Educazione dei figli: adesso i genitori vanno a scuola per imparare

Si moltiplicano in tutta Italia i corsi dove si insegna il mestiere più difficile del mondo. Madri assenti, padri truccati da amici: da qui i sensi di colpa e il sentirsi inadeguati. La lezione di Freud.

COME ESSERE BRAVI GENITORI –

C’è un fenomeno che in Italia sta crescendo molto negli ultimi tempi: quello di padri e madri che vanno a scuola, frequentano veri e propri corsi, per imparare a fare i genitori e per catturare tutti i segreti per una buona educazione e una vita più serena in famiglia.

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CORSI DI FORMAZIONE PER GENITORI –

I corsi, intitolati per esempio Genitori in regola, si tengono nelle ore pomeridiane, spesso sono a pagamento, e vedono la collaborazione di associazioni, istituzioni e amministrazione pubbliche. Una bella rete, certo. Una rete cresciuta a Milano, a Vicenza, Roma, Cuneo, Cagliari, Reggio Emilia. Per capire come convincere i figli a mangiare a tavola insieme almeno una volta al giorno, non chiudersi nella loro tribù, non essere compulsivi con computer e cellulari, rientrare a casa in orari civili la notte. O anche solo, nel caso dei più piccoli, per evitare capricci, scontri tra fratelli, conflitti con padri e madri.

Mi sono chiesto la genesi di questo fenomeno di costume e provo qui a dare qualche risposta, ricordando che anche il premier inglese David Cameron ha invitato i genitori inglesi a frequentare corsi per imparare il mestiere di padre e di madre.

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COME DIVENTARE BRAVI GENITORI –

Rispetto alle precedenti generazioni, abbiamo genitori che non si sentono all’altezza del loro ruolo. Le donne, sempre più schiacciate dal lavoro e anche dai problemi della famiglia di origine, hanno poco tempo da concedere a questa attività. I padri sono assenti, spesso truccati da amiconi dei figli. Da qui i sensi di colpa che aumentano, e anche il convincersi di essere inadeguati laddove il mestiere di genitore dovrebbe avere una sua naturalezza per esprimersi al meglio.

In secondo luogo, premesso che il mestiere di genitore non si insegna in nessuna università del mondo e nessuno può ergersi al ruolo di maestro, c’è da dire che la sua fragilità dipende anche dall’evaporarsi della famiglia. Non si può lavorare in questo settore senza una divisione dei ruoli, tra padre e madre, e senza il solido contesto di una famiglia che regge.

Infine, non bisogna mai avere paura né dei conflitti né della voglia di autonomia e di indipendenza dei figli. Sono tutti segnali di crescita, di spinte vitali verso la libertà. E ricordiamoci quello che diceva Freud tanti anni fa: «I migliori genitori sono quelli consapevoli della loro insufficienza».

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