AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Parliamo sempre, in economia, di industria tecnologica, servizi, manifattura, e spesso dimentichiamo che oltre il 60 per cento della popolazione mondiale dipende ancora dall’agricoltura. Non solo. Entro il 2050, quindi tra non molti anni, la popolazione del Pianeta arriverà a sfiorare i 10 miliardi di persone, e la domanda di prodotti agricoli crescerà di almeno il 50 per cento.
Chi riuscirà a dare risposta a questa enorme richiesta di cibo? E con quali tecniche e modalità produttive che non diventino l’ennesima occasione per sprecare una delle risorse più importanti per l’uomo, la terra appunto, e dunque la natura? Attorno a queste domande si gioca la partita dell’agricoltura sostenibile, ai primi posti tra gli obiettivi dell’Agenda Onu per lo Sviluppo sostenibile, la bussola editoriale di questo sito.
LEGGI ANCHE:Irrigazione a goccia: dall’orto all’agricoltura. Come funziona e quanta acqua fa risparmiare (video)
AGRICOLTURA RISPETTOSA DELL’AMBIENTE
Quando parliamo di agricoltura sostenibile, intendiamo innanzitutto tre cose fondamentali. Innanzi tutto lavorare affinché nelle coltivazioni ci sia più efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi quali concimi, energia ed acqua. Un modo per ottenere più efficienza, meno sprechi e minor inquinamento. Per quanto riguarda l’acqua, gli sprechi e i consumi si possono tagliare, ad esempio, grazie all’introduzione di sistemi irrigui efficaci, efficienti e in grado di somministrare piccoli volumi di acqua calcolando e somministrando la reale necessità idrica delle piante. Il secondo perno dell’agricoltura sostenibile è un’altra equazione: terreno più fertile con meno fertilizzanti. Un obiettivo da raggiungere, ad esempio utilizzandole giuste rotazioni delle colture. In questo caso, ad esempio, una coltivazione può tornare sullo stesso campo non prima di un determinato periodo idoneo. In terzo luogo, l’agricoltura è davvero sostenibile quando prima ancora della terra rispetta le persone, le comunità che lavorano nel settore agricolo, il territorio dove si produce, con la sua identità e con le sue specificità. E nel rispetto delle persone in primo luogo rientra il fatto che gli agricoltori, non possono essere costretti, dalla mano forte dell’acquirente, a non avere chiarezza ed equilibrio nella definizione dei prezzi, delle quantità e della qualità di ciascun prodotto.
PER APPROFONDIRE: Agricoltura 4.0: tutti i vantaggi delle reti d’impresa agricole, a partire dai nuovi posti di lavoro
IL CASO FINDUS
Questi principi negli ultimi anni sono stati adottati da aziende attive nel settore che stanno investendo sempre più nell’agricoltura sostenibile. Una di queste è Findus, uno dei leader del mercato dei surgelati, che ha aderito a SAI Platform, la principale iniziativa internazionale in materia di sostenibilità in agricoltura. Questa adesione comporta la verifica della produzione dei vegetali di Findus, attraverso un’analisi approfondita che copre tutti gli aspetti della sostenibilità.
Per dare applicazione a questi principi, e nel rispetto di una strada intrapresa anni fa, Findus ha cominciato a promuovere un’agricoltura che garantisca il rispetto della terra e tuteli gli agricoltori e le loro coltivazioni. In una sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica.
Al fine di utilizzare meno fertilizzanti oltre praticare la rotazione delle colture, annualmente, Findus effettua analisi del terreno per valutare la fertilità del suolo in modo da poter definire protocolli di fertilizzazione calcolando con esattezza il contenuto di azoto, fosforo e potassio, per poter intervenire in modo mirato e distribuire così solo i nutrienti necessari alla corretta crescita delle piante. Infine Findus ha deciso di puntare molto nelle relazioni, ragione per la quale supporta sul territorio con tecnici-agronomi propri e terzi le 672 aziende agricole italiane con le quali collabora.Un impegno che, anche attraverso la definizione del prezzo prima della semina, punta a promuovere un’agricoltura sostenibile sul territorio, di cui la comunità può beneficiare in termini sociali, economici ed ambientali.
Oltre all’impegno ‘sul campo’, Findus si dedica anche a raccontare la propria missione attraverso il Findus Green Camp, un vero e proprio viaggio verso la sostenibilità in compagnia di Fabrizio, l’agronomo Findus, e di 4 giovani explorer che hanno il compito di spiegare le tecniche, le curiosità e i principi dell’agricoltura sostenibile per la coltivazione delle verdure del Minestrone Tradizione Findus.
QUALCHE SPUNTO IN CUCINA: Ribollita, l’antica ricetta di un piatto squisito, anche con le verdure avanzate. Cavolo, carote, fagioli, verza e un bicchiere di passata di pomodoro (foto)
AGRICOLTURA SOSTENIBILE E VEGETALI FINDUS
Grazie agli sforzi profusi, Findus punta entro il 2019 a produrre il 90% dei volumi totali di vegetali secondo lo standard di sostenibilità FSA (Farm Sustainability Assessment), lo schema di verifica sviluppato da SAI che permette di analizzare le proprie pratiche agricole in modo approfondito e coprendo tutti gli aspetti dell’agricoltura sostenibile. Le tecniche utilizzate intesseranno prodotti come il Minestrone Tradizione, Piselli e Spinaci, e verranno verificate da un audit di un ente terzo.
I LAVORI NELL’ORTO, MESE PER MESE:
- Orto a gennaio: cosa si semina e cosa si raccoglie
- Orto a febbraio: semine e raccolti da fare
- Orto a marzo: cosa si semina e cosa si raccoglie
- Orto ad aprile: cosa si raccoglie e cosa si semina
- Orto a maggio: cosa si semina e cosa si raccoglie
- Orto a giugno: che cosa si semina e si raccoglie
- Orto a luglio: i lavori da fare
- Orto in agosto: semine e raccolti
- Cosa piantare e raccogliere a settembre
- Orto a ottobre: cosa si semina e cosa si raccoglie
- Orto a novembre: cosa si semina e cosa si raccoglie
- Lavori nell’orto a dicembre: semine e raccolti