Kiwi: benefici, proprietà, usi e controindicazioni

Antiossidante, allontana il colesterolo cattivo. Vince la stitichezza. E aiuta a smettere di fumare. Un frutto del quale siamo i primi produttori al mondo

kiwi

Talvolta viene considerato un frutto esotico, ma l’Italia è uno dei primi paesi produttori al mondo di kiwi, di eccellente qualità. Un frutto la cui stagione inizia a novembre e termina a maggio, mentre negli altri mesi dell’anno si trovano quelli provenienti dalla Nuova Zelanda. Il kiwi è ricco di vitamina C, capace di proteggere anche dai sintomi respiratori dell’asma. Ha polifenoli, che con il potassio contribuiscono a mettere in sicurezza il sistema cardiovascolare. Previene la stipsi e l’ipertensione ed è fornito di antiossidanti in grado di neutralizzare i radicali liberi, capaci di danneggiare le cellule e di sviluppare alcuni tumori.

KIWI

Originario della Cina, il kiwi vanta più di 700 anni. Il frutto era molto amato dagli imperatori ma la pianta veniva utilizzata anche a scopi decorativi. In Europa iniziò a essere coltivato verso la metà dell’Ottocento grazie a Robert Fortune. Mentre in Nuova Zelanda le piante di Actinidia, che è il nome del genere, vennero introdotte da Isabel Fraser a inizio 900′. Fu successivamente il vivaista Hayward Wright a ricavare dai semi ottenuti dai frutti i kiwi veri e propri. E furono proprio i neozelandesi a chiamarli kiwi.

Attualmente ne esistono più di 60 diverse specie: dal classico kiwi verde alla varietà gold di colore giallo, e ancora la varietà bicolore, giallo e rossa, al kiwi rosso, tanto per citare alcuni dei più famosi.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI DEL KIWI

100 grammi di kiwi contengono 44 calorie. Inoltre contengono proteine, fibre, carboidrati, vitamine.

Ecco le quantità per 100 grammi di frutto, secondo quanto riporta il sito del Centro ospedaliero Humanitas:

  • 77% carboidrati
  • 12% lipidi
  • 11% proteine
  • 1,2 g di proteine
  • 2,2 g di fibre
  • 85 mg di vitamina C
  • 0,4 mg di niacina
  • 0,05 mg di riboflavina
  • 0,02 mg di tiamina
  • acido folico

BENEFICI DEL KIWI

I benefici dei kiwi sono numerosi, ecco alcuni dei principali:

  • aiutano a neutralizzare i radicali liberi grazie agli antiossidanti in essi contenuti;
  • polifenoli, potassio e vitamina C contribuiscono a proteggere la salute cardiovascolare;
  • tengono sotto controllo il colesterolo cattivo;
  • hanno proprietà digestive, un basso indice glicemico e un ridotto contenuto calorico;
  • aiutano a combattere la stitichezza grazie alle loro proprietà lassative.
  • lassative. Ciò si deve al contenuto di fibre e acqua, ma anche di sorbitolo, uno zucchero che non viene quasi mai digerito, e una volta nel colmo, richiama liquidi per osmosi.
  • prevengono l’osteoporosi grazie al buon contenuto di vitamina K
  • mantengono in equilibrio il microbiota intestinale, in virtù dei probiotici di cui sono ricchi
  • grazie al potassio (215 milligrammi per ogni kiwi), questi frutti aiutano a regolare la pressione
  • proteggono  la salute del cuore, in quanto oltre alla vitamina C e alla B2, il kiwi è tra  i pochi frutti freschi ad avere anche la vitamina E

IL KIWI PER SMETTERE DI FUMARE

I fumatori hanno più bisogno di vitamina C rispetto a chi non fuma e per questo motivo dovrebbero introdurne adeguate quantità. I kiwi, da questo punto di vista, sono ottimi da integrare nella dieta quotidiana perché, come abbiamo detto, ne sono particolarmente ricchi.

kiwi

QUANTI KIWI AL GIORNO POSSIAMO MANGIARE?

A meno che non sussistano patologie specifiche, la quantità media consigliata quotidianamente è di 2 kiwi. Quanto basta per beneficiare delle loro proprietà e della preziosa vitamina C. Meglio consumarli crudi visto che, cuocendoli, la vitamina C tende a diminuire notevolmente.

Due kiwi, che in genere valgono 150 grammi di prodotto, regalano più vitamina C di un’arancia e il doppio del fabbisogno giornaliero. I kiwi più ricchi di vitamina C sono i gold, con la polpa gialla.

QUANDO I KIWI SONO MATURI?

Per capire quando i kiwi sono maturi basta tastarli sulla buccia vellutata e misurare la loro consistenza. Se la polpa è ancora turgida, ma si muove leggermente e il dito affonda nel frutto, allora il kiwi si può mangiare. Se invece è dura, allora è meglio lasciare maturare il frutto (non in frigorifero), ancora acerbo. Altrimenti rischiate di mangiare un frutto aspro, e quindi poco gradevole, e difficile da digerire.

USO DEL KIWI IN CUCINA

Gli usi in cucina del kiwi sono molteplici, ottimi come ingrediente di gustose macedonie, ideali per preparare marmellate e frullati, utili questi ultimi contro le infezioni, per abbassare il colesterolo, depurare fegato e intestino. Per non parlare di torte, mousse, semifreddi, muffin, pancake.

COME SI SBUCCIA IL KIWI?

Sbucciare i kiwi è molto semplice: basta munirsi di coltellino affilato, posizionare il frutto verticalmente e tagliare la buccia con la mano che non lo sostiene, partendo da un’estremità. Continuate a sbucciarlo in senso orario fino a completa rimozione della buccia. Non resta che rimuovere la parte alta e bassa del frutto.

KIWI CONTROINDICAZIONI

Non esistono particolari motivi per non mangiare i kiwi, che tra l’altro sono disponibili tutto l’anno. Da novembre a maggio ci sono quelli made in Italy, da giugno a ottobre ovunque si trovano i kiwi di importazione. Le controindicazioni riguardano due specifiche circostanze. All’interno del kiwi ci sono ossalati, che se assunti in modo eccessivo, possono determinare la formazione di calcoli renali. Infine, il kiwi è controindicato per chi ha un’allergia al lattice e per le persone che assumono medicinali contro la pressione alta, antiaggreganti e anticoagulanti. 

KIWI IMPORTATI

In Italia ci sono oltre 26 mila ettari coltivati con i kiwi, di ottima qualità. E siamo così diventati i primi produttori al mondo di questo prezioso frutto. Ma in termini economici, lo sprechiamo, in quanto i consumatori italiani, anche per colpa degli errori nella filiera alimentare, molto spesso preferiscono acquistare kiwi stranieri. Che provengono dalla Cina, dalla Nuova Zelanda e dal Cile. Di qualità inferiore ai nostri, e più cari al dettaglio.

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