Che cosa si rischia con l’obesità e con il sovrappeso

La vita si accorcia anche di otto anni. La relazione con il cancro e gli effetti psicologici, dalla solitudine alla depressione

danni dell'obesità grave
L’obesità, da quella  lieve fino alle forme più critiche, e lo stesso sovrappeso, specie quando è eccessivo e costante, comportano una serie di rischi per la salute, fisica e mentale, e quindi rappresentano uno dei più gravi sprechi nell’equilibrio vitale dell’uomo.Il 15-20 per cento delle persone obese, in maggioranza donne, non ha, in apparenza, sintomi significativi per il grasso eccessivo. La glicemia e la pressione sono nella norma, né ci sono sintomi di problemi cardiovascolari. Ma con il passare del tempo, gli obesi hanno il 50 per cento di possibilità in più, rispetto a chi è normopeso, di sviluppare malattie cardiache o diabete di tipo 2. Il secondo elemento da non sottovalutare è che il peso non è l’unico parametro per definire l’obesità. Quando il rapporto tra il peso in chili e la statura in metri al quadrato risulta superiore a 30, allora si parla di obesità. Ma, peso e rischi da problemi cardiovascolari e di diabete a parte, l’obesità si manifesta con muscoli pesanti ( e quindi grandi difficoltà di movimento, talvolta persino di camminare), ipertensione. un aumento della produzione di citochine, con un indebolimento del sistema immunitario.E sul piano psicologico si traduce in un crollo dell’autostima, e anche possibili forme di solitudine di isolamento sociale.

L’epidemia dell’obesità in Italia

Entro il 2035 nel mondo ci saranno 1,9 miliardi di obesi, una persona su quattro, secondo i dati elaborati dalla World Obesity Federation. Ma già adesso l’obesità è considerata una malattia epidemica, per la sua diffusione (l’Italia è stata il primo paese al mondo a riconoscerlo anche sul piano legislativo), e il paradosso, in poche parole, è il seguente: viviamo ossessionati dal cibo, e dall’interesse per l’alimentazione, a qualsiasi livello, ma intanto in Italia siamo arrivati a 6 milioni di persone obese (il 12 per cento della popolazione) e al 46 per cento dei cittadini che risultano in sovrappeso. E l’epidemia parte da lontano, nel senso che decolla presto: il 19 per cento dei bambini italiani, tra gli 8 e i 9 anni, sono in sovrappeso e 1 su 10 è già obeso.

Danni dell’obesità e del sovrappeso

L’obesità (e il discorso riguarda, in parte, anche il sovrappeso) è una condizione patologica capace di danneggiare numerosi sistemi dell’organismo, a partire dalle articolazioni: ginocchia, colonna vertebrale, schiena e anche principalmente. Queste con il tempo possono condurre all’insorgere di artrosi, insufficienza venosa, ma anche problematiche connesse alla pelle. cellulite, problemi cutanei come secrezioni endocrine, smagliature, infiammazioni cutanee per lo sfregamento della pelle, e la dermatite atopica.

A livello cardiovascolare, l’obesità può portare a ipertensione arteriosa, iperglicemia, ipercolesterolemia, trigliceridi e diabete. Nei casi più gravi può portare ad infarto del miocardio, ictus ischemico, angina pectoris, e aritmie gravi.

I problemi possono sorgere anche all’apparato respiratorio, con sintomi come affanno, dispnea, difficoltà nello stare sdraiati e quindi anche sonno e riposo compromesso.

L’obesità grave, ma anche i soggetti in sovrappeso, sono più esposti a contrarre neoplasie e in particolare il tumore alla mammella, tumore ai reni e alla cistifellea, tumore al fegato, così come il tumore al colon e al retto.

L’obesità, inoltre, secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, può arrivare a ridurre la vita di una persona anche di 8 anni. Pertanto, l’obesità è da tenere sotto stretta osservazione e soprattutto, bisogna trovare il modo per trattare il problema con una diagnosi precoce e degli interventi mirati ed efficaci con il supporto di medici specialisti.

Tumori che possono nascere dal sovrappeso

La relazione tra obesità e cancro, che fino a qualche tempo fa veniva perfino smentita, è sempre più affermata sul piano scientifico.  Come, per esempio, in uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet, realizzato in Gran Bretagna su un campione di oltre 5 milioni di persone, pari al 9 per cento della popolazione. Un campione largo e attendibile, dunque. Le conclusioni della ricerca sono sconvolgenti: nel Regno Unito, secondo gli scienziati, si registrano almeno 12.000 nuovi tumori l’anno in conseguenza dei chili di troppo. Cioè di una massa corporea, che ciascuno di noi può facilmente calcolare (dividendo il peso in chilogrammi per l’altezza al quadrato misurata in metri), giudicata eccessiva, laddove il rischio scatta negli adulti quando il sovrappeso si attesta dai 13 ai 16 chilogrammi in eccesso. Quali sono i tumori che uomini e donne in sovrappeso rischiano di sviluppare in modo così significativo? Almeno sei: utero, colecisti, rene, cervice, tiroide, leucemia. In particolare, il rischio del cancro all’utero, per le donne, aumenta del 62 per cento nel caso di una massa corporea in sovrappeso. Inoltre le donne grasse hanno molte più probabilità di essere colpite dal tumore alla mammella, mentre per gli uomini vola il pericolo del cancro alle vie biliari e al retto.

La ricerca inglese, oltre al significativo numero di persone coinvolte, ha altri parametri che la rendono particolarmente attendibile e utilissima per le politiche sanitarie e per dare una regolata ai nostri stili di vita. Le condizioni di salute dei partecipanti allo studio sono state esaminate, con continuità, per un periodo di sette anni, e durante questo tempo 166.955 persone hanno sviluppato uno dei 22 tumori presi in considerazione. La scienza, dunque, continua a lanciare campanelli d’allarme sulla cattiva alimentazione e sui danni del sovrappeso. Dopo il rischio-diabete, e l’aumento di malattie cardiovascolari o di problemi legati alla pressione, adesso sappiamo che l’obesità ha una relazione diretta con il cancro.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il rischio cancro, collegato all’obesità, riguarda in particolare questi tipi di tumore:

  • Seno (dopo la menopausa)
  • Utero
  • Colon-retto
  • Rene
  • Fegato
  • Pancreas
  • Esofago

Danni psicologici

L’obesità non comporta solo conseguenze fisiche, ma può avere importanti ripercussioni psicologiche, che variano da persona a persona e dipendono anche dal contesto sociale e culturale. Tra gli effetti collaterali più frequenti, collegati all’obesità, ci sono:

  • Discriminazione e stigma.  Le persone obese spesso sperimentano pregiudizi in ambito lavorativo, scolastico, medico o sociale. Il fenomeno è noto come weight bias (pregiudizio sul peso) e può portare  a forme di depressione, o anche a malattie classificate come disturbi alimentari.
  • Isolamento sociale.  La paura del giudizio o della discriminazione può portare a una forma di ritiro sociale. Spesso gli obesi, per esempio, evitano luoghi pubblici, palestra, spiaggia o eventi sociali per il timore di essere osservati o criticati. A sua volta, l’essere esclusi o l’auto-esclusione da situazioni sociali può portare alla solitudine, e questo, in una sorta di circolo vizioso, aggrava i problemi emotivi e alimentari.
  • Bassa autostima. Le persone con obesità spesso sviluppano un’immagine corporea negativa.e così possono  sentirsi meno attraenti, meno capaci o addirittura “sbagliate”.Questo impatto può iniziare già durante l’infanzia o l’adolescenza.

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