Il virus Zika è un arbovirus appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, trasmesso all’uomo principalmente attraverso la puntura di zanzare infette del genere Aedes. La sua rilevanza per la salute pubblica globale è cresciuta esponenzialmente a seguito della sua associazione con gravi difetti congeniti, come la microcefalia. Comprendere come si trasmette e come si manifesta è quindi vitale per adottare strategie mirate di controllo e protezione individuale.
Indice degli argomenti
Zika virus
Il virus Zika è stato isolato per la prima volta nel 1947 nella foresta Zika in Uganda, ma ha guadagnato l’attenzione internazionale solo a seguito delle vaste epidemie scoppiate nel Pacifico e nelle Americhe a partire dal 2007.
La principale via di trasmissione è quella vettoriale: il virus viene inoculato nell’essere umano dalla puntura di una zanzara (principalmente Aedes aegypti e, in misura minore, Aedes albopictus, la comune “zanzara tigre“), che si è precedentemente infettata pungendo una persona con il virus in circolo nel sangue.
Una volta infettata, la zanzara rimane portatrice del virus per tutta la sua vita e può trasmetterlo a ogni successiva puntura.
Oltre alla via vettoriale, esistono altre modalità di trasmissione che hanno un’importante rilevanza epidemiologica. Il virus Zika può essere trasmesso per via sessuale, attraverso rapporti non protetti con una persona infetta, anche se asintomatica. La trasmissione può avvenire da uomo a donna, da donna a uomo e tra partner dello stesso sesso.
Un’altra via cruciale è la trasmissione materno-fetale, per la quale il virus passa dalla madre al feto durante la gravidanza. Infine, sebbene molto più rara, è stata documentata la possibilità di trasmissione attraverso trasfusioni di sangue ed emoderivati.
Paesi a rischio
Le aree geografiche a maggior rischio per la trasmissione del virus Zika sono quelle in cui è presente e attivo il suo vettore principale, la zanzara Aedes. Nello specifico parliamo di vaste regioni delle Americhe (America del Sud, America Centrale, Messico e Caraibi), del Sud-est asiatico, delle isole del Pacifico e dell’Africa subsahariana.
L’epidemia che ha colpito il Brasile e altri paesi latinoamericani tra il 2015 e il 2016 ha portato alla massima allerta sanitaria globale. Sebbene l’intensità della trasmissione possa variare nel tempo e con le stagioni, queste zone rimangono sotto stretta sorveglianza.
È importante notare che la distribuzione geografica del rischio non è statica. Il cambiamento climatico e la globalizzazione dei viaggi e delle merci possono influenzare la diffusione delle zanzare Aedes, estendendo potenzialmente le aree a rischio.
Per questo motivo, i viaggiatori diretti verso zone tropicali o subtropicali sono invitati a consultare le mappe di rischio aggiornate e le raccomandazioni fornite dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali prima della partenza, in modo da essere pienamente consapevoli dei pericoli e delle necessarie precauzioni da adottare.
Sintomi
Nella maggior parte dei casi, circa l’80% delle infezioni, il virus Zika è asintomatico o causa una malattia con sintomi lievi e di breve durata (generalmente 2-7 giorni), che spesso non allarmano il paziente e possono essere confusi con quelli di altre malattie virali.
Questa caratteristica rende difficile la diagnosi basata solo sulla clinica e favorisce la diffusione silente del virus, poiché le persone infette ma asintomatiche possono comunque trasmetterlo ad altri tramite via sessuale o attraverso la puntura di una zanzara.
Quando presenti, i sintomi più comuni dell’infezione da virus Zika includono:
- Febbre di grado lieve
- Eruzione cutanea (esantema maculo-papulare) che parte dal viso e si diffonde al resto del corpo
- Dolori articolari (artralgia), in particolare a mani e piedi
- Congiuntivite non purulenta (occhi rossi)
- Dolori muscolari (mialgia)
- Mal di testa
Meno frequentemente possono manifestarsi dolore retro-orbitale e disturbi gastrointestinali. Le complicazioni gravi nell’adulto sono rare, ma è stata osservata un’associazione tra l’infezione da Zika e un aumento del rischio di sviluppare la sindrome di Guillain-Barré, una rara condizione neurologica che causa debolezza muscolare e paralisi.
Virus Zika in gravidanza
La conseguenza più grave e temuta dell’infezione da virus Zika è il suo impatto sulla gravidanza. È stato scientificamente provato che l’infezione contratta dalla madre, in qualsiasi trimestre di gestazione, può essere trasmessa al feto e causare un complesso di gravi malformazioni, noto come Sindrome Congenita da virus Zika.
La manifestazione più nota e devastante di questa sindrome è la microcefalia, una condizione in cui la circonferenza cranica del neonato è significativamente inferiore alla norma a causa di un anomalo sviluppo del cervello.
