
GIOCO D’AZZARDO ILLEGALE ITALIA –
Se volete avere una motivazione forte sulla nostra battaglia contro il gioco d’azzardo, date uno sguardo agli arresti a Roma, avvenuti in queste ore, di una banda di criminali che controllava il circuito illegale delle slot machine sul litorale laziale. Un vero sistema, che vede alleate le mafie, dalla calabrese alla siciliana passando per la camorra, con gruppi di delinquenti locali.
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MAFIA E GIOCO D’AZZARDO –
Tra gli arrestati su richiesta della Direzione nazionale antimafia compaiono, infatti, Nicola Femia, boss della ‘ndrangheta e Luigi Tancredi, capo clan locale, creatore di un vero impero di videolottery e poker online. Un pentito dell’organizzazione, che ha consentito di smascherare la banda, confessa, nel corso di un’intercettazione, che soltanto attraverso le macchinette del poker online il guadagno è di 11,5 milioni di euro al giorno, e supera di gran lunga gli utili che si ricavano dal traffico della droga. Ecco perché le mafie hanno allungato, da tempo, le loro mani sull’universo del gioco d’azzardo, trasformandolo in una delle principali attività della criminalità organizzata.
TASSAZIONE GIOCO D’AZZARDO –
Non facciamo confusione tra il gioco legalizzato, con tanto di licenze concesse dallo Stato alle società del settore, e quello in mano alle mafie: certo. Ma è anche vero che questa attività è ogni giorno più a rischio, e non solo a Roma, ma su tutto il territorio nazionale. Scrive la gip Elvira Tamburelli: « Destano particolare preoccupazione la radicalizzazione del fenomeno sul territorio nazionale, la capacità di conquista di ulteriori fette di mercato illegale e la progressiva espansione all’estero». Contenere il gioco d’azzardo, dove siamo a livelli di record europeo, e prevedere anche una più equa tassazione delle scommesse, significa quindi dare un colpo anche all’industria illegale del settore. E alle mafie.