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L’obesità infantile in Italia
I dati più aggiornati sull’obesità e il sovrappeso infantile in Italia sono contenuti nell’ultimo European Regional Obesity Report curato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il 42 per cento dei bambini nella fascia di età tra i 5 e i 9 anni, e il 34 per cento dei più grandi, compresi nella fascia di età tra i 10 e i 19 anni, sono in sovrappeso oppure obesi. Con questi numeri l’Italia è ai primi posti per la diffusione dell’obesità e il sovrappeso in Europa e per avere un’idea della tendenza in corso, basta ricordare che il numero di bambini e di adolescenti obesi è aumentato di dieci volte negli ultimi quarant’anni.
Cause
Le principali cause dell’obesità e del sovrappeso infantile riguardano gli stili di vita.
- Alimentazione scorretta. I bambini in sovrappeso oppure obesi tendono a un’alimentazione con un eccesso di calorie e con il consumo abituale di cibi ad alta densità energetica (zuccheri raffinati, grassi saturi, snack, bibite zuccherate). Inoltre, tra le cause legate all’alimentazione scorretta, rientrano i pasti irregolari (compreso il fatto di saltare la colazione), le porzioni troppo abbondanti, e il basso consumo di frutta, verdura e fibre. Complice dell’alimentazione scorretta è anche l’affermarsi del cosiddetto junk food, la cui crescente diffusione riguarda da vicino anche i bambini italiani, attratti dal “cibo spazzatura”.
- Vita sedentaria. Negli ultimi decenni il rapporto dei più piccoli con l’attività fisica è sensibilmente peggiorato, come confermano numerosi studi realizzati sull’argomento. I ricercatori canadesi dell’ospedale pediatrico dell’Eastern Ontario Research Institute hanno stilato un rapporto internazionale sulla sedentarietà dei bambini, estrapolando i dati da 49 paesi, tra i quali l’Italia. Ne è emerso che i giovanissimi sono sempre più sedentari.
La causa della crescente diffusione di uno stile di vita sedentario, soprattutto tra i giovanissimi, è da attribuirsi principalmente all’abitudine di passare sempre più tempo alle prese con smartphone, videogiochi, computer, tablet e tv. Un’emergenza che, secondo gli esperti, parte dal cattivo esempio dato dagli adulti. Al contrario, sono andati eclissando i giochi all’aperto.
Nella società occidentale, la dipendenza dagli smartphone è una condizione sempre più palese. In base al principio secondo cui i bambini copiano i genitori, questa pessima abitudine si è diffusa anche tra i più piccoli. Si calcola che mediamente gli alunni delle scuole elementari non si muovano per più un’ora al giorno.
Come se gli smartphone da soli non bastassero, parte delle ore libere dei piccoli vengono trascorse davanti alla TV. Altro punto debole sono gli spostamenti che avvengono con crescente frequenza in macchina, anche nel caso di brevi tragitti.
- Fattori genetici. Si calcola che i fattori di tipo genetico intervengano dal 30 al 50% dei casi di obesità e sovrappeso infantile. L’accumulo di tessuto adiposo nell’organismo dipende in alcune circostanze dall’assunzione di determinati farmaci. All’origine del sovrappeso si possono inoltre nascondere, seppur di rado, alcune patologie, come l’ipotiroidismo.
Rischi e conseguenze dell’obesità infantile
- La dislipidemia, ovvero un’anomalia a carico dei lipidi;
- Elevati livelli di glicemia, che possono anche evolvere in diabete di tipo 2;
- Un rischio maggiore di steatosi epatica, ossia di accumulo di grasso nel fegato;
- L’aumento della pressione arteriosa;
- L’aumento dei trigliceridi nonché una diminuzione del colesterolo “buono” nel sangue, condizione che espone i bambini al rischio di sindrome metabolica e alla comparsa di aterosclerosi.
In particolare, un bimbo in età da scuola materna, con l’obesità ha il 27 per cento di probabilità di avere il diabete di tipo 2 entro i 25 anni, il 45 per cento di essere malato entro i 35 anni.
I passaggi di età più rischiosi per l’obesità e il sovrappeso
I bambini, dalla nascita fino alla pubertà, passano per delle tappe della vita in cui è più facile aumentare la massa grassa piuttosto che quella magra. In particolare, sono 4 i momenti da tenere sotto controllo:
- Prime settimane di vita: se il bambino nascono con un peso sotto la media e hanno un recupero veloce, questo favorisce l’obesità infantile precoce.
- Primi 12 mesi di vita: Lo svezzamento anticipato, associato ad un’assunzione maggiore di proteine può in buona parte dei casi portare a sovrappeso. Al contrario, un allattamento al seno prolungato previene l’obesità infantile.
- Fase tra i 4 e i 6 anni: se il bambino aumenta rapidamente di peso in questa fase, accumulerà più quantità di grasso e, quindi, l’obesità.
