New York: il nuovo modello di citta’ verde

New York e’ sempre stata una metropoli all’avanguardia, con l’ambizione di anticipare il cambio dei tempi e le nuove tendenze. E il fenomeno prosegue, in piena Grande Crisi, con la scoperta di una nuova identita’; una citta’ piu’ a misura d’uomo, un modello di ambientalismo urbano per gli Stati Uniti e per il mondo. Una …

New York: il nuovo modello di citta’ verde Leggi tutto »

New York e’ sempre stata una metropoli all’avanguardia, con l’ambizione di anticipare il cambio dei tempi e le nuove tendenze. E il fenomeno prosegue, in piena Grande Crisi, con la scoperta di una nuova identita’; una citta’ piu’ a misura d’uomo, un modello di ambientalismo urbano per gli Stati Uniti e per il mondo. Una citta’ dove si riducono sprechi e consumi energetici e aumenta la qualita’ della vita. L’obiettivo di Michael Bloomberg, il sindaco giunto al suo terzo mandato, e’ dunque molto ambizioso, scavalla l’ordinaria amministrazione e punta su scelte radicali, perfino impopolari al primo impatto. Per capirci, New York e’ diventata la citta’ americana che brucia meno benzina e i residenti nei cinque boroughs della Grande Mela producono 7,1 tonnellate di Co2 rispetto a una media nazionale di 24,5 tonnellate per ciascun americano. L’automobile, per i percorsi urbani, e’ sempre meno utilizzata, tanto che oggi il 77 per cento di coloro che vivono sull’isola di Manhattan non ha una macchina e va al lavoro in metropolitana, in autobus, in bicicletta. A piedi. Le isole pedonali si stanno moltiplicando ovunque, e mentre prima commercianti e residenti dei quartieri off limit per l’auto insorgevano, adesso fanno la fila in Municipio per chiedere di aumentare le aree senza traffico automobilistico. Il numero delle biciclette e’ raddoppiato in pochi anni, dal 2003, e l’amministrazione guidata da Bloomberg ha intenzione di realizzare almeno 1500 chilometri di piste ciclabili. Finora il sindaco e’ riuscito a piantare cinque milioni di alberi in tutti i quartieri, e intende fare in modo che ciascun cittadino di New York possa raggiungere un parco pubblico passeggiando per non piu’ di dieci minuti. Un esercito di volontari, ingaggiati dal Municipio, e’ impegnato in un lavoro porta-a-porta per spiegare ai cittadini quali sono i vantaggi della metamorfosi urbana e come ciascuno abitante puo’, con gesti semplici e comportamenti elementari, contribuire a un netto miglioramento della qualita’ della vita in citta’.
Che cosa indica il cambiamento di New York, ex citta’ simbolo dello stile di vita usa e getta e della frenesia metropolitana? E che cosa puo’ insegnare anche a noi? Le linee di tendenza sono chiare, e tutte riconducibili a un nuovo modello di metropoli. L’uso forsennato dell’automobile, in questo senso, e’ considerato uno spreco a tutto tondo: di soldi, carburante, tempo e salute. Le alternative vanno incentivate sotto diverse forme, e il cittadino puo’ scegliere tra una buona rete di servizi pubblici e una mobilita’ che riscopra il piacere salutare di passeggiare. Se la lezione di New York dovesse farsi strada anche al di fuori dei confini degli Stati Uniti, vorra’ dire che nelle nostre citta’ cammineremo di piu’ e resteremo meno imbottigliati nel traffico. Vedremo meno file di auto e piu’ alberi; risparmieremo risorse e spese di carburante; respireremo un’aria piu’ pulita. In una parola, c’e’ la seria possibilita’ che vivremo magari piu’ lentamente, ma meglio.

Torna in alto