Come scegliere pannolini lavabili: una risorsa per molti genitori, la storia di Barbara Tre topini

Ogni neonato utilizza circa 5 pannolini al giorno. Dalla nascita fino ai 3 anni si consumano 5400 pannolini circa con un costo intorno ai 1500€. Un kit di pannolini lavabili si acquista intorno ai 200€. Oppure si può autoprodurre come ha fatto Barbara. Vi raccontiamo la sua storia.

COME SCEGLIERE PANNOLINI LAVABILI – Molti genitori si avvicinano ai pannolini lavabili per motivi di allergie nei neonati o perchè vogliono utilizzare un prodotto ecosostenibile che fa risparmiare almeno 1.000€ nei primi 3 anni di vita dei figli.

La storia che vogliamo raccontarvi oggi è quella di Barbara, la mamma di Tre Topini che ha fatto dei pannolini lavabili una risorsa che va oltre al solo risparmio.

Ogni bambino, da zero a 3 anni, utilizza circa 5 pannolini al giorno. Il costo di ogni pannolino è variabile e si aggira intorno ai 23/30 centesimi a pannolino. Se si moltiplica questo dato per il numero dei giorni all’interno dei 3 anni si ottiene una spesa complessiva che va da 1242€ a 1620€.

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QUANTO COSTANO I PANNOLINI LAVABILI – Un kit di pannolini lavabili costa circa 200€ e dura per tutti e tre gli anni. Si possono tenere da parte e utilizzarli anche per altri figli tagliando una spesa considerevole nella gestione dei bebè.

I PANNOLINI LAVABILI COME RISORSA – LA STORIA DI BARBARA pannolini lavabiliVediamo cosa dice Barbara:” Mi è stato chiesto di scrivere un articolo su di me per raccontare di come la grande passione per i pannolini lavabili mi abbia cambiato la vita, ho accettato l’invito con la speranza che il racconto della mia esperienza possa essere utile a qualche genitore per avvicinarsi al mondo dei pannolini lavabili e essere di stimolo per altre mamme a perseguire e realizzare i loro sogni, per quanto strani e “fuori moda” possano essere!
Breve accenno alla mia vita lavorativa: Mi chiamo Barbara e ho 44 anni. Appena terminate le scuole dell’obbligo, nonostante il mio desiderio di proseguire gli studi, la mia famiglia ritenne più utile mandarmi a imparare un mestiere, e fu così che a 13 anni e mezzo stavo già lavorando come apprendista in una piccola ditta artigianale di produzione abbigliamento. Allo stesso tempo mi fecero frequentare una scuola serale privata di sartoria.
Visto che non avevo alternative a questa scelta imposta e visto che la macchina da cucire sapeva darmi comunque molte soddisfazioni, decisi di farmi piacere la scelta dei miei genitori e proseguii negli studi serali ottenendo il diploma di stilista, modellista e figurinista. Nel frattempo la simbiosi con la macchina da cucire, la mia maniacale ricerca di perfezione e la mia voglia di imparare sempre cose nuove mi permise di raggiungere in breve tempo la qualifica di operaia campionarista-prototipista di ogni genere di capo d’abbigliamento.

