Perché ci si mangia le unghie?

Tre le cause anche un bisogno di perfezionismo insoddisfatto. Rimedi: masticate...

come smettere di mangiarsi le unghie
L’onicofagia, l’abitudine e anche l’ossessione di mangiarsi le unghie, è considerata un comportamento che si riferisce a un disagio psichico. In seguito al quale una persona non riesce più a controllare il desiderio di mangiarsi le unghie e la pelle intorno, fino a rovinarsi le punta delle dita e farle sanguinare. Da qui un comportamento ossessivo-compulsivo.

PERCHÉ CI SI MANGIA LE UNGHIE?

Diversi studi cercano di dare una risposta a questa semplice domanda: Perché ci si mangia le unghie? Un certo piacere dovuto alla stimolazione della bocca, è possibile. Ma le cause dell’onicofagia sono altre.
  • Tensione psichica e anche stato depressivo
  • Traumi, come i minori che si trovano a fare i conti con l’improvvisa separazione dei genitori o con un grave lutto in famiglia
  • Autolesionismo, cioè una prova di aggressività contro il proprio corpo per dare sfogo a qualche senso di colpa
  • Ansia, stress e insicurezza
  • Desiderio inconscio di stare sulla difensiva
  • Rabbia e anche noia

ONICOFAGIA E PERFEZIONISMO INSODDISFATTO

Secondo uno studio del 2015, condotto in Canade e pubblicato sul Journal of Behaviour Therapy and Experimental Psychiatry, chi si mangia le unghie lo fa per un bisogno di perfezionismo insoddisfatto. Mangiandosi le unghie, si cerca di alleviare la propria insoddisfazione e il fastidio che deriva da un senso di inappagamento perenne. Si tratta di persone che hanno l’ambizione di performance molto alte, e quindi soffrono per lo stress da prestazione e non riescono mai a rilassarsi.

ONICOFAGIA

Secondo i dati del Ipsico (Istituto di psicologia e Psicoterapia comportamentale e cognitiva) di Firenze, l’oiniicofagia colpisce il 30 per cento dei bambini tra sette e dieci anni e ben il 45 per cento degli adolescenti tra i 12 e i 18 anni. Se non curata,permane anche nell’età adulta.Intervenire in tempo, quindi, è importante per evitare i danni non solo alle dita della mano ma anche ai denti. La fascia di età più colpita è quella che va dai 12 ai 18 anni, nonostante anche molti adulti siano dediti a questa pratica non proprio salutare. Le cause principali dell’onicofagia compulsiva autolesionistica sono l’ansia e lo stress. È stato infatti provato che mangiando le unghie, si scarica la tensione nervosa e di conseguenza si prova un sollievo temporaneo. Anche la noia e la rabbia possono spingere un soggetto a tormentare unghie e pellicine. Quando si comincia a soffrirne da bambini, magari perché si vuole imitare un adulto, l’onicofagia può diventare una vera e propria abitudine, dura a morire, e tende a protrarsi negli anni.

DANNI QUANDO SI MANGIANO LE UNGHIE

I danni quando si mangiano le unghie non sono pochi. L’unghia cresce distorta per il continuo trauma che subisce; i denti possono essere scheggiati dalle unghie; l’oncofagia può produrre danni gastrici, in quanto le unghie non sono facili da digerire.

Mangiare le unghie può rivelarsi, col passare del tempo, assai dannoso non solo per le nostre dita. La medicina infatti, ha dimostrato che le unghie sono un veicolo di trasmissione di infezioni e dunque rosicchiarle continuamente può provocare danni seri anche allo smalto dei denti, ingenerando carie. Inoltre, sotto le unghie possono annidarsi moltissimi germi e batteri, come ad esempio quelli della salmonella e dell’escherichia coli, che, se ingeriti, proliferano nell’organismo e causano infezioni.

Chi mangia le unghie è più esposto alle patologie del cavo orale, come afte e verruche (queste ultime, frequenti nei bambini, passano facilmente dalle dita alla bocca). L’onicofagia provoca dolore e arrossamento del letto ungueale e determina la paronichia, cioè l’infezione del tessuto posto lungo il margine dell’unghia. Smettere di mangiare le unghie è possibile, basta avere un po’ di buona volontà ed attuare qualche accorgimento.

CHE FARE PER NON MANGIARE LE UNGHIE

Per non mangiare le unghie, con pazienza e nel tempo, possono bastare gesti molto semplici. Tra questi:
  • Innanzitutto, individuate quale sia la causa scatenante della vostra onicofagia e cercate di porvi rimedio. Se la forza di volontà non vi sembra sufficiente, affidatevi alla terapia comportamentale che cerca di sostituire l’atto del mangiarsi le unghie con un’azione alternativa. Oltre alla terapia comportamentale vi è quella del controllo degli stimoli che accerta, e di conseguenza controlla, l’impulso che induce all’onicofagia.
  • La terapia farmacologica prevede l’uso di sostanze amare da applicare sul letto ungueale (ad esempio il benzoato), ma l’effetto varia da persona a persona. Spesso la risposta positiva arriva dopo la prescrizione di farmaci antidepressivi che incidono sulla causa scatenate del problema (stress, ansia, etc.). A volte anche la vitamina B può sortire un esito positivo, perché riduce il desiderio di rosicchiare le unghie e incide sull’aggressività.
  • Esistono anche tanti rimedi naturali che aiutano a combattere gradualmente tale problema. Uno di questi è, ad esempio, l’uso dell’olio d’oliva. Immergete la punta delle dita in un recipiente con dell’olio d’oliva, due volte al giorno per venti minuti. Questo rimedio ammorbidisce le cuticole e cura le unghie danneggiate. Se volete evitare di portarle alla bocca, aggiungere del succo di cipolla, dell’aglio o del peperoncino al vostro olio.
  • Mettete le mani nella salsa piccante, al tabasco o al peperoncino. Il sapore resterà sulle unghie anche dopo il risciacquo. Evitate di portare le mani agli occhi, perché potreste bruciarvi e non usate questo rimedio sui bambini.
  • Masticate un chewing gum o una mentina per tenere la bocca occupata e non cadere nella tentazione di mangiare le unghie.
  • Immergete le mani nell’aceto bianco: questo disinfetta le vostre unghie e conferisce loro un odore e un sapore sgradevoli.
  • Sminuzzate delle foglie di aloe vera in una ciotola ed immergetevi le mani, in modo che il succo bagni le unghie. L’aloe ha un sapore amaro e fa desistere dal portarsi le dita alla bocca.
  • Massaggiate del tea tree oil, puro o diluito con olio d’oliva, sulle unghie e sulle cuticole, una volta al giorno: il suo sapore amaro e l’odore pungente sortiranno il loro effetto.
  • Se nessuno di questi rimedi fa al caso vostro, optate per un bendaggio occlusivo, che consiste nel bendare le unghie o nell’indossare dei guanti. In questo modo si permette anche alle eventuali ferite di cicatrizzarsi del tutto.
  • Un’alternativa, valida per le donne, potrebbe essere la ricostruzione delle unghie, che induce, per qualche tempo, a non tormentarle, visto che si presentano curate e belle da vedere.
  • In ogni caso tenere le unghie corte è sempre meglio perché non si ha nulla da addentare e il danno si riduce naturalmente.
  • Praticate un’attività che vi tenga impegnati e che non vi faccia pensare alle vostre unghie, come ad esempio, manipolare una pallina da squash.

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