Gelsomino: la tecnica per coltivarlo

Le varie specie di gelsomino. Come si conservano i fiori. E come si utilizza il loro profumo

Gelsomino officinale

GELSOMINO

Lo si coltiva per scopi puramente ornamentali ma anche per ricavarne profumi e altri prodotti naturali. Ne esistono moltissime varietà (più di 200) tra cui il Gelsomino officinale, il più comune, il Gelsomino polyanthum, sempreverde originario della Cina, e il Gelsomino primulinum. Il profumo è inebriante, l’estetica altrettanto magnifica, e la coltivazione tutto sommato semplice. Sia in giardino che in vaso. Attenzione a non confonderlo con il Trachelospermum jasminoides, anche chiamato falso gelsomino.

COME COLTIVARE IL GELSOMINO

In giardino il gelsomino viene solitamente coltivato per abbellire pergolati, muri, reti divisorie, che fungono da appoggio. Le varietà rampicanti in breve tempo ricoprono le superfici senza bisogno di grandi cure. Che tipologia di terreno ama?

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Gelsomino
Gelsomino

Il gelsomino bianco comune, che fiorisce tra giugno e ottobre, ama il terreno da giardino classico e non necessita di essere innaffiato spesso. Attenzione comunque ai periodi di siccità. A proposito della concimazione, basta aggiungere del letame al terriccio al momento dell’impianto e tra primavera e autunno, ogni due settimane nutritelo con acqua e concime minerale solubile.

COME COLTIVARE IL GELSOMINO IN UN VASO

Se volete coltivare il gelsomino in vaso, dovrete collocarvi all’interno dei sostegni affinché possa appoggiarsi e crescere agevolmente. Ovviamente il vaso dovrà avere misure adeguate alla pianta. Il terriccio migliore è quello comune da giardino concimato. Il ghiaino favorisce il drenaggio dell’acqua. Collocare il vaso in un luogo luminoso è molto importante per far crescere bene la pianta. Fate attenzione inoltre alle temperature rigide invernali, non le sopporta, e alle correnti d’aria. Questo significa che dall’autunno e durante tutto l’inverno il vaso del gelsomino (grande almeno 30 centimetri) dovrà essere ben protetto e trasferito in casa. Avrete il suo inconfondibile profumo per molto tempo. Se pensate di utilizzare il gelsomino come una siepe, con la sua messa a terra, le piante vanno messe a una profondità di circa 60-80 centimetri ed a una distanza di 80-100 centimetri una dall’altra.

VARIETÀ DI GELSOMINO

Dicevamo che ne esistono più di 200 varietà ma le più conosciute, dalle nostre parti, è il Gelsomino officinale, chiamato anche gelsomino bianco per il colore dei suoi fiori. Il Gelsomino polyanthum è sempre rampicante, sempreverde, e fiorisce in inverno. Il Gelsomino primulinum, o gelsomino di primavera, fiorisce in questa stagione ed è caratterizzato da fiori bianchi o gialli. E poi c’è il cosiddetto falso gelsomino, che viene spesso confuso con quello autentico, ma non è la stressa pianta. Si tratta invece del Trachelospermum jasminoides. In Italia il gelsomino arrivò in età rinascimentale, quando il centro del mondo era Firenze, e fu Cosimo I dei Medici a volere questa pianta che curava personalmente. Senza consentire a nessuno di tagliarne i fiori.

Gelsomino
Gelsomino

DIFFERENZE TRA FALSO GELSOMINO E GELSOMINO COMUNE

Le differenze tra falso gelsomino e gelsomino comune non sono insignificanti. Innanzitutto i fiori, A cinque petali, e con una forma a girandola, nel caso del falso gelsomino. A stella, nel caso del gelsomino comune. Il falso gelsomino ha un profumo più dolce e meno delicato del gelsomino comune. Ed è anche più resistente, in quanto si adatta meglio alle temperature basse e rigide.

QUANDO SI PIANTA IL GELSOMINO

Innanzitutto dipende dal tipo di gelsomino e da quando avviene la sua fioritura. In generale il gelsomino con fioritura primaverile va piantato a settembre mentre quello con fioritura invernale va piantato a inizio della primavera.

PROBLEMI E RIMEDI DEL GELSOMINO

La pianta del gelsomino può essere facilmente attaccata da afidi e cocciniglie. I primi si piazzano sugli apici vegetativi; i secondo colpiscono invece i rami e le foglie. Per entrambi servono antiparassitari naturali, e se non bastano ricorrete a prodotti specifici per evitare rischi.

COME CURARE IL GELSOMINO

Prendersi cura del gelsomino implica anche operazioni di potatura visto che la pianta cresce in modo vigoroso e rapido. La potatura si effettua dopo la fine della fioritura potando eventuali rami storti o deboli. Mentre a proposito di malattie e parassiti, attenzione ad afidi e cocciniglie. E alla muffa grigia che si crea quando l’ambiente è troppo umido. Il gelsomino ha una qualità importante per la sua coltivazione: è autosufficiente dal punto di vista dei rifornimenti idrici e può andare avanti con l’acqua delle piogge. Ma fate attenzione che la superficie del terreno dove cresce la pianta sia sempre umida, e sulla base di questa misurazione regolatevi per le annaffiature. Di solito ne sono necessarie 2-3 a settimana nei periodi di caldo più feroce.

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QUANDO SI RACCOGLIE IL GELSOMINO

I fiori di gelsomino possono essere raccolti durante la fioritura o quando sta per finire, a seconda dell’impiego a cui sono destinati. Chiaramente se li volete utilizzare a scopo ornamentale, meglio raccoglierli in piena fioritura, tagliando i rami con delle cesoie. I boccioli possono essere utilizzati anche per preparare oleoliti a base di fiori freschi, inserendoli in un vaso di vetro insieme a olio di base come quello di mandorla.

COME CONSERVARE I FIORI DI GELSOMINO

I fiori di gelsomino si possono conservare essiccandoli. Come riuscirci? Per esempio lasciandoli per un po’ di tempo in un ambiente fresco e ventilato, all’aria aperta, esposto al sole. Non appena saranno secchi, spruzzateli con della lacca. Una volta essiccati, potete utilizzarli per esempio per dei pot-pourri profumati.

PROPRIETÀ DEL GELSOMINO

Il gelsomino, preso sotto forma di infusi, ha molte proprietà. Aiuta a dormire, elimina la tosse e migliora la respirazione. Sotto forma di olio, invece, è un prodotto naturale che contrasta la caduta del capelli. Qui trovate un elenco completo dei benefici del gelsomino e dei suoi vari usi.

I FIORI DA COLTIVARE IN GIARDINO:

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