LA SCOPERTA DEI PANNOLINI LAVABILI – “Sono sempre stata una persona attenta al rispetto ambientale, – continua Barbara – ma da quando sono diventata mamma questa attenzione verso scelte di vita responsabili si è ulteriormente accentuata.
Avevo sentito parlare di pannolini di stoffa nel 2004 durante la gravidanza di Thomas, il mio secondo bambino, ma non avendoli trovati nei negozi convenzionali e non trovando informazioni presso le mie conoscenze di allora, non mi documentai più di tanto.
Quando nel 2008 Linda, la mia terza bambina, aveva poco più di un anno la zia “alternativa” di famiglia mi regalò due pannolini lavabili. Nel frattempo avevo installato L’ADSL così quella stessa sera, dopo aver messo a nanna i bimbi, mi misi alla ricerca nel web delle informazioni che non avevo trovato al tempo di Thomas.
Scoprii un sacco di notizie che ignoravo, come ad esempio che il pannolino Usa&Getta buttato nell’indifferenziato impiega oltre 500 anni per biodegradarsi, mentre bruciato nel termovalorizzatore si trasforma in diossina e polveri sottili rilasciate nell’aria che tutti respiriamo, e che un bimbo nei suoi primi tre anni di utilizzo di pannolini monouso produce oltre una tonnellata di rifiuti, e molte altre nozioni che mi lasciarono davvero basita: non avrei mai immaginato che un bambino piccolo pesasse così tanto sull’Ambiente! E io che ero convinta di essere ecologica! Non volendo continuare a inquinare ulteriormente il pianeta con altri pannolini usa e getta, ordinai seduta stante il mio primo kit di pannolini lavabili (18 prefold e tre mutandine copripannolino, spesa totale spedizione compresa: 90 euro!) che mi avrebbe accompagnato fino allo spannolinamento di Linda.
Contemporaneamente pensavo: “Ma perché tutte queste informazioni rimangono solo nel web? Tutti i genitori dovrebbero conoscere che un’alternativa all’Usa&Getta esiste!!”.
                   
pannolini lavabiliPANNOLINI LAVABILI: UNA COMMUNITY REALE – “Fin da subito ho trovato il loro utilizzo molto più semplice e meno impegnativo di quel che pensavo. – Barbara entra nel vivo della sua esperienza –  Bastavano due lavatrici in più a settimana e avevo smesso di produrre sacchetti di rifiuti maleodoranti, senza contare il grande risparmio economico nel non dover più acquistare pacchi e pacchi di pannolini! Sono rimasta così entusiasta della mia “scoperta” che mi sono immediatamente messa in moto per cercare di condividerla con il maggior numero di persone possibili.

PANNOLINI LAVABILI: MATERNITA’ ECONATURALE –  “Per acquistare credibilità e attenzione davanti ad Assessori e Consultori e poter condividere le informazioni sui lavabili con il maggior numero di genitori possibili, – prosegue Barbara –  assieme ad alcune eco-mamme della mia zona che nel frattempo avevo conosciuto ho fondato l’Associazione Maternità EcoNaturale.
Questa Associazione di promozione sociale, assolutamente priva di scopi di lucro o di interessi commerciali, si impegnava a diffondere le corrette informazioni che mancavano sui pannolini di stoffa.
Avevamo stretto una collaborazione con alcuni corsi pre-parto gestiti dalle ASL vicentine, dove illustravamo alle future mamme le varie tipologie di pannolini lavabili esistenti nel mercato, senza pubblicizzare marche o produttori in sé bensì portando a esempio le nostre esperienze personali e condividendo una serie di suggerimenti per ridurre notevolmente il consumo smodato di detersivi e prodotti per la cura e la pulizia della casa, oltre ad altri suggerimenti per attuare uno stile di essere genitori maggiormente eco-sostenibile.
Il nostro operato era riconosciuto nell’intera Provincia di Vicenza e con piacere ricevevamo richieste da parte di Assessori o anche semplici cittadini interessati a organizzare serate informative con l’intento di sensibilizzare i concittadini all’uso dei lavabili.”

I PANNOLINI LAVABILI E LA PANNOLINOTECA – pannolini lavabiliBarbara ci parla della pannolinoteca: “Un altro servizio nato con Associazione Maternità EcoNaturale e ora imitato da altre associazioni e siti è “La Pannolinoteca”: abbiamo messo assieme varie tipologie di pannolini lavabili che noleggiavamo a un prezzo simbolico ai genitori un po’ scettici e dubbiosi. Avendo la possibilità di provarli sul campo le mamme si rendevano conto che tutti i pregiudizi legati al vecchio ciripà e ai racconti delle nonne obbligate loro malgrado a lavarli a mano sono superati e che oggigiorno la gestione dei pannolini di stoffa è semplificata dalla lavatrice e dalle innovazioni tecnologiche dei tessuti.
Il lavoro dell’Associazione, chiusa nel 2010, veniva svolto in modo assolutamente gratuito e volontario da mamme fermamente convinte che i grandi cambiamenti iniziano dai piccoli gesti di ognuno.

