La dermatite da prato (nota anche come fitofotodermatite o dermatite pratense) porta a un’infiammazione della pelle entrata a contatto con alcune piante o con gli stessi fili d’erba
Con l’arrivo del primo caldo cresce la voglia di sedersi su un prato per fare un bel picnic o di stendersi sull’erba per crogiolarsi al sole. Ma attenzione: per alcune persone questi piacevoli istanti possono successivamente tramutarsi in un fastidioso disturbo, con macchie, arrossamento e prurito intenso.
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Cos’è la dermatite da prato
La dermatite da prato è una tipologia di irritazione scatenata dalle fotocumarine, sostanze presenti in quantità più o meno abbondanti nei fili d’erba e in molte piante comuni, come le primule e i gerani. Quando ci sdraiamo su un manto erboso, la pressione che esercitiamo sull’erba fa fuoriuscire queste molecole vegetali che così si depositano sulla pelle nuda.
Zone del corpo colpite
Le aree più colpite dalla dermatite da prato sono le gambe, le braccia e le mani. Ma l’irritazione può manifestarsi anche in altre parti del corpo. Un caso tipico riguarda i bambini. Può capitare che i piccoli entrino a contatto con il manto erboso per poi toccarsi il viso, trasferendo così inavvertitamente le fotocumarine anche su questa zona cutanea.
Cause
Le cause sono legate aò contatto diretto con sostanze irritanti presenti su alcune piante ( per esempio linfa o peli urticanti) e lo sfregamento con l’erba.A questo punto entrano in gioco i raggi ultravioletti del sole che agiscono sulle fotocumarine, rendendole irritanti per la cute. Ne deriva l’insorgenza di striature arrossate, che provocano prurito e bruciore. Senza l’esposizione diretta ai raggi solari queste sostanze invece non si attivano, non determinando reazioni.
Piante più rischiose
Le piante che più possono scatenare la dermatite da prato sono le composite, come margherite e girasoli, e le ranuncolacee, con fiori come il ranuncolo e la peonia. Per quanto riguarda i fiori, quelli che più frequentemente causano allergie da contatto sono il crisantemo, la gerbera, il tulipano e il narciso.
Sintomi
I sintomi della dermatite da prato generalmente scompaiono da soli nell’arco di sette-dieci giorni, senza lasciare conseguenze. La pelle torna infatti perfettamente priva di segni. Lo stesso prurito causato dal fenomeno irritativo si allevia in poche ore. I sintomi più frequenti della dermatite da prato sono:
- Prurito, specie nella zona del naso
- Lacrimazione
- Starnuti
- Mal di gola e tosse
- In alcuni casi è possibile anche avere degli attacchi di asma
Questi sintomi peggiorano quando si taglia l’erba, in quanto i pollini si diffondono nell’aria e possono colpire più facilmente. In ogni caso, per diminuire il fastidio si può tuttavia ricorrere ad alcuni semplici rimedi naturali.
Rimedi naturali
È possibile passare sulla regione interessata del ghiaccio, dell’acqua fredda o un panno bagnato. In alternativa, si può fare un bagno sciogliendo nell’acqua dell’amido, una sostanza nota per i suoi effetti lenitivi che aiutano ad attenuare il prurito.
Poi ci sono alcuni rimedi specifici che possono essere molto efficaci nel caso della dermatite da prato.
- Aloe Vera (gel puro): ha un’azione lenitiva, antinfiammatoria e idratante.
- Camomilla (infuso o crema): calmant e antinfiammatoria.
- Calendula (crema o unguento): cicatrizzante, antinfiammatoria.
- Malva (infuso o impacchi): emolliente, lenitiva.
- Olio di cocco o olio di jojoba: idratante, riduce la secchezza e il prurito.
- Farina d’avena colloidale (bagni o impacchi): ha un’azione lenitiva e antiprurito.
- Argilla verde ventilata: assorbente e purificante.
Cosa non fare con la dermatite da prato
Ci sono alcune cose da evitare assolutamente nel caso di dermatite da prato.
- Grattarsi: facendolo, si può solo peggiorare l’irritazione.
- Usare alcol o saponi aggressivi: possono aggravere l’irritazione e il prurito
- Esporsi al sole quando compaiono i sintomi della dermatite da prato
Cure e trattamenti
Talvolta i rimedi naturali non bastano, perché ci sono alcune complicazioni che si possono verificare nelle persone che presentano una pelle molto sensibile o con predisposizione allergica. In questi casi, la sintomatologia della dermatite da prato può prolungarsi ed è perciò consigliabile rivolgersi a un dermatologo. Lo specialista saprà indicare il trattamento specifico, che di solito prevede l’applicazione di una crema a base cortisonica per alcuni giorni.
Prevenzione
Non esiste una vera e propria prevenzione nel senso letterale del termine che consenta di contrastare la comparsa della dermatite da prato. L’unico accorgimento consiste nell’evitare il contatto diretto della pelle nuda con la vegetazione, utilizzando una coperta o un telo quando ci si sdraia su un manto erboso. Un modo semplice e sicuro per proteggere la cute, senza imbattersi in spiacevoli conseguenze.
Inoltre sono considerate buone pratiche preventive per evitare la dermatite da prato:
- Usare i guanti quando si taglia il prato oppure si fa giardinaggio;
- Fare una doccia prima di andare a dormire quando si è trascorso del tempo su un prato;
- Spalmare una crema alla calendula ai primissimi fastidi;
Come capire se si è allergici all’erba
Una forma importante di prevenzione, se avete il sospetto di essere un soggetto a rischio di dermatite da prato, è di rivolgersi a un allergologo che vi indicherà uno degli esami più frequenti da fare. In particolare.
- Test cutanei (prick test): si mettono gocce di allergeni sulla pelle e si osserva la reazione.
- Esami del sangue (RAST o ImmunoCAP): misurano la quantità di anticorpi IgE specifici contro i pollini di graminacee.
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