Leptospirosi: cos’è e come si previene

Per il nostro cane può essere mortale. I sintomi sono chiari, ma bisogna intervenire prima. Con un vaccino da fare ogni anno

LEPTOSPIROSI

I più colpiti sono i cani. E per loro la leptospirosi può essere mortale: una volta colpito dai batteri, il cane rischia l’insufficienza renale, e poi il blocco, nel giro di pochi giorni. La leptospirosi può essere trasmessa al cane in modo diretto o indiretto. Nel primo caso, il percorso è quello delle urine, del sangue oppure attraverso ferite cutanee o abrasioni. Nel secondo caso, la trasmissione avviene attraverso il terreno, il cibo e innanzitutto le acque contaminate. Un buon motivo per stare attenti quando il nostro cane beve da una fonte che non conosciamo.

COS’È

Quasi sicuramente le leptospirosi era già conosciuta secoli fa in Cina e sembra che fosse particolarmente diffusa tra i coltivatori di riso. La sua introduzione in Europa avvenne con tutta probabilità non prima del 1700, quando i ratti provenienti dall’Asia, invasero il Vecchio continente. Nonostante sia passato ormai più di un secolo dalla sua scoperta scientifica ufficiale, ancora oggi questa patologia fa parlare di sé. Gli agenti patogeni sono le leptospire, microscopici batteri appartenenti al gruppo zoologico delle spirochete, dal corpo sottile e spiraliforme, con le estremità a uncino. Pare che le specie in grado di causare la malattia nei mammiferi siano circa duecento: nel corso del tempo la loro distribuzione ampliata, anche grazie, alle variazioni climatiche ambientali e ai cambiamenti delle abitudini di vita dell’uomo e degli animali. Le Leptospire vivono nell’apparato escretore di topi e ratti e si mantengono attive, una volta che siano state eliminate nell’ambiente con le urine, soprattutto nelle acque stagnanti, nelle aree paludose, negli ambienti lacustri e fluviali. Il periodo dell’anno più pericoloso in tal senso a quello che va dalla primavera fino agli inizi dell’autunno.

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SINTOMI

I cani sono tra gli animali più sensibili all’azione delle Leptospire, specialmente se utilizzati a caccia o se si recano in aree acquitrinose o popolate da topi e ratti. I batteri penetrano nell’organismo canino attraverso la bocca, il naso o la pelle. I sintomi, che compaiono dopo qualche giorno dal contatto con i microrganismi, comprendono inizialmente febbre elevata, diminuzione della vitalità e mancanza di appetito, cui possono seguire vomito, aumento della sete, ittero (colorazione giallastra delle mucose e della pelle), anomalie oculari, tremori diffusi, dolori articolari e oc-casionalmente tosse, fino all’eventuale insorgenza di disturbi neurologici, che di norma preludono al decesso. Gli esami del sangue di solito mettono in luce un rialzo dei globuli bianchi, detto leucocitosi, accompagnato ad anemia e alterazione del parametri di funzionalità epatica e renale. In teoria, la leptospirosi può essere curata, poiché gli agenti infettanti sono sensibili all’azione di numerosi antibiotici. Nella pratica, ciò non è sempre possibile poiché spesso la diagnosi viene formulata tardivamente.

COME CAPIRE SE IL CANE HA LA LEPTOSPIROSI?

In sintesi i segnali più importanti per capire se il cane è stato colpito dai batteri della leptospirosi sono:

  • Febbre alta
  • Abbattimento
  • Mucose gialle
  • Vomito
  • Diarrea
  • Riduzione nelle urine
  • Sangue nelle urine
  • Paresi del terzo posteriore

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COME SI TRASMETTE LA LEPTOSPIROSI DAL CANE ALL’UOMO?

Purtroppo la possibilità di trasmissione della leptospirosi dal cane all’uomo non è esclusa. Il contagio avviene attraverso un morso (anche il topo può trasmettere all’uomo, in questo modo, la malattia), oppure con la penetrazione di leptospire attraverso acque contaminate. Le stesse che possono infettare il cane.

COME PREVENIRE LA LEPTOSPIROSI

La revisione delle linee guida vaccinali, proposta dalla World Small Animals Veterinary Association, raccomanda di non trascurare la profilassi nei riguardi della leptospirosi canina, anche e soprattutto poiché si tratta di una malattia che può colpire anche noi. l vaccini di nuova generazione, i cosiddetti L4, garantiscono una copertura maggiore rispetto a quelli disponibili fino a qualche anno fa e devono essere fatti annualmente per tutta la durata della vita dei nostri amici a quattro zampe. A causa della notevole e crescente diffusione di topi e ratti, dovrebbero essere immunizzati tutti i cani, anche quelli di città, indipendentemente dalle loro abitudini di vita, dalla razza e dal sesso. Nei cuccioli, così come negli adulti che vengono vaccinati per la prima volta, è tassativa l’esecuzione di due richiami da effettuare a circa tre -quattro settimane di distanza l’uno dall’altro preferibilmente dopo il compimento dei tre mesi di vita. Per qualunque altra informazione, rivolgiamoci al nostro veterinario che ci saprà consigliare per il meglio.

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