
DISTRAZIONI SUL LAVORO –
Un’interruzione ogni tre minuti. Così abbiamo trasformato le nostre giornate di lavoro in una caccia, senza un attimo di sosta, al collegamento, via mail o via telefono. Spesso con domande inutili, interventi superflui, ripetizioni di cose già dette. E con il risultato che, una volta distratti dal trillo o dal neretto che annuncia la nuova letterina elettronica, servono 23 minuti e 15 secondi per tornare al punto di partenza.
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DISTRARSI SUL LAVORO A CAUSA DI MAIL E CELLULARI –
Uno spreco enorme di risorse e di tempo. In America hanno fatto qualche conto, e si è scoperto che, attraverso la bulimia tecnologica, vengono sprecate 28 miliardi di ore di lavoro in un anno, e ogni dipendente disperde tra il 40 e il 60 per cento della propria giornata a inseguire telefonate sul cellulare e mail. La perdita economica è pari a mille miliardi di dollari.
I DANNI PER LA SALUTE –
Ma ci sono gli effetti collaterali. I danni per la salute, per la concentrazione e per la stessa voglia di lavorare. Immaginate, per capirci, che cosa significa avere una conversazione con un interlocutore che ogni tre minuti deve rispondere a una chiamata: quante cose riuscirà a capire davvero di quello che dite? Per non parlare dello stress legato all’incertezza di un messaggio atteso, di una telefonata che non arriva, di una comunicazione che considerate, forse esagerando, decisiva.
IL MOVIMENTO “SPEGNI IL TELEFONO” –
In America si sta correndo velocemente ai ripari da questa febbre e dal calvario delle interruzioni, comprese quelle indesiderate. Negli uffici di diverse grandi aziende si è limitato l’uso delle mail e dei cellulari, e si è stabilito il divieto di inviare lo stesso messaggio a più di tre destinatari (un altro delirio è la conversazione corale). Ed è nato un movimento, Spegni il telefono! Trova un giorno in cui ti ritrovi, già diventato molto popolare. Già, spegnere: il gesto più semplice che talvolta ci diventa il più difficile da fare.