Balbuzie dei bambini: come comportarsi

Il disturbo si manifesta attorno ai tre anni. E nell’88 per cento dei casi si guarisce spontaneamente. Parlate lentamente e non incalzate il bambino con le domande

I primi sintomi, di solito, arrivano verso i tre-quattro anni. Quando appare la balbuzie, ovvero un disturbo del linguaggio che altera il ritmo della parola. La fluenza si riduce e diventa difficoltosa, con ripetizioni involontarie dello stesso suono.

BALBUZIE BAMBINI

Il disturbo della balbuzie colpisce tra il 5 e l’8 per cento dei bambini di tutto il mondo, con una netta maggioranza di maschi. Due rispetto a una femmina. Il disturbo è molto misto. Alcuni balbettano soltanto in alcune occasioni e in certi contesti, quando per esempio devono affrontare un discorso con più persone; altri hanno problemi in alcune giornate o in determinati periodi; e altri ancora alternano settimane di difficoltà e di disturbi a periodi di benessere.

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SINTOMI

Ci sono alcuni sintomi abbastanza evidenti che connotano la balbuzie. Per esempio, la ripetizione quasi spasmodica di alcune sillabe: ma-ma-ma, pa-pa-pa, ta-ta-ta. La contrazione anomala di vari gruppi muscolari, specie quelli che servono a pronunciare suoni e parole. Infine, il bambino tende a nascondere, per paura, la sua balbuzie, e quindi si isola, oppure parla il meno possibile.

CAUSE

Non esiste una certezza scientifica sulle cause della balbuzie. Ma ci sono diversi studi che portano in altrettante direzioni. In primo luogo la predisposizione familiare, in base alla quale la balbuzie può essere trasmessa da padre in figlio. La ricerca più importante in questa direzione è stata realizzata nel 2011 presso il Natiuonal Institute on Deafness and Other Communication Disorders (Nided), negli Stati Uniti, e pubblicata sul Journal of Neurodevelopmental su un campione di 44 famiglie, ciascuna con più componenti colpiti dalla balbuzie. Studi più recenti, invece, hanno collegato il disturbo a un’anomala produzione di dopamina. Mentre si escludono ormai, come genesi del problema, l’ansia, la timidezza e l’introversione.

DIAGNOSI

Una diagnosi corretta della balbuzie va fatta presso un centro ospedaliero. E coinvolge diverse figure professionali: il neurologo, il logopedista, lo psicologo, il neuropsicomotricista: da questa collaborazione nasce una corretta terapia. La diagnosi va fatta appena si osservano alterazioni frequenti delle parole e della normale fluenza del linguaggio. A questo si procede con una visita accurata del bambino, per capire se la balbuzie è collegata ad altre patologie o anche a un trauma da parto. Si esegue anche un esame completo e obiettivo del linguaggio del bambino.

CURE

Una volta individuato il problema, con le semplici attenzioni sul linguaggio, secondo le indicazioni ricevute dagli specialisti, il disturbo della balbuzie si risolve spontaneamente entro i sei anni di età. Per il restante 12 per cento dei casi, invece, la disfluenza si cronicizza e persiste a lungo termine. In questo caso saranno i medici a stabilire il percorso terapeutico.

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COME COMPORTARSI CON BALBUZIE BAMBINI

Come si devono comportare i genitori in caso di balbuzie dei loro figli? Ecco i consigli più importanti da parte degli esperti.

  • Prestate attenzione all’ambiente. Per favorire il dialogo, meglio ridurre al minimo rumori e distrazioni.
  • Cercate e mantenete il contatto oculare con il vostro bambino.
  • Parlate al bimbo lentamente e senza fretta, con pause frequenti. Cercate di trasmettere calma e tranquillità, infondendo sicurezza e fiducia.
  • Evitate consigli del tipo “Rallenta!”, “Prova di nuovo”, “Ripeti”, “Prendi fiato”, “Fai un profondo respiro”.
  • Non incalzate il piccolo con continue domande, il rischio quello di affaticarlo e di aumentare la confusione. Dategli il tempo per pensare e per programmare la risposta oppure lasciatelo parlare liberamente, magari commentando quanto dice.
  • Mostrate disponibilità all’ascolto, attenzione al “cosa dice” piuttosto che al “come lo dice”. Abitualmente la balbuzie aumenta quando il bambino ha l’impressione di non essere ascoltato: utilizzate espressioni del viso e gesti per dimostrare che il suo messaggio viene recepito. Ciò non significa, però, fingere di avere capito: se non avete compreso, aiutatelo a riformulare il messaggio.
  • Utilizzate un linguaggio facile, semplice, offrendo un “modello” verbale chiaro e preciso. Privilegiate frasi brevi.
  • Rispettate i “turni” di parola durante la conversazione. Diventa più facile comunicare se non si viene interrotti.
  • Attendete, con disponibilità e attenzione, che il bimbo finisca il suo discorso. Non terminate le parole o la frase in presenza di un blocco.
  • Preparate il bambino ad affrontare situazioni nuove simulando l’evento.
  • Ricordate che il bilinguismo o l’apprendimento di una seconda lingua non ha effetti negativi sulla fluenza.

BALBUZIENTI FAMOSI

Nella storia dell’umanità ci sono stati diversi balbuzienti famosi, grandi personaggi. Come Demostene, Mosè, Alessandro Manzoni, Charles Darwin, Lewis Carroll, Giorgio VI.

BAMBINI: COSE DA SAPERE

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