Dermatite da freddo: come si riconosce e come si previene

Quando compare il primo prurito, non perdete tempo. Bagnate mani e piedi in acqua molto tiepida, con cinque-sei foglie di salvia. Tra i cibi utili per la prevenzione ci sono carote, spinaci e cavolo.

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L’inverno mette a dura prova la nostra pelle, sottoponendola alle aggressioni di agenti esterni come freddo, vento, umidità e, per chi vive in città, polveri sottili. Il risultato? La cute si ritrova fragile, secca e più esposta all’insorgenza di fastidiosi disturbi come la dermatite da freddo.

La dermatite da freddo è un’irritazione cutanea scatenata dall’esposizione al freddo. Il processo infiammatorio che la contraddistingue deriva essenzialmente da due presupposti. Quando le temperature sono più basse, la pelle riceve meno nutrimento perché i vasi sanguigni si contraggono per risparmiare calore. Nei mesi freddi viene inoltre a mancare l’azione positiva del sole. La pelle diviene così soggetta al rischio di manifestare secchezza e conseguente irritazione.

Cause

Le cause più frequenti della dermatite da freddo sono:
  • L’abbassamento delle temperature, specie nel caso di persone che hanno una pelle molto sensibile. In questi casi, si formano autoantigeni nella pelle che a loro volta stimolano la produzione di istamina, la sostanza che provoca la dermatite da freddo.
  • L’umidità e il forte vento possono portare alla secchezza della pelle che, a sua volta, se non viene affrontata, può degenerare in dermatite da freddo.
  • Fatto di familiarità.
  • Sesso femminile. E’ il più colpito dalla dermatite da freddo.
  • Stress psicofisico. Uno stato continuo di stress e di ansia può portare ai tipici sintomi della dermatite da freddo.

Sintomi

Sintomo caratteristico della dermatite da freddo è l’estrema secchezza cutanea, con pelle che appare inaridita e ruvida al tatto. Spesso lo stato irritativo è accompagnato da ragadi, piccole e dolorose spaccature che compaiono principalmente dove l’epidermide è meno elastica e più sottoposta a sollecitazioni continue. La dermatite da freddo più comune è quella che riguarda le mani ma il disturbo può interessare anche altre parti del corpo, come i piedi. Su mani e piedi, come ulteriore sintomo possono svilupparsi i geloni, irritazioni cutanee tipiche dei mesi invernali, che si presentano con arrossamento e gonfiore. La dermatite da freddo può essere inoltre associata a desquamazione e prurito intenso.

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La dermatite da freddo interessa indistintamente sia i bambini sia gli adulti. Tra i piccoli, l’incidenza è maggiore perché presentano una pelle più delicata. Tra gli adulti, invece, il disturbo tende a manifestarsi soprattutto in chi ha problemi di cute secca.

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Rimedi

Appena si avverte prurito alle estremità di mani e piedi, con ogni probabilità si è dinanzi alle prime avvisaglie dell’imminente comparsa di un gelone. Per evitare ulteriori sviluppi, è possibile intervenire con un semplice rimedio naturale. Basta immergere le parti interessate in una bacinella di acqua tiepida in cui è stata precedentemente fatta bollire della salvia. Sono sufficienti cinque o sei foglie ogni litro d’acqua. Oltre alle sue note proprietà aromatiche, questa pianta garantisce un’azione lenitiva. Con soli dieci minuti di trattamento un paio di volte a settimana o anche tutti i giorni, se reputato necessario, è possibile bloccare l’evoluzione del gelone.

Anche gli impacchi con il latte sono d’aiuto alla pelle in caso di dermatite da freddo. Basta immergere un tovagliolo di stoffa o un panno pulito nel latte e tamponare la zona del corpo interessata. Oppure immergere la porzione di pelle interessata in un contenitore di latte per  almeno dieci minuti. Ovviamente, in assenza di segnali evidenti di miglioramento, occorre applicare specifiche pomate antinfiammatorie, seguendo le indicazioni del proprio dermatologo di fiducia.

