Influenza stagionale 2025-2026: come si previene e come si cura

Tra i sintomi: febbre, mal di gola e tosse. Prevenzione: lavarsi spesso le mani, coprire naso e bocca in caso di starnuti e tosse. E vaccinarsi, quando si è un soggetto a rischio.

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L’influenza stagionale si presenta con campanelli d’allarme molto precisi e facili da individuare: raffreddore, tosse, febbre, stanchezza cronica. Ogni anno c’è un’ondata con alcune caratteristiche variabili: nella stagione 2025-2026, per esempio, in Italia si prevedono 16 milioni di casi da virus respiratori, con un aumento significativo delle persone colpite dal Covid-19. Cosa possiamo fare per prevenirla e poi, eventualmente, curarla senza sprecare soldi e salute con antibiotici quando non servono?

Sintomi

L’influenza stagionale si caratterizza per la comparsa improvvisa di sintomi classici come:

  • Febbre alta (spesso oltre 38°C);
  • Tosse secca o grassa;
  • Mal di gola;
  • Dolori muscolari e articolari intensi;
  • Spossatezza e malessere generale;
  • Nei bambini e negli anziani, in alcuni casi si registrano disturbi gastrointestinali come nausea e diarrea.

I sintomi possono variare in intensità e durata a seconda delle condizioni fisiche e immunitarie del paziente.

Come si trasmette

Il virus dell’influenza si trasmette principalmente attraverso le goccioline respiratorie emesse durante colpi di tosse, starnuti o semplicemente parlando.

Può anche essere contratto toccando superfici contaminate dal virus e successivamente portando le mani a contatto con bocca, naso o occhi.

Luoghi affollati, tra cui mezzi pubblici e ambienti lavorativi come uffici, possono aumentare il rischio di trasmissione del virus.

Periodo di incubazione

Il periodo d’incubazione dell’influenza stagionale, in genere, varia tra 1 e 4 giorni, con una media di circa 2 giorni. Durante questo intervallo, il virus inizia a replicarsi nelle vie respiratorie, rendendo le persone contagiose già prima della comparsa dei sintomi.

Questa fase asintomatica ma contagiosa è in genere il motore che contribuisce maggiormente alla diffusione del virus, specie in contesti dove le misure preventive non vengono rispettate.

Quanto dura

La fase acuta dell’influenza dura normalmente dai 3 ai 7 giorni. Tuttavia, sintomi come stanchezza e debolezza generale possono protrarsi per una o due settimane dopo la risoluzione della febbre e dei dolori muscolari. Il recupero totale dipende in buona parte dall’età, lo stato di salute generale della persona ed eventuali condizioni pregresse.

Come si fa la diagnosi

La diagnosi dell’influenza si basa principalmente sull’osservazione clinica dei sintomi. Nei casi più complessi, o in presenza di complicazioni, possono essere utilizzati test specifici per identificare il ceppo virale responsabile, tra cui:

  • Tampone nasofaringeo: consente di rilevare rapidamente la presenza del virus influenzale;
  • Esami del sangue: utili per individuare eventuali infezioni secondarie o per monitorare lo stato infiammatorio generale;
  • Radiografia del torace: indicata per verificare la presenza di complicazioni come polmoniti, soprattutto nei pazienti a rischio.

Come si cura

In buona parte dei casi l’influenza stagionale si risolve in maniera spontanea senza il bisogno di dover ricorrere ad alcun rimedio medico, quando necessario, il trattamento dell’influenza si concentra principalmente sull’alleviare i sintomi più fastidiosi attraverso:

Gli antibiotici non sono utili contro l’influenza, essendo questa causata da un virus. Essi vengono prescritti solo in caso di sovra infezioni batteriche diagnosticate dal medico.

Soggetti più a rischio

Le categorie più vulnerabili in genere sono:

  • Bambini sotto i 5 anni;
  • Anziani oltre i 65 anni;
  • Donne in gravidanza;
  • Persone con malattie croniche come diabete o patologie cardiovascolari;
  • Soggetti con sistema immunitario compromesso.

A queste categorie è fortemente raccomandata la vaccinazione antinfluenzale annuale. Il vaccino serve principalmente a prevenire le forme gravi della malattia, riducendo il rischio di complicazioni come polmoniti e ospedalizzazioni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il vaccino è particolarmente efficace per proteggere i soggetti fragili, mentre è meno necessario per persone giovani e in buona salute, salvo che queste non vivano o lavorino a stretto contatto con individui a rischio.

Prevenzione

Per prevenire la diffusione dell’influenza stagionale, si consiglia di:

  • Vaccinarsi ogni anno, specie quando si fa parte delle categorie a rischio, sempre e soltanto su indicazione del medico di base,  preferibilmente prima dell’inizio della fase acuta della stagione influenzale. I vaccini autorizzati sono in tutto undici ;
  • Lavare frequentemente le mani con acqua e sapone o utilizzare soluzioni disinfettanti a base alcolica;
  • Coprire naso e bocca con un fazzoletto durante starnuti o colpi di tosse;
  • Evitare il contatto stretto con persone infette;
  • Mantenere un ambiente domestico ben ventilato e pulito.

Seguendo queste semplici misure, è possibile ridurre il rischio di contagio e contribuire a contenere l’impatto dell’influenza stagionale.

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