Impianti dentali: quanto costano e dove si risparmia

I diversi tipi. Che fare in caso di dolore. La durata media di un impianto e come si protegge

impianti dentali cosa sapere

Non è solo un problema di estetica (con la bocca che si presenta con un sorriso incompleto), o di difficoltà nel masticare e deglutire (un gesto che facciamo 2000-2.500 volte al giorno). C’è, innanzitutto, il proteggere la salute e il benessere di tutto l’organismo, quando bisogna affrontare il problema dei denti mancanti. E ricorrere a impianti dentali che certo non hanno costi bassi.

IMPIANTI DENTALI

Gli impianti dentali rappresentano una soluzione avanzata per chi ha perso uno o più denti, garantendo non solo un miglioramento estetico ma anche il ripristino della funzionalità masticatoria.

Questa tecnologia si basa sull’inserimento di piccoli dispositivi in titanio nell’osso mascellare, dove fungono da radici artificiali su cui vengono poi montati i denti sostitutivi.

Gli impianti dentali aiutano a prevenire i problemi associati alla perdita dei denti, come l’alterazione dell’occlusione, il deterioramento dell’osso e le modifiche nell’estetica del viso, mantenendo al contempo la struttura ossea e offrendo una soluzione duratura e confortevole.

Ma esistono diversi tipi di impianti dentali, scopriamoli insieme.

TIPI DI IMPIANTI DENTALI

Esistono diversi tipi di impianti dentali, progettati per adattarsi alle varie esigenze dei pazienti. I più comuni sono gli impianti endossei, che vengono inseriti direttamente nell’osso mascellare e sono ideali per la maggior parte dei casi.

Per i pazienti con osso mascellare ridotto che non desiderano o non possono sottoporsi a interventi di rigenerazione ossea, sono disponibili impianti subperiostei, che vengono posizionati sopra l’osso mascellare sotto la gengiva.

Inoltre, vi sono impianti zigomatici, indicati per casi più complessi con grave perdita ossea nella parte mascellare superiore.

Ogni tipo di impianto è progettato per specifiche indicazioni e può essere impiantato solo se sono soddisfatti determinati requisiti, e la scelta dipende dalla valutazione clinica del dentista specializzato in implantologia.

QUANDO BISOGNA METTERLI

La decisione di optare per un impianto dentale si basa su diverse considerazioni cliniche e personali:

  • Perdita di denti: Sostituzione di denti mancanti per ripristinare estetica e funzionalità.
  • Deterioramento dell’osso mascellare: Prevenire il riassorbimento osseo post-estrazione.
  • Miglioramento della funzione masticatoria: Ripristinare l’efficienza masticatoria compromessa dalla perdita di denti.
  • Sostituzione di protesi rimovibili: Offrire una soluzione fissa e più stabile rispetto a dentiere o ponti mobili.
  • Preservazione dell’estetica facciale: Prevenire la deformazione del viso causata dalla perdita ossea.

Optare per un impianto dentale è una scelta significativa che richiede una valutazione attenta delle proprie necessità e condizioni di salute orale. La consulenza con un dentista specializzato in implantologia è essenziale per determinare il momento più opportuno e il tipo di impianto più adatto, garantendo il successo dell’intervento e il benessere a lungo termine del paziente.

COSTI E RISPARMI

Per gestire al meglio i costi degli impianti dentali, non rinunciando comunque alla qualità e alla sicurezza, è importante considerare diversi elementi, tra cui:

  • Confrontare i preventivi: Ottenere preventivi da più cliniche può aiutare a valutare il rapporto qualità-prezzo.
  • Pacchetti completi: Alcune cliniche offrono pacchetti che includono tutti i costi dell’intervento, risultando economicamente vantaggiosi.
  • Assicurazione sanitaria: Verificare se la tua assicurazione copre parzialmente o totalmente i costi degli impianti dentali.
  • Piani di finanziamento: Informarsi sulla possibilità di accedere a piani di finanziamento che permettano di diluire nel tempo il costo dell’intervento.

Per la scelta del professionista, è consigliabile rivolgersi a specialisti riconosciuti e certificati. Ecco alcune risorse per trovare professionisti qualificati in implantologia e rigenerazione ossea:

È essenziale che gli impianti siano certificati e rispettino gli standard di qualità e sicurezza. I professionisti seri forniscono sempre un “passaporto implantare” che certifica le caratteristiche dell’impianto inserito. Se un prezzo sembra troppo conveniente per essere vero, è importante fare ulteriori verifiche per assicurarsi della qualità e sicurezza del trattamento proposto.

CHE FARE DOPO L’IMPIANTO

Dopo l’intervento di inserimento dell’impianto dentale, è fondamentale seguire alcune indicazioni per garantire il successo dell’operazione e la longevità dell’impianto:

  • Mantenere un’eccellente igiene orale: Lavare i denti almeno tre volte al giorno, soprattutto dopo i pasti principali, per evitare l’accumulo di residui di cibo e la formazione di placca batterica.
  • Utilizzo del filo interdentale: È essenziale per rimuovere i residui di cibo e la placca nelle zone difficili da raggiungere con lo spazzolino, a ridosso delle gengive.
  • Pulizia con scovolino: Per la pulizia degli spazi più ampi tra i denti, l’uso dello scovolino facilita la rimozione di residui e placca.
  • Controlli periodici dall’igienista: È raccomandato fissare ogni sei mesi una pulizia professionale per prevenire l’insorgenza di malattie orali che potrebbero compromettere l’impianto.

Queste pratiche non solo contribuiscono alla salute dell’impianto ma sono anche essenziali per preservare il benessere dell’intero cavo orale. La costante attenzione all’igiene orale e i controlli periodici sono gli alleati principali per evitare complicazioni e garantire la durata nel tempo degli impianti dentali.

