Gentilezza per vivere meglio - Non sprecare
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Gentilezza per vivere meglio, lo hanno dimenticato anche gli inglesi. E rifiutano la coda

Un mito che crolla: anche gli anglosassoni diventano furbi quando si tratta di aspettare educatamente il proprio turno. Che succede? Gentilezza, buone maniere, senso dell'attesa, sono diventate virtù a rischio. le stiamo sprecando.

GENTILEZZA PER VIVERE MEGLIO –

Tra i miti con i quali sono cresciuto, uno mi è parso tra i più inossidabili: gli inglesi ci hanno insegnato, per generazioni, a rispettare la fila. Specie a noi italiani che di solito facciamo qualsiasi capriola per scansarla. Adesso invece leggo che in Gran Bretagna è crollata l’intera tradizione, con relativa narrazione, del rispetto delle buone e semplici maniere, del rispetto degli altri, dunque, in quella coda che significa niente spinte, niente furbizie, niente trucchi. Anche se tocca sprecare del tempo: in tutto, tra uffici dove sbrigare pratiche, mostre e concerti da frequentare, circa 4 anni della propria vita, secondo le statistiche.

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ESSERE GENTILI PER VIVERE MEGLIO –

Potremmo banalmente liquidare questa novità come un segno dei tempi della complessiva crisi d’identità del popolo britannico. Potremmo partire dalla Brexit e arrivare alla fine di un mito tutto british e concludere, magari con un pizzico di compiacimento, che il mondo è cambiato, e il futuro è sempre più incerto, anche nel Regno Unito delle solide e ataviche certezze radicate nel dna di un popolo e di una secolare, ordinata vita di comunità.

Ma sarebbe un errore. Questo cambiamento all’indietro nel costume, negli stili di vita, nei comportamenti più banali, a mio avviso è il segnale di qualcosa di più profondo, che riguarda tutti noi, e non solo gli inglesi che restano pur sempre i maestri delle buone maniere, anche quando diventano artefatti e manieristici con alcuni atteggiamenti al confine dello snobismo.

MOTIVI PER ESSERE GENTILI –

Qui il tema non è più la fine della coda, quanto la vittoria dei furbi. Delle cattive maniere. Della pessima educazione. Del contrario della gentilezza. Dell’incapacità di attendere, con calma, e senza ansia. E queste perdite di virtù (aggiungo: di valori essenziali per una buona convivenza civile) appartengono alla sfera di un declino ancora più grave. Ovvero, uno spreco collettivo di comportamenti dei quali non riconosciamo più né l’utilità né tantomeno la necessità.

Su questo spreco, più che sulla fine di un mito, dovremmo riflettere. Guardandoci dentro. E ripartendo, come i bambini che iniziano di nuovo da dove hanno sbagliato, dalla ricerca cocciuta, quasi ossessiva, ma leggera, di quei fondamentali dei quali abbiamo e avremo sempre un bisogno naturale se vogliamo migliorare e preservare dei decenti stili di vita. Senza ridurre il quotidiano al rischio di una rissa al giorno.

(Credits immagine di copertina: J. Davidson/Shutterstock, Inc.)

QUANTO È IMPORTANTE LA GENTILEZZA NELLA NOSTRA VITA:

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