Costruite con materiali riciclati, le case sugli alberi pensate per ispirare il genio

A Terni un progetto ha affidato a cinque collettivi la costruzione di altrettante strutture ecologiche e autoportanti che sono state utilizzate, per la prima volta in assoluto in Italia, come residenze artistiche

ARCHITETTURA SUGLI ALBERI

CASE SUGLI ALBERI –

In Umbria a Terni, in un luogo che anticamente ospitava una ferriera pontificia e poi una azienda chimica, c’è una struttura polivalente che rappresenta l’emblema della rinascita ispirata alla cultura. L’area si chiama Caos, Centro arti opificio Siri, e ospita un museo di arte moderna, uno archeologico, ma anche dei laboratori didattici una biblioteca e tanti luoghi per esposizioni temporanee. In uno di questi, la scorsa estate, sui tigli centenari che circondano l’area hanno trovato spazio delle piccole case, che fungevano da residenze artistiche. Per costruirle sono arrivate candidature da tutto il mondo e alla fine sono stati selezionati cinque tra architetti e gruppi di lavoro che hanno costruito delle suggestive case sugli alberi che sono diventate le residenze artistiche di ‘Foresta’, un progetto innovativo di Ternifestival, che ha dato vita al primo esperimento assoluto in Italia di residenza artistica in case di questo tipo.

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ARCHITETTURA SUGLI ALBERI –

I progetti vincitori sono stati quelli di Equalogical Lab, Jacob Dench – Dario Sanchez e Chris Pugsley, Zapoi, Falegnameria Fa.Sa. e Simone Picano – Valeria Poggiani – Mauro Poggiani. Tutte le costruzioni, pensate per lavorare, studiare e soprattutto dormire, sono state costruite con materiali riciclati e sistemi autoportanti, e non superano le dimensioni di 3,5 metri per 2,5. Così tra i tigli centinerai sono sorti una casa di legno e canne di bambù che ricorda la Géode, chiamata “Cloudster”; la “Lampiride”, struttura geometrica in legno chiaro; anche il “Geo-Desto il Nido Modesto” ricorda un po’ la Géode, è fatto in legno con un grande arco che si apre ai lati dell’albero; “Peter Pan”, a forma di nido, fatta di corde avvolte intorno ai rami del tiglio e la ragnatela “Ottavia

RAGNATELA OTTAVIA –

Quest’ultima è stata realizzata dal gruppo di lavoro composto da Jacob Dench, Dario Sanchez e Chris Pugsley. Tutti e tre neozelandesi e poco più che ventenni, per realizzare la loro opera hanno sfruttato le loro passioni e competenze soprattutto quelle attinenti all’architettura, alla biologia e all’ecologia. Il progetto nasce dalla suggestione di “Ottavia”, una città-ragnatela, con un precipizio in mezzo a due montagne scoscese, dove la città è il vuoto, legata alle due creste con funi, catene e passerelle. Per attraversarla si cammina su passerelle di legno o ci si aggrappa a maglie di canapa, un po’ come moderni Tarzan. Ispirata dai fantastici territori neozelandesi, chissà che un giorno, proprio come è successo a Terni, questa utopia, fatta di contatto con la natura in case completamente ecologiche, non possa arrivare anche nei bochi italiani.

Case sugli alberi1

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