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COMPITI PER LE VACANZE GIUSTO O SBAGLIATO?
Per i bambini, soprattutto per i più piccoli, la scuola è ormai finita da quasi un mese e la maggior parte di loro è già in vacanza. La bella stagione è uno dei momenti dell’anno tra i più attesi dai piccoli che non vedono l’ora di fare il bagno in mare, costruire castelli con la sabbia, andare in bicicletta e divertirsi con gli amici a giocare a calcetto o pallavolo in spiaggia. Un periodo quello estivo in cui i piccoli, totalmente liberi dalle mille attività che caratterizzano le loro giornate durante il corso dell’anno, dalla scuola di calcio o danza a quella di musica, possono finalmente rilassarsi e godersi la loro libertà prima del ritorno sui banchi di scuola a settembre. Ma non c’è estate senza compiti delle vacanze: oltre al secchiello e alle formine, i bimbi infatti portano con sé in valigia anche qualche libro e qualche quaderno per svolgere letture ed esercizi.
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IL CASO DELLA SCUOLA GIOVANNI BATTISTA PIRELLI DI MILANO
In quasi tutte le scuole, gli insegnanti, per permettere ai piccoli di non perdere le nozioni acquisite durante il corso dell’anno scolastico, propongono loro una serie di compiti che riassumono il lavoro svolto da settembre a giugno. Il più delle volte non si tratta di compiti obbligatori: nonostante questo, è giusto che i bambini continuino a studiare anche durante le vacanze estive? A Milano, lo scorso anno, le mamme di alcuni piccoli allievi della scuola primaria “Giovanni Battista Pirelli” di via Goffredo da Bussero che fa parte dell’Istituto Comprensivo Sandro Pertini, hanno rivendicato il diritto al riposo e al gioco dei loro bimbi e hanno detto no ai compiti per le vacanze.
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PERCHÉ FARE I COMPITI DELLE VACANZE
Ma quanto sono importanti i compiti delle vacanze per i bambini? Sicuramente necessari, permettono ai bimbi di ripetere, ogni tanto, le tabelline o le regole grammaticali apprese durante le lezioni a scuola, soprattutto per fare in modo che, una volta rientrati in classe, la prima fase di ripetizione del programma svolto nell’anno scolastico precedente, non risulti troppo faticosa. Pensiamo ad esempio alla lettura: è importante per il bambino, durante l’estate, leggere, insieme ai genitori, qualche favoletta, in modo da continuare ad esercitarsi, però in maniera meno impegnativa e anche divertente. La lettura, fondamentale per la crescita dei bambini, potrebbe rivelarsi infatti un momento di studio ma anche di gioco. Leggere un buon libro infatti, non solo facilita l’apprendimento della lingua e delle sue regole ma favorisce anche lo sviluppo dell’immaginazione, amplia la conoscenza del mondo, consente di entrare in contatto empatico con altre esperienze umane senza patirne le conseguenze e consente di sperimentare le più diverse soluzioni ai problemi della vita prima ancora di affrontarli nella realtà.
La soluzione ideale, che è quella in genere adottata dalla maggior parte delle scuole, consiste nel proporre ai bambini un solo libro in grado di riunire più materie affrontandole però in maniera divertente, trasformando così l’apprendimento in un momento di gioco. Prima di partire, potreste inoltre decidere di fare un salto in libreria e lasciare scegliere al piccolo il libro che desidera portare con sé in vacanza tra quelli della sezione a loro dedicata, anche in base all’età.
UTILITÀ COMPITI DELLE VACANZE
L’importante è fare in modo che il bimbo non veda i compiti delle vacanze come una imposizione: ad esempio potreste concordare insieme al bambino un’ora da dedicare, di tanto in tanto, ai compiti per poi lasciarlo libero di divertirsi. Eviterete così che il bambino associ negativamente la scuola a un obbligo o un’attività noiosa e farete in modo che il rientro a settembre avvenga in maniera tranquilla e graduale.
COME AIUTARE I FIGLI CON I COMPITI PER LE VACANZE
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