Dieta tecnologica, l’estate è il momento ideale. Provateci, non ve ne pentirete

Quattro ragazzi su dieci sono connessi oltre 6 ore al giorno: ma tutti dobbiamo ridurre. Bastano 72 ore di disconnessione totale per recuperare creatività e dare respiro al cervello

Non passa giorno senza che non arrivi qualche dato inquietante dal versante del boom dell’uso della tecnologia e degli apparecchi che la rappresentano. Ne cito solo due recentissimi: il 77 per cento dei presidi italiani ritiene che Internet, dove sono connessi 4 ragazzi su 10 per sei ore al giorno, sia l’ambiente più frequente dove si verificano episodi di bullismo. Sono matti e nemici della modernità, questi presidi? O stanno lanciando un messaggio a tutti noi, alle nostre famiglie, ai nostri figli, ai nostri nipoti? Secondo dato: il 50 per cento dei giovani italiani dichiara di avere ricevuto immagini sessualmente esplicite da parte di amici. Non fatemi fare la parte del bacchettone, ma ragioniamo insieme su un punto: c’è qualcosa che dobbiamo ridurre, senza ossessioni ma con lucidità, nell’uso delle nostre protesi tecnologiche. Almeno, tanto per cominciare, quando siamo in vacanza.

DIETA TECNOLOGICA

L’estate rappresenta un’ottima occasione per la dieta. Non alimentare, ma quella tecnologica, ovvero contro la bulimia dell’uso di apparecchi elettronici ed elettrici. Un vero male oscuro, che siamo abituati a collegare ad ansie, stress, affaticamento, impegni e scadenze. Tutte cose che, per nostra fortuna, scompaiono in un colpo solo con l’estate.

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DIPENDENZA DA TECNOLOGIA DIGITALE: COME COMBATTERLA

Visto che ogni giorno passiamo in media qualcosa come due ore e trenta minuti connessi a Internet, e in un mese se ne vanno oltre 37 ore ad aprire e chiudere applicazioni, in estate è il momento di provare a disintossicarci. Esistono perfino applicazioni che aiutano alla dieta tecnologica ed a breve entreranno in produzione speciali auricolari digitali in grado di scegliere ciò che vogliamo arrivi alle nostre orecchie. Io ci credo poco.

Mi convince di più un piccolo sforzo, nel nostro interesse, di autodisciplina. Qualcosa che possiamo costruire con la nostra volontà su misura, assecondando nuove passioni, nuovi interessi, nuove curiosità. E dunque un uso migliore del tempo. Partiamo dalla massima valorizzazione di quello che ci piace fare in estate. Per esempio: se amiamo nuotare, oppure andare in barca, o in passeggiata in montagna, non è necessario per queste spedizioni essere accompagnati dalla solita protesi tecnologica, un cellulare, uno smartphone, un tablet. Riprendiamoci tempo e spazio.

Poi assecondiamo alternative efficaci. Riscopriamo il piacere di un contatto più diretto con la natura, senza essere disturbati da un trillo o dalla necessità di controllare le mail e ricerchiamo il seduttivo piacere del silenzio. Leggiamo, perché la lettura è un fantastico antidoto all’uso eccessivo della tecnologia. Riscopriamo l’allegria e la leggerezza della conservazione, accompagnata dalla buona tavola, con gli amici, la famiglia, le persone che più amiamo.

COME DISINTOSSICARSI DALLA TECNOLOGIA

Uno studio su Plos One ha dimostrato che, in fondo, basterebbe una tregua di 72 ore, con una disconnessione totale, per recuperare slancio creativo e per dare respiro al cervello. Vi sembrano tante? Pensateci: basta davvero poco per una dieta e per gustare fino in fondo il relax estivo. Altrimenti che vacanze sono?

I RISCHI DELLA TECNOLOGIA:

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