- Pubertà: Soprattutto nei maschi, questo periodo corrisponde con un dimagrimento naturale con un aumento della massa magra e una riduzione di quella grassa. Ma un ragazzo che giunge a questa età con sovrappeso o obesità, è molto probabile che arrivi ad essere un adulto obeso.
Come capire se il bambino è in sovrappeso o obeso
I pediatri, per capire se il bambino è in sovrappeso oppure obeso, utilizzano le curve di crescita, ossia il monitoraggio dello sviluppo fisico, confrontato con i valori medi in quella deterimata fascia di età. Questi sono i parametri da tenere sotto osservazione secondo le indicazioni della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica (SIEDP)
- Fino a 2 anni i bimbi al di sopra del 97° percentile nelle curve di crescita sono considerati in sovrappeso, al di sopra del 99° sono obesi.
- Tra i 2 e i 5 anni sono in sovrappeso al di sopra dell’85° e in sovrappeso oltre il 97°.
- Dai 5 ai 18 anni risultano in sovrappeso oltre il 75° percentile e obesi quando oltrepassano il 95°.
Prevenzione
- Monitoraggio del peso fin dai primi anni di vita. Fin dai primi mesi di vita dei piccoli, monitorate con cura l’aumento di peso e il rapporto peso/lunghezza. Un rapido incremento di peso nei primi mesi di vita rappresenta infatti un fattore di rischio per l’obesità. L’azione preventiva si basa principalmente sull’attenzione al tipo, alla quantità e al periodo di introduzione degli alimenti. Per evitare l’insorgere di problematiche, seguite sempre i consigli del pediatra.
- Dieta mediterranea. Largo spazio nell’alimentazione dei bambini va quindi dato a olio extravergine d’oliva, legumi, pesce, cereali, uova, frutta e verdura, yogurt. Limitate invece drasticamente l’abitudine ai pasti consumati fuori casa, soprattutto nei fast food.
La frequentazione abituale di locali fast food da parte di bambini e adolescenti è associata a un aumento nell’assunzione di cibo spazzatura e a un ridotto consumo di vegetali freschi.
Sul fronte dell’alimentazione, evitate inoltre di far assumere ai vostri bimbi tutti quei cibi che riempiono ma non forniscono sostanze nutritive importanti per la loro salute. Tra questi, dolci e snack vari, alimenti fritti o ricchi di grassi. Ricordate di limitare il più possibile le bevande zuccherate.
Il consumo di questi prodotti può determinare un aumento di peso dovuto al contenuto in zucchero e quindi all’apporto calorico e al ridotto senso di sazietà che inducono. Per di più, il fruttosio presente in molte bevande zuccherate favorisce l’aumento del grasso viscerale. Assicuratevi infine che i bambini facciano cinque pasti al giorno, privilegiando la frutta come merenda al posto delle merendine confezionate.
- Incentivi all’attività fisica. Invogliate i vostri bimbi a fare ogni giorno attività fisica e a divertirsi praticando uno o più sport: si tratta di uno dei più importanti pilastri del trattamento del sovrappeso e dell’obesità infantile. Per motivarli, lasciate libero spazio ai loro desideri. E, quando possibile, dedicatevi a lunghe passeggiate con i piccoli, e condividete con loro qualche attività fisica.
- Meno tempo davanti agli schermi. Spegnete la televisione durante i pasti e approfittatene per comunicare con i vostri figli, facendovi raccontare la loro giornata. Come specificato dalla Società Italiana di Pediatria e dalla Società Italiana di Endocrinologia Pediatrica, passare troppe ore davanti a uno schermo, oltre a sottrarre tempo all’attività fisica, può associarsi a un’alimentazione eccessiva e scorretta.
L’uso di TV, PC, tablet e smartphone sotto i due anni è assolutamente da evitare: è stato dimostrato un effetto negativo della video-esposizione sulla regolarità del sonno e sul metabolismo nonché a livello neuronale.
- Coinvolgimento dei bambini in cucina. I piccoli possono essere coinvolti anche nella preparazione dei pasti: una prassi utile, tra l’altro, per convincerli a mangiare quei piatti a base di verdure, di cui spesso non vogliono proprio sentire parlare.
L’importanza del sonno
Dormire poco è un potenziale fattore di rischio per il sovrappeso e l’obesità in età pediatrica.Come suggerito dagli esperti della Società Italiana di Pediatria e dalla Società Italiana di Endocrinologia Pediatrica, le quantità di ore di sonno ottimali nei bambini e negli adolescenti corrispondono rispettivamente a:
- 12 -16 ore. sonnellini inclusi, dai 4 ai 12 mesi;
- 11 -14 ore. sonnellini inclusi, da 1 a 2 anni;
- 10 – 13 ore. sonnellini inclusi, dai 3 ai 5 anni;
- 9 – 12 ore. dai 6 ai 12 anni;
- 8 – 10 ore. dai 13 ai 18 anni.
Ricordate infine di spegnere tutti gli schermi trenta minuti prima che i bimbi vadano a dormire, evitando che ci siano televisori e computer nella loro stanza da letto.
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