Cos’è la FOMO e perché è in aumento

È in aumento tra i più giovani e porta ad un uso compulsivo dello smartphone e, soprattutto, dei social media. Chi ne soffre è triste e crede che gli altri stiano vivendo una vita migliore della sua. Tutte le alternative per uscirne, tra cui il digital detox e un'educazione consapevole sin da bambini.

fomo significato ansia sociale nell'era del digitale

La FOMO è una forma di ansia sociale nata per la piega che ha preso l’evoluzione digitale negli ultimi anni. Da recenti studi sembrerebbe che quasi il 70% dei giovani adulti ne sia colpito, trasformando la perenne connessione digitale in una fonte d’ansia.

Ma cos’è, qual è il suo vero significato e quali sono le cause concrete che si celano dietro a questo nuovo disturbo psicologico?

Cos’è la FOMO

FOMO è l’acronimo dell’espressione inglese Fear Of Missing Out, che si traduce letteralmente come “paura di essere tagliati fuori” o “paura di perdersi qualcosa”.

Nato ufficialmente nel 2013, quando l’acronimo è stato inserito nell’Oxford English Dictionary, questo disagio psicologico ci costringe a chiederci se la vita che vediamo online sia più interessante e gratificante della nostra.

Si tratta di una forma di ansia sociale caratterizzata dal desiderio di rimanere continuamente connessi con ciò che fanno gli altri e dalla paura che le altre persone stiano vivendo esperienze più gratificanti delle proprie.

Non è una semplice invidia, ma un vero e proprio stato di apprensione che spinge a un controllo compulsivo dei social media e delle comunicazioni digitali per non sentirsi esclusi.

Significato

Per comprendere a fondo il termine, è utile rifarsi a una fonte autorevole. Come definisce l’enciclopedia Treccani, la FOMO è la paura di essere esclusi, tagliati fuori, di perdersi notizie, esperienze, opportunità.

La definizione sottolinea come questa sensazione generi il bisogno di essere costantemente informati su tutto ciò che accade, alimentando un ciclo di dipendenza dalla connessione digitale.

Cause

La FOMO è un fenomeno complesso, le cui radici affondano in un intreccio di fattori psicologici, sociali e tecnologici. Ma cerchiamo di fare ordine.

I Social Media e la vetrina della perfezione

La causa principale è la natura stessa dei social media. Piattaforme come Instagram, Facebook e Tik Tok funzionano come vetrine in cui gli utenti tendono a mostrare solo la versione migliore e più entusiasmante della propria vita: viaggi, successi, eventi sociali, relazioni perfette.

Questo flusso costante di “vite perfette” crea un metro di paragone irrealistico, portando l’osservatore a percepire la propria quotidianità come noiosa o insoddisfacente.

Ed è così che lo smartphone sta cancellando l’infanzia e si sta appropriando della vita dei più giovani, ma non solo.

Infatti, si tratta di un fenomeno in forte aumento, da cui non vi è nessun escluso, se non coloro che hanno maturato una consapevolezza sui danni e i problemi che derivano da questa ossessione per i social media e quel mondo digitale fatto di apparenze e storie non veritiere.

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Il ruolo degli algoritmi

Gli algoritmi dei social media sono progettati per massimizzare il tempo che l’utente passa sulla piattaforma.

Per farlo, mostrano contenuti che generano un alto coinvolgimento emotivo, spesso facendo leva proprio sulla paura di essere esclusi.

Notifiche costanti, storie che scompaiono dopo 24 ore e feed personalizzati creano un senso di urgenza che spinge al controllo continuo per non “perdersi” l’ultimo aggiornamento.

Bisogno di appartenenza e pressione sociale

L’essere umano ha un bisogno innato di sentirsi parte di un gruppo. I social media hanno amplificato questo bisogno, trasformandolo in una pressione a partecipare a tutto e a essere sempre presenti.

La paura di non essere invitati a un evento, di non conoscere l’ultimo trend o di non poter contribuire a una conversazione genera un forte senso di isolamento e inadeguatezza.

Vulnerabilità personali

La FOMO non colpisce tutti allo stesso modo. Fattori come:

Sono tutti fattori che possono rendere una persona più vulnerabile a questa forma d’ansia.

In questi casi, la vita online degli altri diventa una via di fuga o una fonte di continua auto-svalutazione.

Sintomi

I sintomi della FOMO possono manifestarsi a livello comportamentale, emotivo e fisico. I più comuni includono:

  • Controllo compulsivo dello smartphone e delle notifiche, anche in momenti inappropriati.
  • Bisogno costante di aggiornare i propri profili social per mostrare di essere attivi e partecipi.
  • Incapacità di godersi il momento presente per la preoccupazione di ciò che si potrebbe perdere.
  • Ansia, irrequietezza e stress quando non si ha accesso a internet o ai social media.
  • Sentimenti di invidia, tristezza e inadeguatezza dopo aver guardato i profili altrui.
  • Difficoltà di concentrazione e disturbi del sonno.
  • Tendenza a dire sempre di sì a inviti ed eventi sociali, anche quando non se ne ha voglia, per paura di essere esclusi.

Come uscirne

Superare la FOMO richiede un percorso di consapevolezza e un cambiamento attivo delle proprie abitudini.

  1. Prendere coscienza del problema: Il primo passo è riconoscere che si sta soffrendo di questa forma d’ansia e capire quali sono le situazioni che la scatenano.
  2. Praticare il Digital Detox“: È fondamentale stabilire dei confini sani con la tecnologia. Si può iniziare disattivando le notifiche non essenziali, stabilendo orari “senza smartphone” (ad esempio durante i pasti o prima di dormire) e dedicando dei periodi di tempo a hobby e attività completamente offline, così da ridurre la dipendenza da internet.
  3. Ancorarsi al presente (Mindfulness): Le pratiche di mindfulness aiutano a concentrarsi sul “qui e ora”, riducendo la tendenza a confrontarsi con le vite (filtrate) degli altri e apprezzando di più la propria realtà.
  4. Sperimentare la JOMO (Joy Of Missing Out): Si tratta di trasformare la paura in gioia. La JOMO è la “gioia di perdersi qualcosa”, il piacere di scegliere consapevolmente di dedicare tempo a sé stessi, ai propri interessi e alle relazioni autentiche, senza la pressione di dover essere ovunque.
  5. Chiedere aiuto a un professionista: Se la FOMO causa un malessere significativo e persistente, è importante rivolgersi a uno psicoterapeuta. Un percorso di psicoterapia, in particolare l’approccio cognitivo-comportamentale, può aiutare a modificare i pensieri disfunzionali e i comportamenti compulsivi legati a questa paura.

Come si può prevenire

La prevenzione della FOMO passa attraverso l’educazione dei figli a internet e social network, a un uso più sano e consapevole della tecnologia e la costruzione di una solida autostima.

È utile adottare alcune abitudini:

  • Coltivare relazioni reali: Investire tempo ed energie nelle amicizie e nelle relazioni offline riduce la dipendenza dalla validazione sociale ottenuta online.
  • Filtrare i contenuti: Smettere di seguire account che generano sentimenti negativi o inadeguatezza e privilegiare quelli che ispirano, informano o divertono in modo sano.
  • Definire le proprie priorità: Avere chiari i propri valori, obiettivi e interessi aiuta a non lasciarsi trascinare dai trend del momento e a fare scelte più in linea con il proprio benessere.
  • Praticare la gratitudine: Concentrarsi su ciò che si ha, anziché su ciò che manca o che hanno gli altri, è un potente antidoto all’invidia e all’insoddisfazione, aiutando a valorizzare la propria realtà.

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