Come riciclare l’erba tagliata

Può diventare un fertilizzante naturale. Basta sminuzzarla e favorire una veloce decomposizione. Ottima anche per la pacciamatura

TAGLIAERBA SISTEMA MULCHING

Per chi ha un giardino un’operazione sicuramente da fare è quella del taglio dell’erba. Oggi, grazie all’innovazione tecnologica, è possibile riutilizzare l’erba tagliata in modo da evitarne lo spreco, tagliandola e raccogliendola nel modo giusto. Infatti l’erba di risulta può essere trasformata in concime naturale, permettendo anche di risparmiare su questa voce di spesa relativa alle attività di giardinaggio.

Solitamente quando si taglia l’erba del giardino si è soliti raccoglierla in sacchi per trasportarla nei punti di smaltimento. Un’operazione lunga e faticosa che, in realtà, potrebbe essere evitata con un grande beneficio per il prato stesso. L’erba di risulta, infatti, può essere utilizzata come concime. Per trasformarla in un nutriente per il giardino, però, è necessario sminuzzarla in porzioni molto piccole, in modo che i fili appena tagliati si possano decomporre in tempi abbastanza brevi. Nello specifico, l’erba, una volta decomposta, libera azoto, fosforo e potassio, ossia gli elementi principali che compongono i concimi. In questo modo si può ottenere un evidente risparmio di tempo ma anche evitare di spendere soldi per contenitori e bustoni, oltre che per i concimi. Gli esperti, sostengono, infatti che l’erba di risulta arriva a coprire il 25% del normale fabbisogno di fertilizzanti di cui avrebbe bisogno un giardino. Il modo più comodo per portare a termine questa procedura è avvalersi di tagliaerba che utilizzano il sistema mulching.

Perché l’erba tagliata va lasciata sul prato?

L’erba tagliata va dunque tagliata sul prato per i benefici che porta al terreno, rilasciando umidità, decomponendosi, e producendo preziosi sali minerali che fanno molto bene al terreno. Non è opportuno, invece, lasciare l’erba sul prato quando è molto lunga, e supera i 4-5 centimetri e quindi ha tempi di decomposizione troppo dilatati, o quando il taglio è poco frequente: in questi casi si rischia di non avere i benefici dei sali minerali e solo un cattivo odore che sale dal prato dove c’è stato il taglio dell’erba.

Tagliaerba sistema mulching

Il mulching è una tecnica di taglio che si avvale di una lama rotativa che sminuzza l’erba in porzioni minuscole mentre la falcia. In questo modo non c’è bisogno di raccogliere la risulta in contenitori, perché i fili una volta polverizzati si andranno a disporre in modo omogeneo sul terreno diventando concime. L’erba, grazie a questo sistema, si decompone velocemente e libera fino all’80% dell’acqua che trattiene. Affinché queste macchine possano lavorare al meglio, però, è necessario tagliare il prato piuttosto frequentemente (nelle stagioni calde l’ideale sarebbe almeno una volta a settimana), in modo che l’erba non sia eccessivamente alta. Con un prato troppo cresciuto, infatti, il sistema mulching fa un po’ di difficoltà e gli sfalci, nel caso in cui non siano ridotti in brandelli molto piccoli, rischiano di soffocare il prato. Potete trovare questo tipo di tagliaerba su Agrieuro, che mette a disposizione una vasta gamma di macchine robuste in grado di modulare 6 altezze di taglio, da 25 a75 millimetri.

Compost con erba tagliata

Un altro modo efficace per riciclare l’erba tagliata è avvalersi di un composter che grazie alla bio-ossidazione e all’umificazione degli sfalci, uniti ad altre materie organiche, consente di trasformare questi scarti in fertilizzante. A tal proposito, per ottenere un buon compost, ed evitare cattivi odori, è bene non aggiungere mucchi di erba tagliata senza averla mischiata a foglie secche sminuzzate. Questa operazione può essere attuata anche con un composter fai da te, come spieghiamo qui.

Erba tagliata per la pacciamatura

Un altro modo per riciclare l’erba tagliata, restando ai nostri spazi verdi e alla loro cura naturale, è quello di utilizzarla per la pacciamatura. Attraverso questa tecnica, ricordiamolo, piante e alberi, con i relativi frutti, vengono protetti ricoprendo lo spazio che li circonda con uno spesso strato di  materiale organico. E il materiale organico può essere proprio l’erba sfalciata. Con alcune accortezze. L’erba tagliata non può essere usata fresca per la pacciamatura. Va lasciata seccare: l’erba umida provoca muffa e marciume. Le erbe tritate, con un apposito attrezzo, marciscono prima e tendono a compattarsi: è utile mischiarlo con la paglia e con le foglie secche. Il materiale sfalciato non deve contenere semi, altrimenti una volta che viene usato per la pacciamatura produce un effetto contrario a quello desiderato. Invece di allontanare erbe selvatiche, le crea.

Quanto tempo ci vuole per decomporre l’erba tagliata?

Come abbiamo visto, un’ideale decomposizione dell’erba avviene mischiandola con le foglie secche. L’erba è formata per l’80 per cento da acqua, quindi bastano poche settimane per la sua decomposizione e per la liberazione dei suoi componenti, fertilizzanti naturali. Però, se l’erba si decompone sul prato, l’acqua svanisce rapidamente. La soluzione, se vogliamo riciclare l’erba come fertilizzante, è un semplicissimo metodo: tagliare l’erba spesso (diciamo ogni settimana), prima che cresca troppo, e non sfalciarla mai più di un terzo della sua altezza.

Dove si butta l’erba tagliata?

Un motivo fondamentale che dovrebbe indurre alla pacciamatura e al riciclo dell’erba tagliata è la difficoltà del suo smaltimento. Innanzitutto bisogna raccoglierla in sacchi consistenti che poi vanno ben chiusi. E poi va smaltita in appositi contenitori, se ci sono nel proprio comune di residenza, dedicati ai rifiuti da giardinaggio. Se non ci sono, l’erba tagliata va smaltita nelle isole ecologiche del comune di residenza.

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