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Eritema solare nei bambini
L’eritema solare è una vera e propria ustione di primo o secondo grado, causata da un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti (UV) del sole. La pelle dei bambini è strutturalmente diversa da quella degli adulti: è molto più sottile, produce meno melanina (il pigmento che funge da difesa naturale contro i raggi UV) e il suo sistema di termoregolazione è ancora immaturo.
Queste caratteristiche la rendono estremamente vulnerabile e suscettibile ai danni solari, che non solo causano dolore e fastidio immediati, ma aumentano anche il rischio di sviluppare tumori della pelle in età adulta.
La vulnerabilità della pelle varia con l’età.
- 1 anno: la barriera cutanea è ancora molto debole e la produzione di melanina è minima. L’esposizione diretta al sole è sempre sconsigliata, poiché la pelle non ha praticamente alcuna difesa autonoma e il rischio di ustione è altissimo anche dopo pochi minuti.
- A 2 anni, la pelle inizia a maturare ma rimane estremamente delicata. Il sistema di produzione della melanina è più attivo, ma ancora inefficiente e incapace di fornire una protezione adeguata. L’esposizione, seppur brevissima, deve essere sempre mediata da filtri solari ad altissima protezione e abbigliamento adeguato.
- A 3 anni, la pelle è più robusta rispetto ai primi due anni, ma non è ancora paragonabile a quella di un adulto. Le difese naturali sono ancora in via di sviluppo e un’esposizione non correttamente gestita può facilmente portare a un eritema.
Eritema solare neonati
Nei neonati (0-6 mesi), l’eritema solare non è semplicemente un’irritazione, ma va considerato un’emergenza medica. La loro cute è eccezionalmente sottile e quasi priva di strato corneo protettivo, rendendola incapace di tollerare qualsiasi esposizione diretta ai raggi solari.
Un’ustione in un neonato può causare, oltre al danno cutaneo, un rapido surriscaldamento e forte disidratazione, con conseguenze potenzialmente gravi. Per questo motivo, i neonati non devono mai essere esposti direttamente al sole.
Cause
La causa dell’eritema solare è una sola: un’esposizione della pelle ai raggi ultravioletti (UV) del sole superiore alla sua capacità di difesa. I raggi responsabili sono principalmente gli UVB, che agiscono a livello superficiale causando l’ustione, e gli UVA, che penetrano più in profondità e sono responsabili dell’invecchiamento cutaneo e di danni a lungo termine.
È fondamentale ricordare che il rischio non è presente solo sotto il sole diretto. La riflessione dei raggi su superfici come acqua, sabbia, neve o cemento può aumentare notevolmente la dose di UV che colpisce la pelle, causando eritemi anche all’ombra o in giornate nuvolose, quando la percezione del calore è minore ma i raggi filtrano ugualmente. Motivo per cui, è vitale conoscere come prendere il sole per gli adulti e come proteggere i bambini in modo efficace.
Sintomi
I sintomi dell’eritema solare compaiono tipicamente dopo alcune ore dall’esposizione (da 2 a 6 ore) e raggiungono il picco massimo entro 12-24 ore. I segni più comuni sono:
- Arrossamento intenso della pelle
- Sensazione di calore e bruciore al tatto
- Dolore e aumentata sensibilità
- Gonfiore (edema) dell’area colpita
In molti casi, l’eritema solare si manifesta con prurito, specialmente nella fase di guarigione, quando la pelle inizia a rigenerarsi.
A volte, oltre al rossore diffuso, possono comparire piccoli “puntini” rossi in rilievo. Questi possono essere parte della reazione infiammatoria dell’ustione oppure il segno di una condizione specifica chiamata dermatite polimorfa solare, una forma di reazione allergica al sole che si manifesta con papule e vescicole pruriginose.
Nei casi più severi, possono formarsi bolle e vesciche, segno di un’ustione di secondo grado, accompagnate da sintomi sistemici come febbre, brividi, mal di testa e malessere generale, che richiedono un’immediata valutazione pediatrica.