Oltre alla microcefalia, il virus può provocare altre gravi anomalie cerebrali (come calcificazioni, ventricolomegalia), danni oculari, contratture articolari e problemi di udito.
L’infezione in gravidanza aumenta anche il rischio di esiti avversi come aborto spontaneo, morte intrauterina e ritardo della crescita fetale.
Data la gravità di queste conseguenze, le autorità sanitarie internazionali raccomandano alle donne in gravidanza, o che stanno pianificando una gravidanza, di evitare viaggi non essenziali nelle aree a rischio di trasmissione attiva del virus Zika.
Trattamenti
Attualmente non esiste un trattamento antivirale specifico né un vaccino per l’infezione da virus Zika. La gestione della malattia è quindi interamente di supporto e sintomatica, finalizzata ad alleviare i disturbi del paziente mentre l’organismo combatte l’infezione.
Le raccomandazioni mediche si concentrano su pochi ma importanti interventi che possono essere gestiti a domicilio nella maggior parte dei casi.
Il trattamento prevede:
- Riposo adeguato per aiutare il corpo a recuperare.
- Adeguata idratazione, bevendo abbondante acqua e altri liquidi per prevenire la disidratazione, specialmente in presenza di febbre.
- Uso di farmaci antipiretici e analgesici comuni, come il paracetamolo (acetaminofene), per controllare la febbre e alleviare i dolori articolari e il mal di testa. È importante sottolineare che farmaci come l’aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene o il naprossene, andrebbero evitati fino a quando non sia stata esclusa una possibile infezione da Dengue, un altro virus trasmesso dalle stesse zanzare, a causa del rischio di aumentare le complicanze emorragiche.
Diagnosi e test
La diagnosi di infezione da virus Zika si basa su una combinazione di valutazione clinica e test di laboratorio. Il sospetto diagnostico sorge in un paziente che presenta sintomi compatibili e che ha recentemente viaggiato in un’area endemica o ha avuto rapporti sessuali non protetti con una persona a rischio.
Tuttavia, data la natura aspecifica dei sintomi e l’alta percentuale di casi asintomatici, la conferma definitiva può arrivare solo dai test di laboratorio.
I test principali utilizzati per la diagnosi sono:
- Test molecolari (RT-PCR): Questo test ricerca la presenza del materiale genetico (RNA) del virus in campioni biologici, come sangue o urina. È il test più affidabile nella fase acuta dell’infezione, generalmente entro la prima settimana dalla comparsa dei sintomi.
- Test sierologici: Questi test rilevano la presenza di anticorpi specifici (IgM e IgG) che il sistema immunitario produce in risposta all’infezione. Sono utili per una diagnosi più tardiva, quando il virus non è più rilevabile nel sangue. La loro interpretazione può essere complessa a causa della possibile reattività crociata con altri flavivirus, come Dengue o West Nile.
Prevenzione
In assenza di un vaccino, la prevenzione è l’unica arma efficace contro il virus Zika e si concentra su due fronti: evitare le punture di zanzara e interrompere le altre vie di trasmissione.
Per prevenire le punture di zanzara:
- Utilizzare repellenti per insetti sulla pelle esposta, scegliendo prodotti contenenti principi attivi di comprovata efficacia come DEET, Icaridina o IR3535, seguendo attentamente le istruzioni del produttore.
- Indossare abiti di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo (camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi).
- Soggiornare in luoghi dotati di zanzariere a porte e finestre o di aria condizionata.
- Eliminare i ristagni d’acqua nei pressi delle abitazioni (sottovasi, secchi, copertoni), poiché rappresentano i luoghi ideali per la riproduzione delle zanzare Aedes.
Per prevenire la trasmissione sessuale e materno-fetale:
- Le persone che rientrano da un’area a rischio dovrebbero adottare pratiche sessuali sicure (uso corretto del preservativo) o astenersi dai rapporti per un periodo di tempo raccomandato dalle autorità sanitarie, per evitare di trasmettere il virus ai partner.
- Le coppie che pianificano una gravidanza e che hanno viaggiato in aree endemiche dovrebbero attendere un periodo di tempo precauzionale prima di tentare il concepimento.
- Le donne in gravidanza dovrebbero posticipare i viaggi non essenziali nelle zone con trasmissione attiva di Zika.
Monitoraggio e aggiornamenti in tempo reale:
Le seguenti pagine web permettono di avere informazioni mirate su epidemie in corso in Europa e nel mondo con mappe che permettono di comprendere dove bisogna prestare più attenzione quando si viaggia per evitare il virus Zika, e non solo.
- Monitoraggio globale – Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
- Mappe e dati per l’Europa – Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)
- Informazioni per i viaggiatori – Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC)
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