
Merycarmen Tedeschi è una giovane donna pugliese con le idee ben chiare: nel suo locale non c’è spazio per le slot-machine, macchine infernali corresponsabili della diffusione galoppante della dipoendenza da gioco d’azzardo. E ha così ha deciso di segnare un punto nella lotta contro questa dipendenza socialmente accettata.
BARISTA CONTRO LA LUDOPATIA
Nello scorso mese di agosto Merycarmen decide di aprire un’attività di bar nella sua cittadina, il Meryang cafè, e di installarvi, come sempre accade, una serie di videolottery e slot destinate a far avviare gli affari nel migliore dei modi. Certa del fatto che sicuramente le sarebbero arrivati clienti fissi e paganti, giocatori accaniti pronti a infilare nelle fessure delle slot fino all’ultimo centesimo di stipendio e pensioni.
E così accade. Presto la giovane titolare dell’esercizio della cittadina pugliese si rende conto che quella presa non era forse la decisione più giusta, e corregge il tiro: fa rimuovere tutti i terminali di gioco d’azzardo, videopoker e slot machine, e installa al centro del bar un bel biliardino. O calciobalilla, che dir si voglia, per gli amanti del vintage. E per la gioia dei più piccoli.
Stanca di vedere amici e conoscenti gettare alle ortiche le loro giornate e i loro soldi, decide di rinunciare a guadagni maggiori per restituire alla città uno spazio di aggregazione e divertimento pulito e protetto. Con grande successo.
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MERYCARMEN TEDESCHI ALBEROBELLO
Il suol gesto, infatti, non è passato inosservato sia da parte di tutta la comunità di Alberobello, che lo ha apprezzato riempiendo il cafè sia da parte delle istituzioni: l’Assessorato ai Servizi Sociali, arriva a fare pubblicità al gesto di Merycarmen, sperando così che possa servire d’esempio a tanti altri titolari di esercizi di bar e ristorazione di tutta la provincia di Bari.
Ad oggi il gesto di Merycarmen l’ha resa un simbolo della lotta alla ludopatia, terribile male moderno che consiste nella dipendenza assoluta e totale dal gioco d’azzardo, come dalle droghe.
LOTTA ALLA LUDOPATIA
Un disturbo conosciuto dalla notte dei tempi, quando giocare d’azzardo era considerato normale, un vizio virile o un vezzo per esporre status quo, così come si perdono tra le pagine di aneddotica storie di case, palazzi, o addirittura titoli nobiliari vinti o perduti al gioco. Ma oggi, la dimensione della ludopatia può assumere contorni spaventosi: sia per la facilità di accesso a sistemi di scommesse on line, video poker e video lottery, disseminate qua e là in ogni bar, sia perché le sale slot e le agenzie di scommesse spesso diventano gli unici punti di aggregazione e socialità per giovani e giovanissimi.
Quindi ben vengano le iniziative come quella di Merycarmen Tedeschi, sperando che queste esperienze possano fare rete contro la dipendenza da gioco d’azzardo.
(Immagine di copertina tratta da Repubblica Bari)
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