
Nord Italia nella morsa dello smog: la cappa che, da giorni, avvolge tutta l’area della Pianura Padana ha fatto scattare l’allarme per la quantità di polveri sottili (PM10), oltre la soglia consentita. Una situazione di emergenza che, in Lombardia, Piemonte e Veneto, ha decretato il “semaforo rosso” per tutte le vetture più inquinanti fino a euro 4, includendo, per la prima volta, anche le auto Euro 5 diesel immatricolate entro il primo gennaio 2013.
POLVERI SOTTILI IN ITALIA
Le misure relative alle limitazioni temporanee della circolazione, previste in base all’Accordo bacino padano sottoscritto, nel 2018, dalle tre regioni con il ministero dell’Ambiente, scattano non appena, nell’aria delle città con più di 30mila abitanti, si registrano più di 50 microgrammi al metro cubo di polveri sottili. Al blocco delle auto si aggiunge anche una restrizione relativa al riscaldamento domestico: non è possibile superare i 19 gradi all’interno delle abitazioni. Vietato l’utilizzo di sistemi di riscaldamento a legna considerati non efficienti ossia quelli che, in base alla classificazione ambientale introdotta dal ministero dell’Ambiente nel 2017, hanno una classe inferiore a 2 stelle.
Previste ulteriori limitazioni al blocco delle auto che includono anche i veicoli commerciali, se la quantità di polveri sottili supera la soglia consentita per 10 giorni consecutivi.
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POLVERI SOTTILI IN PIEMONTE
Attualmente, lo stop ai diesel euro 5 e euro 4 è attivo a Torino, da giorni avvolta in una nebbia molto fitta e in altri 12 comuni dell’area metropolitana del capoluogo piemontese. Previsto per la giornata di domani un nuovo rilevamento della presenza nell’aria di polveri sottili.
POLVERI SOTTILI IN LOMBARDIA
Situazione preoccupante anche in Lombardia dove, solo per la giornata odierna, a causa dello sciopero regionale dei treni, sono state revocate le limitazioni relative alla circolazione dei veicoli più inquinanti. Situazione complicata anche a Milano. A Cremona “semaforo rosso” anche per i veicoli commerciali. Revocate invece le misure previste per le province di Bergamo, Monza e Pavia: le polveri sottili sono scese sotto i 50 microgrammi al metro cubo.
(Photo credit: Arcansel/Shutterstock.com)
POLVERI SOTTILI IN VENETO
In Veneto, stop alle auto inquinanti in tutti i capoluoghi di provincia ad eccezione di Verona e Belluno.
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STOP ALLE AUTO PER POLVERI SOTTILI
Ma non solo il Nord Italia: anche a Firenze e nei comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa, Scandicci e Bagno a Ripoli è stato previsto il blocco dei mezzi più inquinanti. Le limitazioni, in vigore fino al 12 gennaio, riguardano i motocicli a due tempi Euro 1, le auto a benzina Euro 1 e a diesel Euro 2 e Euro 3 e i veicoli diesel Euro 1 e Euro 2 per il trasporto merci. Previsto anche il divieto di accensione di caminetti, stufe, termocamini/termostufe a legna, a meno che non si tratti del principale sistema di riscaldamento. Per quanto riguarda invece gli impianti di riscaldamento: le disposizioni dei singoli comuni prevedono che possono rimanere in funzione per non più di otto ore al giorno.
RISCHI PER LA SALUTE DELLE POLVERI SOTTILI
Come rileva uno studio realizzato da un team di epidemiologi del Barcelona Institute for Global Health, l’inquinamento indebolisce le ossa e aumenta il rischio di osteoporosi oltre ad esporre ad alcuni disturbi respiratori come tosse, asma e bronchite cronica. E l’Italia, purtroppo, come è emerso dallo studio Countdown on Health and Climate Change relativo all’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute, pubblicato sulla rivista The Lancet lo scorso novembre, è prima in Europa per le morti causate da polveri sottili. Nel 2016 le vittime sono state 45.600.
Fondamentale quindi agire subito su più fronti a partire dalla conversione del parco veicolare con mezzi non inquinanti, incentivando l’utilizzo dei mezzi pubblici la cui qualità è ancora totalmente scarsa e insufficiente in molte città italiane, a partire dalla Capitale.
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