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Cos’è
L’inulina è una fibra molto speciale, attaccata all’apparato digerente, che protegge l’intestino, e non solo. I suoi benefici riguardano l’intero organismo perché l’inulina riesce a nutrire con continuità i batteri buoni, evitando che quelli cattivi, come l’escherichia coli, proliferino. L’inulina è definita una sostanza prebiotica perché nutre i batteri probiotici, quelli buoni. In questo modo le pareti intestinali si rafforzano, e sono meno porose. Diminuisce nettamente il rischio che, con il sangue, arrivino anche tossine e virus in grado di innescare processi infiammatori e patologie. L’inulina giunge nell’intestino senza essere digerita ed è qui che i batteri che compongono la flora intestinale la fermentano per creare sostanza nutritiva. Le nuove ricerche scientifiche sembrano provare gli effetti benefici dell’inulina anche contro il colesterolo e i trigliceridi alti. Ad oggi, tuttavia, L’Autorità europea per la sicurezza alimentare, Efsa, ancora non ha confermato queste proprietà per mancanza di prove a favore.
A cosa serve
L’inulina oggi è impiegata come sostanza prebiotica, ossia un composto organico vegetale che sebbene non venga digerito dall’intestino, si sostiene – soprattutto dopo le ultime ricerche scientifiche – possa riuscire ad alimentare la flora batterica e migliorare le funzionalità del tratto gastro-intestinale, in particolar modo, dell’intestino colon-retto. L’inulina sarebbe in grado di migliorare il livello di assorbimento di minerali come il magnesio e il calcio. È consigliata anche nell’alimentazione per ridurre condizioni di colesterolo alto, iperglicemia e trigliceridi oltre i valori normali. Negli ultimi anni, la ricerca medico-scientifica ha individuato l’inulina come un ottimo alleato contro neoplasie al tratto intestinale e, in particolar modo, contro il cancro al colon. Le prove a supporto sono ancora limitate, ma nei prossimi anni si potrebbe avere una conferma a tal proposito. I nuovi studi, di fatto, stanno dimostrando come l’azione di prebiotici, probiotici e post biotici potrebbe davvero essere decisiva nella prevenzione a patologie tumorali e nella protezione dello stomaco e dell’intestino.
Dove si trova
L’inulina aiuta anche a smaltire gli additivi dei prodotti alimentari e si trova, in diversi alimenti vegetali, come per esempio:
- lattuga
- radicchio
- topinambur
- carciofi
- radice di cicoria
- aglio
- cipolla
- tartufo bianco
- asparagi
- avocado
Anche le banane i porri ne contengono una modesta quantità. Oggi l’inulina è disponibile anche sotto forma di integratore alimentare in polvere o in compresse, ma gli effetti benefici di questi ultimi non sono ancora provati scientificamente.
Probiotici e tumore intestinale
Recenti studi scientifici stanno approfondendo una nuova frontiera dei prebiotici: il loro utilizzo contro il tumore intestinale. Una delle prime conferme era già arrivata dall’Università bio-medica di Roma dove i ricercatori avevano individuato una correlazione tra inulina e miglioramento funzionale delle cellule intestinali. Al momento, una nuova ricerca condotta da un team di ricercatori statunitensi con a capo Claire E. Kim, del Dipartimento di Epidemiologia di Harvard T.H. Chan School of Public Health, Boston, ha cercato di analizzare l’effetto di integratori alimentari come anche l’inulina e dello yogurt sull’incidenza del carcinoma del colon-retto negli adulti. Da questo studio è emerso che coloro che consumano buone quantità di yogurt hanno una moderata riduzione del rischio di ammalarsi di cancro del colon e di adenoma colo-rettale comparato con chi non assume yogurt o ne fa scarso uso. Gli integratori prebiotici, invece, in questa ricerca non hanno mostrato una correlazione con il carcinoma al colon (CTC). Per tale ragione, è ancora presto per poter considerare l’inulina e i prebiotici utili alla causa della prevenzione contro i tumori intestinali. Ma sono diversi gli studi e le sperimentazioni in corso con inulina e fibre alimentari vegetali che sembrano, effettivamente, funzionare sul microbiota e sulla protezione gastro-intestinale.
L’inulina fa dimagrire?
L’inulina, senza un uso esagerato, aiuta sicuramente a perdere peso, in quanto riduce l’assorbimento di grassi e carboidrati e rende qualsiasi piatto più leggero. Infatti, l’inulina viene suggerita quando ci sono eccessive concentrazioni di grassi nel sangue che alzano il colesterolo e i trigliceridi. E viene proposta durante le diete dimagranti e per risolvere problemi di costipazione.
Dubbi sull’inulina
L’inulina, sebbene sembrerebbe avere qualche correlazione nel migliorare le funzionalità intestinali e del microbioma, non gode ancora di sostegno da parte della comunità scientifica. La ragione è la scarsità di materiale scientifico che possa provare l’efficacia e i reali benefici di questo composto organico di origine vegetale. La mancanza di prove scientifiche ha portato l’Efsa a respingere le teorie per cui l’inulina favorisca un maggior assorbimento di minerali come il calcio e il magnesio. Ma soprattutto, ha respinto l’ipotesi per cui questa sostanza prebiotica riesca a controllare i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue.
Controindicazioni
Non ci sono specifiche controindicazioni per l’uso dell’inulina. Si consiglia però si assumerla non sotto forma di integratori alimentari, ma direttamente attraverso gli alimenti che abbiamo indicato. Chi ha una tendenza all’intestino irritabile o al gonfiore addominale, o ha una particolare sensibilità alle fibre, farebbe bene ad avere un consumo limitato di inulina. E sempre con il controllo da parte del medico.
Cosa succede se si assume troppa inulina?
Un consumo sufficiente di inulina per dimagrire è pari a 16 grammi al giorno per sette giorni consecutivi. Un’eccessiva assunzione di inulina è associata ad una maggiore probabilità di avere problemi allo stomaco. Se non si assumono quantità nella norma di questa sostanza, specie nei soggetti con una tendenza ad avere coliti, problemi gastro-intestinali e difficoltà nella digestione, può accentuare questi problemi. Il miglior modo per introdurre questa fibra alimentare nella propria dieta è quello di inserirlo in una dieta ricca, variegata ed equilibrata, meglio se con il consiglio di un medico o un esperto in alimentazione.
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