CUCIRE I PANNOLINI LAVABILI – “Ovviamente avendo la passione del cucito mi è venuto spontaneo provare a cucire anche i pannolini lavabili. – continua Barbara – Purtroppo in Italia, non esistendo la cultura del pannolino lavabile, non esistono nemmeno i tessuti adatti alla loro confezione casalinga; quindi ho acquistato da alcuni negozi esteri le stoffe necessarie e ho iniziato le mie sperimentazioni usando come “cavia” la piccola Linda!
E cucire pannolini mi piacque così tanto che non smisi più!
Pensai di condividere in un blog le istruzioni per confezionare pannolini, assorbenti, mutandine copripannolino e altro cuciti utilizzando anche e sopratutto materiali di riciclo ricavati da oggetti e/o biancheria in disuso.
Ho collaborato per un periodo alla sezione “Fai da te” del sito NonSoloCiripà  mettendo a disposizione cartamodelli realizzati da me e le relative istruzioni di confezione per incentivare le mamme che possiedono una macchina da cucire a crearsi il loro corredo di pannolini lavabili.
Essendo molto idealista, ho pensato anche che la produzione di pannolini lavabili poteva diventare un’opportunità lavorativa per persone socialmente svantaggiate. Ho condiviso le mie conoscenze tecniche e trasmesso le basi necessarie per partire con un progetto di “pannolini solidali” a una cooperativa sociale di tipo B di un paese vicino al mio, che si occupa di reintegrare nel mondo del lavoro ragazzi con problematiche varie attraverso un proprio laboratorio occupazionale interno.

pannolini lavabiliI PANNOLINI LAVABILI COME OPPORTUNITA’“Non appena iniziai a cucire pannolini e assorbenti decisi che quello sarebbe prima o poi diventato il mio nuovo lavoro! – Barbara continua il suo racconto – Iniziai a effettuare ricerche per trovare alcuni tessuti di produzione italiana che potessero sostituire le prestazioni di quelli di provenienza estera, feci provare i pannolini a varie mamme e raccogliendo i loro suggerimenti continuai a perfezionare i miei cartamodelli fino a trovare una vestibilità ottimale. Frequentai un corso di imprenditoria femminile e una volta avute le informazioni per partire, mi lanciai nell’avventura contando solo sui 400 euro del mio conto corrente e sulle mie capacità.
A gennaio 2010 aprivo ufficialmente l’attività di produzione sartoriale di pannolini e assorbenti lavabili, venduti attraverso il mio shop on line. In poco tempo le richieste aumentarono a dismisura e da lavoro part time quale era inizialmente mi ritrovai a cucire 7 giorni su 7 per riuscire ad accontentare quante più mamme possibile.

PANNOLINI LAVABILI: LA SVOLTA DI BARBARA Ma dopo 4 anni di attività passati a cucire centinaia e centinaia di pannolini e assorbenti per mamme e donne di tutta Italia, è per me giunto il momento di “appendere la macchina da cucire al chiodo” per realizzare un altro sogno nel cassetto che si è via via fatto strada in me: dedicarmi a tempo pieno alla decrescita mia e della mia famiglia! Dopo la recente riconciliazione col mio ex marito ho deciso di abbandonare fatturati annui consistenti ottenuti con turni di lavoro notturni per investire il mio tempo tra orto e famiglia, tornando a fare con le mie mani caciotte e toselle, birra, pane, sapone e chi più ne ha più ne metta.
Al posto del negozio on line, riprenderò a scrivere il mio blog dove condividerò le mie nozioni di cucito e consigli eco-sostenibili per vivere in modo più sobrio e in sintonia con l’Ambiente

Voglio ringraziare qui tutte le clienti e le persone che hanno creduto in me e che continuano a sostenermi con il loro affetto e il loro supporto emotivo, e dedico tutto questo a chi è stato e continua a essere la mia fonte di ispirazione più grande: i miei tre topini Miriam, Thomas e Linda! Grazie”

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