: comunque stiamo parlando di un frutto con proprietà diuretiche e lassative, e dunque se ne mangiamo una quantità eccessiva, sappiamo quali possono essere le sgradevoli conseguenze.
Usi in cucina
Considerando le sue caratteristiche, il fico d’India in cucina può essere utilizzato per diverse soluzioni. A partire da gelatine, marmellate, liquori, dolcificanti e frutti. Fresco e sbucciato è perfetto per iniziare la giornata, a colazione. Nelle regioni del Sud i fichi d’India sono molto usati per realizzare dolci tipici, e qui trovate una ricetta davvero speciale: fichi d’India e spaghetti. In alternativa potete usare anche i fusilli.
Usi nella cosmetica
Creme, lozioni e shampoo: i fichi d’India sono utilizzati nella cosmetica innanzitutto per favorire la crescita dei capelli e anche per proteggerli quando sono molto stressati (per esempio per frequenti bagni in piscina). Il prodotto più efficace è sicuramente l’olio, con il quale massaggiare la testa, in modo che il capello possa assorbire le sostanze nutritive e i minerali del frutto e farli arrivare direttamente al bulbo pilifero. Le qualità nutrienti ed emollienti dei fichi d’India li rendono preziosi per il contorno occhi e per eliminare il trucco. L’olio di fico d’India, inoltre, previene e attenua le smagliature, e viene spesso usato durante la gravidanza. L’estratto dei fiori viene usato come idratante, elasticizzante ed emolliente della pelle; il frutto invece si usa per preparare creme umettanti e saponi. Se ridotto e lavorato in polvere, diventa un talco profumato.
Come si puliscono e si sbucciano
La buccia dei fichi d’India è densa di spine e questo crea il pericolo, nel pulirli, di procurarsi qualche piccola e fastidiosa puntura. Ma è tutto semplice, se seguite qualche accorgimento. In primo luogo raccogliete i fichi solo utilizzando dei guanti di protezione: poi li mettete in una bacinella di acqua tiepida e li lasciate in ammollo per circa cinquanta minuti. A questo punto le spine saranno già inefficaci e potete procedere a sbucciare i fichi d’india. Per sicurezza, continuate sempre con i guanti in lattice: eliminate la base e la parte alta, con un coltello affilato incidete il taglio verticale della buccia e con la punta staccate la sezione della buccia opposta al lato nel quale avete ben ferma la forchetta. Fate rotolare il fico d’India e mano a mano eliminate definitivamente la buccia. Il gioco è fatto.
Controindicazioni
I fichi d’India sono sconsigliati alle persone che hanno problemi di stipsi: i semi contenuti nella polpa potrebbero causare danni alla funzione intestinale. Per lo stesso motivo i fichi d’India non sono indicati a chi soffre di diverticolosi, in quanto i semi potrebbero fermarsi nei diverticoli e peggiorare l’infiammazione.
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