Quanto dura
La durata di un eritema solare dipende dalla sua gravità. In un caso lieve, il rossore e il dolore iniziano a diminuire sensibilmente dopo 48-72 ore. Dopo circa 3-7 giorni, la pelle danneggiata può iniziare a desquamarsi, un processo naturale attraverso cui il corpo elimina lo strato di cellule morte.
È importante non “spellare” la cute, ma lasciarla guarire spontaneamente, mantenendola idratata. Nelle forme più severe con vescicole, il tempo di guarigione completa può essere più lungo, anche di due settimane, e possono rimanere delle macchie sulla pelle per diverso tempo.
Rimedi e cure
Il primo e più importante rimedio è allontanare immediatamente il bambino dal sole e portarlo in un luogo fresco e ombreggiato.
Successivamente, si può agire per alleviare il fastidio. È fondamentale rinfrescare la pelle, ma senza causare shock termici: sono ideali impacchi di acqua fresca (non ghiacciata) o un bagno in acqua tiepida, a cui si può aggiungere amido di riso o avena colloidale per un effetto lenitivo.
Bisogna ricordare di idratare bene il neonato, offrendogli spesso acqua, latte o succhi di frutta per reintegrare i liquidi persi. Se compaiono bolle, febbre alta, o se il bambino appare sofferente, apatico o confuso, è indispensabile contattare subito il pediatra.
Cosa usare per eritema solare
Dopo aver rinfrescato la pelle, è importante applicare prodotti specifici per lenire e aiutare la rigenerazione cutanea.
Sono indicate emulsioni doposole o creme idratanti formulate appositamente per la pelle sensibile dei bambini, preferibilmente senza profumi e ipoallergeniche.
Prodotti contenenti ingredienti come pantenolo (provitamina B5), aloe vera, calendula o ossido di zinco sono particolarmente efficaci per le loro proprietà lenitive, disarrossanti e riparatrici.
Vanno assolutamente evitati rimedi “della nonna” come olio, burro, dentifricio o prodotti a base di alcol, che possono peggiorare l’infiammazione e ostruire i pori, intrappolando il calore.
Crema solare bambini
La crema solare per un bambino deve avere caratteristiche precise per essere sicura ed efficace. Il fattore di protezione solare (SPF) deve essere sempre 50+, il più alto disponibile.
La protezione deve essere ad ampio spettro, ovvero efficace sia contro i raggi UVB che contro gli UVA (verificare la presenza del logo UVA cerchiato sulla confezione).
Per i bambini più piccoli (sotto i 2-3 anni) e per quelli con pelle molto sensibile, sono da preferire i filtri fisici o minerali (come ossido di zinco e biossido di titanio).
Questi filtri agiscono come uno scudo, riflettendo i raggi solari senza essere assorbiti dalla pelle, e sono generalmente meglio tollerati e meno a rischio di reazioni allergiche rispetto ai filtri chimici.
La formula deve essere inoltre resistente all’acqua, ipoallergenica e testata per uso pediatrico.
Prevenzione
La migliore cura per l’eritema è la prevenzione. Oltre all’uso corretto della crema solare, è fondamentale seguire delle semplici regole comportamentali.
- Evitare le ore più calde: Non esporre i bambini al sole nella fascia oraria tra le 10:00 e le 17:00, quando i raggi UV sono più intensi e dannosi.
- Cercare l’ombra: Tenere i bambini, specialmente i più piccoli, sotto l’ombrellone, una tenda o all’ombra naturale di alberi e piante, ricordando però che la sabbia e l’acqua riflettono i raggi solari.
- Abbigliamento protettivo: Vestire i bambini con magliette (meglio se con certificazione UPF 50+), cappellini a tesa larga per proteggere viso, orecchie e collo, e occhiali da sole con lenti a norma di legge che filtrino i raggi UV.
- Applicazione corretta della crema: La crema solare va applicata generosamente su tutta la pelle esposta almeno 20-30 minuti prima di uscire. L’applicazione va ripetuta ogni due ore e sempre dopo ogni bagno, anche se la crema è resistente all’acqua, e dopo aver sudato molto o essersi asciugati con l’asciugamano.
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