Buonsenso: un’arma potente contro l’odio

Un misto di equilibrio e saggezza. Ma anche di semplicità che non esclude profondità. Il rischio è che resti nascosto dentro di noi. Per paura del senso comune

importanza del buon senso
Equilibrio e misura. Ragionevolezza e saggezza. Ma anche semplicità che non esclude la profondità. Il buon senso è davvero un’arma potentissima per affrontare la complessità della realtà e per attutire le tentazioni di dare giudizi troppo affrettati o di prendere decisioni solo sulla base dell’istinto e dell’opportunità.
Il buon senso è una possibilità che occupa diverse sfere della nostra vita quotidiana: dal comportamento con gli altri fino al modo con il quale osserviamo e valutiamo tutto ciò che ci circonda. Ma resta pur sempre qualcosa che abbiamo dentro e potremmo perfino sprecare, come diceva Alessandro Manzoni, “tenendolo nascosto per paura del senso comune”.

BUON SENSO

Già, il senso comune. Ovvero la tendenza del momento, la moda, il pensiero unico, da gregge. Rispetto a questo il buon senso è una risposta rivoluzionaria, una mossa che spariglia il tavolo delle convenzioni. E diventa molto utile, per esempio, per affrontare e depotenziare fenomeni come la violenza. Prima verbale e poi, magari, anche fisica.

IMPORTANZA DEL BUON SENSO

Siamo sicuri che non possiamo fare nulla, tranne che lamentarci a vicenda quasi per condividere lo sconforto, per fermare, contenere, ridurre, l’odio verbale che sta dilagando dappertutto? Nei rapporti individuali e reali tra le persone, nella vita civica e civile, nella palude del web. Siamo sicuri che dobbiamo delegare, con un evidente segnale di resa, il problema, ormai uno dei più forti e virali nelle nostre esistenze, ai soliti terzi, leggi & magistrati, norme & autorità di controllo?

Le mie risposte, come avrete capito, sono entrambe molto secche: no, non credo che l’odio verbale, e l’odio online, due lati di una stessa medaglia dell’orrore, possano ridursi solo grazie a interventi esterni ai nostri comportamenti, ai nostri stili di vita. Alla nostra ordinaria educazione (o maleducazione) e al nostro ordinario buon senso (o irresponsabilità).

Basta poco

LEGGE ODIO VERBALE

Faccio solo due esempi, per capirci. Avrete notato che la nostra vita nel circuito della mobilità (il mezzo usato è un dettaglio: auto, bici, moto, a piedi, mezzo pubblico) è inquinata, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, da una sorta di turpiloquio strisciante. Dove la parolaccia, l’insulto, la bestemmia, la volgare minaccia, non rappresentano più particolari eccezioni, ma sono diventate la regola. Già parliamo male, già abbiamo sfarinato l’italiano, in più nel lessico di cittadini e di comunità, abbiamo introdotto il turpiloquio al posto della lingua di Dante.

Secondo esempio. La palude del web genera, attizza, e amplifica, anche voci mostruose. Un vero ambiente tossico, come abbiamo spesso denunciato, dove le fake news (quelle che noi italiani chiamiamo “bufale”) vanno di pari passo allo sfogo nell’universo social, sversatoio di qualsiasi rabbia e\o frustrazione. Inutile dire che attorno all’odio online, autentico spreco della persona umana rispetto alla sua identità e alla sua pienezza, è nato e cresciuto un «mercato dell’odio». Ovvero, questo linguaggio così devastante per la sua ritualità, porta consenso, contatti, afflussi, e quindi tutte cose che qualcuno monetizza. È la stessa legge, apparentemente della giungla, in realtà di quella cosa che qualcuno ancora considera come  il Verbo, ovvero il mercato, la stessa legge, dicevo, che ormai è passata nei programmi televisivi. Chi insulta, chi mostra e attizza odio, chi lo semina e lo incassa, è una compagnia di giro di personaggi che fanno ascolti, per esempio nei talk show di informazione e dintorni, e come tali sono considerati delle star dal sistema. Star che incassano dividendi, per i loro portafogli, e danno dividendi, per esempio al cinico conduttore televisivo che li coccola e li manda in campo, come i tori assetati di sangue nell’arena della corrida.

PER APPROFONDIRE: L’importanza dell’empatia nel mondo dei distratti. Quando ascoltare significa non essere più soli

BUON SENSO NELLA VITA QUOTIDIANA

Se, dunque, la risposta all’odio verbale e online non è solo la norma, la multa, la legge, l’autorità di controllo, e tutto quello che ci volete mettere in punta di diritto, a quale categoria dobbiamo fare riferimento? Nel suo libro Odio online (Cortina Editori), Giovanni Ziccardi, professore di Informatica all’università di Milano, tra le varie soluzioni, invita a «ri-costruire regole della comunicazione». Sembra difficile, e perfino criptico come obiettivo, ma è quanto di più semplice e naturale si possa immaginare. Si tratta solo di partire dal primo gradino di questa rimonta (scolpita nel verbo ri-costruire): il buon senso. Una cosa che talvolta sembra, ma per fortuna è solo un effetto ottico, davvero scomparsa dai nostri radar di uomini e donne trascinati nell’inferno dell’odio. Verbale e online.

BUON SENSO FRASI CELEBRI

  • < Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune> Alessandro Manzoni
Il buon senso è talmente semplice che siamo capaci di sprecarlo non riconoscendolo, come se fosse un atteggiamento riprovevole. Preferiamo seguire il gregge, quello che Manzoni chiama “il senso comune“, proprio in contrapposizione al buon senso: altro non è che il conformismo di maniera. Oggi alimentato dai messaggi diluviali via Internet.
  • <Il buon senso è raro quanto il genio> Ralph Waldo Emerson
La frase del filosofo americano può sembrare un’esagerazione. Ma viviamo trempi nei quali il buon senso è sicuramente merce rara, e l’intelligenza ai massimi livelli, per sua natura, scarseggia. La rarità, in questo caso, non è data dal fatto che non siamo forniti, secondo un disegno perverso di Madre Natura, di buon senso, ma semplicemente dal fatto che lo evitiamo. Non lo consideriamo utile e con una certa dose di presunzione pensiamo di poterne fare a meno.
  • <Il buon senso è la cosa meglio distribuita del mondo> Cartesio
Nel suo celebre Discorso del metodo, il filosofo francese ci avverte che tutti siamo forniti di buon senso.  Ma lo sappiamo usare?
  • <La stupidità ha ridicolizzato il buon senso> Ennio Flaiano
Considerare “ridicolo” il buon senso, solo perché appare come una cosa semplice, non è un gesto insensato, ma solo stupido. E la stupidità, come è noto, può fare grandi danni.
  • <Un’opera d’arte per divenire immortale deve sempre superare i limiti dell’umano, senza preoccuparsi né del buon senso né della logica> Giorgio De Chirico
Il genio rappresenta sempre un’eccezione. E in questo caso il buon senso può essere un limite alla sua creatività e alla sua libertà di espressione, proprio come la logica. Ma attenzione: i geni sono rari ed è bene non sentirsi parte di questa ristrettissima minoranza di donne e uomini.

QUALCHE MERAVIGLIOSA PREVENZIONE CONTRO L’ODIO:

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