Rifiuti sulle spiagge | Non sprecare
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Rifiuti sulle spiagge, i primi vandali siamo noi. Con questa immondizia che gettiamo tra la sabbia

L’80 per cento degli oggetti abbandonati sono bottiglie, shopper e stoviglie usa e getta. Poi seguono i mozziconi di sigarette, i cotton fioc e gli assorbenti. Purtroppo stiamo peggiorando e consideriamo la spiaggia come una discarica. Ma così sciupiamo tutta la sua bellezza.

RIFIUTI SULLE SPIAGGE

La spiaggia, come un giardino pubblico, come un marciapiede, come un qualsiasi pezzo dei nostri luoghi del vivere insieme, siamo noi. Tutti noi. E quindi dobbiamo custodire le spiaggie italiane, una per una, innanzitutto con i comportamenti semplici e civili. Poi, ma solo dopo, con le giuste e sacrosante richieste alle autorità pubbliche, per esempio per la normale pulizia.

E se dovessimo guardare a quello che, ogni giorno, si ritrova nelle spiagge, tra la sabbia, e fino al bagnosciuga, ne viene fuori un’amara constatazione: i primi a sprecare questa bellezza, a non tenerla nella giusta considerazione, siamo sempre noi. Con i nostri sciagurati rifiuti e con quello che abbandoniamo in riva al mare come se fossimo di fronte a una pattumiera.

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COSA SI TROVA SULLE SPIAGGE

Che cosa gettiamo, ogni giorno, sulle nostre spiagge? Innanzitutto plastica, maledetta plastica. L’80 per cento degli oggetti abbandonati tra la sabbia (che poi in buona parte dei casi finiscono a mare) è in plastica. Contenitori, piccoli e grandi, di acqua minerale e di bevande; shopper, tra l’altro vietati in commercio, secchi e stoviglie usa e getta. Al secondo posto di questa speciale classifica di autodistruzione della nostra natura ci sono i mozziconi di sigarette, che valgono il 7 per cento dei rifiuti marini.

Poi seguono i prodotti sanitari: cotton fioc, assorbenti e preservativi. E ancora bottiglie di vetro, mattonelle, scatole di cartone, scarti di gomma (pneumatici e guanti) e vestiti usati. La sensazione che si ricava scorrendo queste cifre e l’elenco degli oggetti è che per molti italiana la spiaggia è una sorta di discarica a cielo aperto. Non è un luogo da conservare integro, nell’interesse di tutti, quanto un grande secchio dell’immondizia dove invece ciascuno può infilare quello che crede.

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RIFIUTI IN SPIAGGIA

E purtroppo la situazione peggiora, nonostante tante battaglie e tanti volontari che si occupano gratuitamente della pulizia del mare: lo scorso anno, infatti, i rifiuti di plastica erano “solo” il 65 per cento del totale. Peggioriamo, e non di poco.

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