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Cure

Quando i rimedi naturali non funzionano e la dermatite da freddo persiste, è bene stabilire una terapia d’accordo con il dermatologo di fiducia. Sarà a lui a prescrivere gli antistaminici da prendere (di seconda generazione) e il loro dosaggio. Il dermatologo, nelle sue valutazioni, partirà dalla cronistoria della dermatite ( se occasionale o frequente) e prescriverà i farmaci sulla base delle specifiche esigenze del paziente.

Quanto dura la dermatite da freddo?

La dermatite da freddo, se presa nella fase iniziale, e con i rimedi appropriati, senza ricorrere immediatamente ai medicinali, dura poco. Tutto si risolve in un paio d’ore. E ricordate che l’esposizione a questa patologia può avvenire tanto per il freddo, ovvero per il clima rigido e le temperature basse, quanto per l’esposizione all’acqua fredda. Come quando si va in piscina d’inverno e l’acqua è gelata.

Prevenzione

Come per altri disturbi cutanei, la prevenzione gioca un ruolo determinante anche con la dermatite da freddo, che si può contrastare seguendo semplici accorgimenti.

  • Ammorbidire la pelle

È fondamentale ripristinare il film idrolipidico, ossia lo strato protettivo naturale che riveste la pelle, proteggendola dalle aggressioni esterne. Essendo debole, questa barriera va nutrita, per consentirle di svolgere le proprie funzioni difensive. Per favorire il ripristino, risultano utili gli unguenti a base di poligliceroli o polietileglicoli, polimeri capaci di attirare l’acqua nello strato corneo, restituendo alla cute la morbidezza persa.

  • Fare attenzione ai lavaggi

Lavaggi eccessivi possono compromettere ulteriormente le funzionalità del film idrolipidico. Nei mesi invernali è perciò preferibile diminuire il numero e preferire lavaggi rapidi, realizzati con acqua tiepida e detergenti delicati. L’uso di acqua troppo calda e di prodotti aggressivi tende, infatti, a seccare ancora di più la pelle, per sottrazione smisurata di lipidi. A fine pulizia, la cute va asciugata meticolosamente, prestando particolare attenzione alle aree che presentano pieghe, dove l’acqua tende a permanere provocando non solo secchezza ma divenendo anche l’habitat ideale per la proliferazione di funghi e batteri.

  • Indossare abiti adeguati

La pelle va protetta con indumenti prodotti con tessuti appositamente studiati per fronteggiare le aggressioni del freddo. Sono invece da evitare abiti sintetici che possono peggiorare l’irritazione.

  • Dissetare la pelle

La cute deve essere idratata anche dall’interno, bevendo almeno due litri di acqua al giorno che vanno possibilmente affiancati a tisane e centrifugati di frutta e verdura fresche.

  • Curare l’alimentazione

Il cibo che portiamo ogni giorno a tavola rappresenta un alleato di primaria importanza per la salute della pelle. Se adeguatamente curata, la dieta quotidiana fornisce alla cute tutti i nutrienti necessari a difenderla dagli attacchi degli agenti esterni, oltre che a mantenerla turgida, luminosa e bella. Tra le sostanze più utili per la pelle c’è il betacarotene. Contenuto in cibi come carote, spinaci e cavolo, aiuta la cute a mantenere intatti elasticità e tono. Altrettanto efficaci sono la vitamina E e la vitamina C. La prima, di cui sono ricchi carote e spinaci, è utile per guarire gli arrossamenti. La vitamina C, presente in grande quantità negli agrumi, nei kiwi, nei cavoli e nei broccoli, mantiene elastiche le pareti dei vasi sanguigni. L’ananas, invece, è una preziosa fonte di bromelina, un importante antinfiammatorio naturale. Da non dimenticare sono poi i flavonoidi, sostanze capaci di migliorare la circolazione dei piccoli vasi sanguigni. Ne sono ricchi i frutti di bosco, come mirtilli, more, ribes e lamponi. Grazie alla presenza di grassi “buoni” Omega 3 anche il pesce, soprattutto quello azzurro, è un alimento utile per coadiuvare la circolazione.

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