
LEGGE POLVERI SOTTILI –
Con il cosiddetto dieselgate Volkswagen si torna a parlare di pm10. Le polveri sottilissime sono da sempre uno dei punti deboli dei motori diesel e un fattore di rischio. Secondo i dati dell’Oms del 2015 le pm contribuiscono ampiamente ai 600mila morti causati ogni anno dall’inquinamento atmosferico in Europa, provocando danni per 1500 miliardi di dollari. In Italia i decessi sono valutati in 33mila l’anno e teniamo conto che tutte le nostre città sono ai limiti o fuorilegge rispetto ai parametri delle polveri sottili. Così scrive Ermete Realacci su Il Manifesto.
Anche in vista della conferenza di Parigi sul clima, emerge la necessità di imprimere una svolta nelle regole sul controllo ambientale a tutto campo in Europa e in Italia.
Il meccanismo di monitoraggio ambientale è troppo frammentato. Nella Ue non esiste un organismo centrale che svolga questi compiti e che abbia poteri di intervento. Diventa necessario, quindi, passare ad un nuovo sistema di controlli istituendo un’Agenzia indipendente europea che si occupi di verificare i livelli di inquinamento ambientale, con poteri e strumenti efficaci di intervento a tutto campo, dalle emissioni delle autovetture a quelle industriali. Penso all’Epa, ma anche a qualcosa di più dell’Epa statunitense.
In Italia ogni Regione ha, in ambito ambientale, i suoi controllori e le sue modalità operative. “Una babele di sigle che spesso non comunicano tra loro – scrive Realacci – Credo sia il momento di tirare fuori dalle secche del Senato la proposta di legge sulla riforma e la riorganizzazione delle agenzie ambientali di cui sono primo firmatario assieme ai colleghi Bratti (Pd) e De Rosa (M5S) e che è stata votata l’aprile dello scorso anno alla Camera. Una proposta di riordino delle varie strutture e che prevede l’istituzione di un Sistema nazionale per rafforzare i controlli, garantirne l’efficacia e renderli omogenei in tutto il Paese. Adesso è il momento di metterla all’ordine del giorno”.