ESAMI NECESSARI

Prima di procedere con l’inserimento di un impianto dentale, è essenziale effettuare una serie di esami diagnostici per garantire la sicurezza e l’efficacia dell’intervento, proteggendo le strutture anatomiche delicate come il nervo mandibolare, la cavità nasale, e il seno mascellare. Gli esami principali includono:

  • Lastrina endorale: Fornisce dettagli su uno o più denti, generalmente non più di tre, per valutare la salute dentale in specifiche aree.
  • Ortopantomografia: Una panoramica dentale che offre una visione completa di entrambe le arcate dentarie e dei mascellari (mandibola e mascella) in un singolo scatto.
  • Tomografia computerizzata: L’esame più dettagliato disponibile in radiodiagnostica odontoiatrica, permette di ottenere informazioni aggiuntive rispetto all’ortopantomografia, come lo stato dell’osso.

Questi esami sono fondamentali per pianificare accuratamente l’intervento, evitando rischi e assicurando che l’impianto si adatti perfettamente alle esigenze specifiche del paziente.

FATTORI DI RISCHIO

La decisione di procedere con l’installazione di un impianto dentale non è esente da rischi, che devono essere attentamente valutati sia dal paziente che dal professionista. Tra i principali fattori di rischio associati agli impianti dentali, troviamo:

  • Cattiva igiene orale: Una scarsa igiene orale può portare all’accumulo di placca batterica, aumentando il rischio di infezioni come la perimplantite, una condizione infiammatoria che colpisce i tessuti intorno all’impianto.
  • Mancanza di visite periodiche: Saltare i controlli periodici dal dentista può ritardare l’identificazione e il trattamento di eventuali problemi, compromettendo la salute dell’impianto.
  • Pregresse parodontopatie: Le malattie preesistenti delle gengive possono aumentare il rischio di complicanze post-impianto.
  • Fumo di sigaretta: Il fumo compromette la guarigione e aumenta significativamente il rischio di insuccesso degli impianti.
  • Progettazione inadeguata della protesi: Un’errata progettazione della protesi può portare a una distribuzione non uniforme delle forze masticatorie, compromettendo la stabilità dell’impianto.

DOLORI IMPIANTI DENTALI

Dopo l’intervento di inserimento degli impianti dentali, è normale sperimentare un certo grado di dolore o disagio, generalmente dovuto a una normale reazione post-operatoria. Questo fastidio è tipicamente transitorio e gestibile con farmaci antidolorifici prescritti dal dentista. In particolar modo, bisogna tener conto di alcuni fattori:

  • Gestione del dolore: Subito dopo l’intervento chirurgico, l’eventuale dolore può essere controllato con una terapia antidolorifica. La maggior parte dei pazienti riferisce un disagio minimo, che può essere facilmente gestito con farmaci comuni.
  • Complicanze immediate: Qualsiasi dolore acuto o persistente post-operatorio dovrebbe essere comunicato al proprio dentista, in quanto potrebbe indicare complicazioni immediate che richiedono attenzione medica.

QUANTO DURANO

La durata degli impianti dentali varia in base a diversi fattori, inclusi l’igiene orale del paziente, il rispetto dei controlli periodici, e l’assenza di malattie sistemiche che possano influenzare negativamente la struttura ossea.

Statisticamente, un impianto può durare dai 10 ai 15 anni, ma molti pazienti godono dei loro impianti per un tempo significativamente più lungo grazie alla corretta manutenzione.

Come si può sperare di avere un impianto dentale a lungo:

  • Corretta igiene orale: Una buona igiene orale è cruciale per prevenire infezioni come la perimplantite, che può compromettere la durata dell’impianto.
  • Controlli periodici: Visite regolari dal dentista consentono di monitorare lo stato degli impianti e di intervenire prontamente in caso di problemi.
  • Gestione delle condizioni sistemiche: Malattie come l’osteoporosi possono influenzare la stabilità dell’impianto e devono essere gestite in collaborazione con il proprio medico.

La perdita di un impianto non preclude la possibilità di inserirne uno nuovo, previa valutazione e preparazione adeguata del sito.

PREVENZIONE

La prevenzione gioca un ruolo cruciale nel mantenimento della salute degli impianti dentali e nel prevenire complicazioni come la perimplantite, che può compromettere l’osso e rendere necessario rimuovere l’impianto. Ecco alcune strategie chiave di prevenzione:

  • Attenzione ai primi segnali: Sanguinamento e fuoriuscita di pus vicino all’impianto sono campanelli d’allarme che richiedono una visita immediata dal dentista. Anche senza sintomi, è importante fissare controlli periodici almeno una volta all’anno.
  • Igiene orale rigorosa: Lavare i denti almeno tre volte al giorno, utilizzare il filo interdentale per rimuovere i residui di cibo e la placca nelle zone difficili da raggiungere, e, se necessario, utilizzare lo scovolino per pulire gli spazi più ampi tra i denti.
  • Pulizie professionali: Programmare ogni sei mesi una pulizia professionale dall’igienista dentale per prevenire l’insorgenza di malattie orali che potrebbero compromettere l’impianto.

È, inoltre, importante non sottovalutare i problemi legati agli impianti, poiché i batteri patogeni presenti nelle tasche perimplantari possono entrare nel torrente circolatorio e insediarsi in altre parti del corpo, rappresentando una minaccia pericolosa, soprattutto per individui con patologie a livello delle valvole cardiache o per pazienti immunodepressi.

Una corretta prevenzione attraverso un’igiene orale attenta e visite regolari dal dentista è fondamentale per garantire la salute e la longevità degli impianti dentali, proteggendo al contempo la salute generale dell’organismo.

COME PROTEGGERE I DENTI:

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