Il cibo scaduto non è condannato, con relativo spreco, a finire nella spazzatura. E ogni alimento, come vedremo, può avere una data di scadenza perentoria (da consumarsi entro) o indicativa (da consumarsi preferibilmente entro). L’importante, comunque, è conservare bene gli alimenti che mangiamo.
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Il consumo degli alimenti dopo la scadenza
Il cibo scaduto è sempre da buttare? Quando possiamo ancora mangiare un alimento, anche se ha superato la data di scadenza indicata sull’etichetta? Una situazione questa da cui dipende anche una buona parte dei nostri sprechi alimentari. Il più delle volte infatti, gettiamo nella spazzatura alimenti scaduti ma ancora perfettamente commestibili.
La data di scadenza degli alimenti
È per questo che è bene sapere che esiste una differenza importante tra due tipi di scadenza: una perentoria, “da consumarsi entro”, riservata al cibo fresco, e l’altra, “da consumarsi preferibilmente entro” che invece indica solo un termine minimo di conservazione. Il rebus, tradotto nei fatti, significa che i cibi per i quali la scadenza è “preferibilmente entro” non diventano pericolosi a quella data, ma semplicemente perdono alcune proprietà organolettiche. Un’indicazione di qualità quindi, non di sicurezza. Succede così che lo yogurt può essere consumato anche dieci-quindici giorni dopo la scadenza mentre l’olio extravergine d’oliva e la pasta si mantengono bene anche fino a sei mesi dopo. È preferibile invece consumare le uova non oltre una settimana dalla data di scadenza.
Il cibo scaduto si può mangiare?
Vi sono poi tutta una serie di prodotti per i quali la legge non prevede proprio l’indicazione del termine minimo di conservazione. In particolare si tratta di:
- Prodotti ortofrutticoli freschi
- Bevande con un contenuto di alcol pari o superiore al 10 per cento in volume
- Vini, vini liquorosi, vini spumanti, vini aromatizzati e prodotti simili
- Aceto
- Sale da cucina
- Zuccheri allo stato solido
Questi prodotti pertanto possono essere consumati anche molto tempo dopo dalla loro scadenza. L’importante è verificare che il prodotto sia stato conservato in maniera adeguata. L’olio d’oliva ad esempio si rovina se esposto a luce e fonti eccessive di calore. Per capire inoltre se un determinato alimento è ancora commestibile o no, è sempre bene verificarne odore e consistenza. Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli alimenti che possono essere consumati anche dopo la data di scadenza.
Filetti di pesce congelati
Merluzzo, salmone, pesce spada possono essere consumati fino a 4 settimane dopo la loro scadenza a patto però che siano stati conservati in freezer a una temperatura inferiore a 5 gradi.
Carne
Anche la carne, come il pesce, in genere si mantiene per un pò oltre la data di scadenza: in ogni caso valutate l’odore prima di consumare il prodotto.
Salsiccia e carne macinata
Essendo carni lavorate, sono esposte più degli altri alla presenza di batteri. Verificate quindi tonalità, consistenza e odore prima di consumarle.
Pollo
La carne del pollo si deteriora abbastanza velocemente quindi cercate sempre di consumarla entro la data di scadenza.
Pasta
La pasta in genere, già di per sé, ha in genere una data di scadenza che si aggira intorno ai due anni, trascorsi i quali è possibile poi consumare il prodotto fino a qualche mese dopo, a patto che sia stato conservato correttamente.
Biscotti secchi
Anche i biscotti possono essere consumati qualche mese dopo la loro scadenza, al massimo perderanno la loro fragranza.
Spezie
Le spezie si mantengono abbastanza a lungo anche dopo la data di scadenza.
Farina
La farina in genere si mantiene anche fino a sei mesi dopo la sua scadenza: verificate però che non venga attaccata dai parassiti che in genere capita di ritrovare in dispensa.
Bibite
Così come la pasta, anche le bibite hanno una data di scadenza che varia dai 24 ai 36 mesi pertanto è possibile consumarle anche qualche mese dopo la data che indica il termine di conservazione del prodotto.
Pesce
Con il pesce dobbiamo essere molto cauti. Si deteriora presto e non possiamo mangiarlo oltre la scadenza di due-tre giorni. D’altra parte, è una regola nota da sempre, secondo l’antico motto in base al quale <il pesce dopo tre giorni puzza>. Cosa vera, tra l’altro. I rischi di mangiare il pesce scaduto sono legati innanzitutto all’azione di un parassita, Anisakis, che viene ingerito sotto forma di larva: da qui nausea, dolori addominali, vomito, diarrea, e persino occlusioni intestinali. Ancora più cautela dobbiamo avere quando mangiamo pesce crudo, per il quale è obbligatorio l’abbattimento. Scegliamo quindi sempre fornitori affidabili e ristoranti dove le condizioni di igiene per il pesce crudo siano garantite al massimo livello.
Cibi per i quali rispettare la data di scadenza
- Formaggi freschi. Andare troppo oltre la scadenza significa, come minimo, mangiare un prodotto acido.
- Latte fresco. La sua scadenza è fissata per legge e va rispettata: il sesto giorno dopo il trattamento termico.
- Carne macinata e pollame. In questo caso è opportuno non andare oltre uno-due giorni rispetto alla data di scadenza.
- Uova. Se crude o alla coque, non possono essere mangiate oltre i due-tre giorni dalla data di scadenza.
- Frutta e verdura fresche. Sempre meglio consumare entrambe non molti giorni dopo l’acquisto.
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