Effetti dei cambiamenti climatici - Non sprecare
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Clima, surriscaldamento e uragani: 10 cose che cambiano la nostra vita di tutti i giorni (foto)

Clima caldo e asciutto al Nord, semidesertico al Sud. Più incendi, meno fertilità dei terreni. Rischio alluvioni. Non siamo ancora sull'orlo di una catastrofe, come in molti vorrebbero far credere, ma è necessaria un'immediata inversione di tendenza.

EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Dal Texas alla Florida. Gli uragani, sempre più drammatici e sempre più devastanti, stanno diventando, in America e non solo, molto più intensi di un tempo. E già qui c’è un evidente segnale dei danni epocali, degli sprechi per tuttta l’umanità, che possono arrivare dal surriscaldamento climatico.

Il cambiamento climatico non è l’Apocalisse, la fine del mondo, la scomparsa della specie umana, come raccontano i catastrofisti esagerati che fanno il gioco degli stupidi negazionisti. Ma non è neanche un’invenzione dei cinesi, o di chissà quale potere oscuro, come vorrebbe fare credere, con la sua demagogica retorica, il presidente americano Donald Trump.

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CONSEGUENZE CAMBIAMENTI CLIMATICI

Semplicemente –  e per aiutare tutti a capire gli effetti autentici del Climate Change, del surriscaldamento del Pianeta e delle emissioni di C02 fuori controllo (le due cose sono connesse) –  il cambiamento climatico, che sta mettendo a dura prova anche la sopravvivenza di numerosi animali come per esempio i camosci, è uno dei fattori decisivi della nostra qualità della vita. Oggi, e non solo domani. Come dimostrano queste 10, chiare e certificate, conseguenze del riscaldamento climatico sulle nostre vite quotidiane, sul nostro giorno per giorno.

  • Clima tropicale. In Italia, in particolare, restando fermi di fronte al surriscaldamento climatico, avremo sempre più capricci del meteo, instabilità alla quale non siamo abituati, all’interno di due grandi tendenze geografiche. Clima caldo e asciutto al Nord, semidesertico al Sud. E le temperature elevate hanno un impatto diretto sui nostri stili di vita: secondo uno recente studio l’aumento di un grado entro il 2050, potrebbe raddoppiare i casi di notti insonni negli Stati Uniti , con 110 milioni di casi aggiuntivi ogni anno.

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  • Danni per agricoltura, turismo e ambiente. Per avere un’idea compiuta sugli effetti dei cambiamenti climatici descritti al punto precedente, possiamo prendere la cartina geografica e trarre le seguenti conclusioni. Con queste temperature l’agricoltura made in Italy, specie frutta e ortaggi, diventa ad alto rischio. Il turismo ne soffre, in quanto siamo una meta prediletta anche per la gradevolezza del clima. E poi ci sono i rischi alluvioni e inondazioni.
  • Alluvioni e inondazioni. L’attività dei cicloni e i disastri legati alle inondazioni, sono stati di un’intensità eccezionale nell’ultimo decennio in tutta l’area del bacino Atlantico: e questo per effetto del surriscaldamento climatico. Lo abbiamo visto bene in occasioni di calamità (che, genericamente, definiamo “naturali”). E in Italia? Il rischio inondazioni è diventato altissimo nei bassopiani del Veneto (compresa Venezia) e dell’Emilia Romagna. Mentre le alluvioni colpiscono in particolari alcune regioni del Nord, come Lombardia e Liguria, e del Sud, come Calabria e Sicilia. Anche per la fragilità di un territorio molto compromesso.

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  • Rischio incendi. Con estati così secche, con le primavere in anticipo, con un clima semidesertico al Sud, il rischio degli incendi (a parte la variabile, non secondaria, dei piromani) va alle stelle. E qui il Sud rischia il massacro, ambientale, oltre che turistico.
  • Desertificazione dei suoli. Nelle zone tropicali del mondo l’effetto del surriscaldamento si traduce in deserti sempre più aridi. Con problemi giganteschi per popolazioni che già devono fare i conti con la scarsità delle risorse idriche. Quanto a noi italiani, non siamo indenni da un effetto-desertificazione: in pratica, queste variazioni climatiche così inusuali riducono la fertilità del suolo. E qui i danni vanno a giù a catena.
  • L’allarme ghiacciai. Anche in questo caso, non bisogna cedere all’allarmismo, ma lo scioglimento dei ghiacciai, a una velocità davvero preoccupante, è registrato da tutti. E non solo in Groenlandia, per fare un esempio. Certo: c’è perfino il vantaggio, se volete, di alcune aree del Grande Nord, come la Siberia e il Canada, dove l’alzamento delle temperature, sciogliendo i ghiacciai, renderà coltivabili e abitabili alcune aree. Ma in realtà nessuno ha bisogno di questo mutamento, mentre ci preoccupa tutti il fatto che lo scioglimento dei ghiacci polari fa salire il mare. E questo non è un bene per nessuno. Da oggi al 2.100 i climatologi prevedono un aumento del livello del mare, da un minimo di 53 centimetri a un massimo di 97.

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  • Meno foreste. In Italia abbiamo meravigliose foreste, tra le più belle del mondo: alcune le abbiamo fotografate e raccontate. Ma con queste temperature così alte, la capacità delle foreste di assorbire CO2 continua a diminuire. Da qui un aumento dell’inquinamento che dalle foreste si trasferisce in tutto il territorio. Questi stravolgimenti comportano la distruzione di interi ecosistemi che comportano inevitabilmente un attentato alla sopravvivenza di numerose specie di animali.

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  • Quanto conta la C02. Si tratta di un gas che si forma nei processi di combustione naturale (incendi di foreste, eruzioni), biologica (la respirazione di piante, animali e l’uomo stesso) e artificiale (centrali elettriche, acciaierie, motori, impianti di riscaldamento). Questa ultima categoria è l’unica su cui abbiamo il potere di agire, ed è importante farlo con urgenza. Gli Accordi di Parigi rappresentano un passo avanti – anche se ancora non sufficiente – per mettere un freno alle emissioni, per questo è decisivo che gli Stati Uniti (uno dei principali produttori mondiali) rispettino l’impegno preso.
  • I danni dei gas serra. Questo effetto è una delle principali conseguenze dell’eccessiva emissione di CO2. Questi gas, infatti, hanno la proprietà di trattenere nell’atmosfera il calore irradiato dal Sole, come se l’aria fosse una serra chiusa. Quindi se aumenta la percentuale di CO2 nell’aria, cresce la temperatura dell’atmosfera con tutte le conseguenza che conosciamo.

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  • Eventi estremi più frequenti. Il 2016 è stato l’anno più caldo di sempre, con temperature record che hanno causato un ulteriore scioglimento dei ghiacci polari e l’innalzamento del livello degli oceani e che hanno contribuito all’aumento della frequenza di eventi climatici estremi. Una tendenza che proseguirà anche nel 2017 e che spingerà progressivamente il pianeta in “territori finora inesplorati”, come li ha definiti l’Organizzazione mondiale della meteorologia (Wmo). E l’intensità con la quale questi eventi si manifesteranno, sottolineano gli scienziati, dipenderà esclusivamente dell’attuazione degli accordi globali e dal successo degli sforzi fatti per ridurre le emissioni di gas serra.

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