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Rifiuti, la Ue: rischio multe per l’Italia

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La Commissione europea denuncia la mancanza di «miglioramenti reali» nella situazione dei rifiuti in Campania e minaccia «sanzioni finanziarie» contro l’Italia, a meno che la situazione non cambi nei tempi richiesti. È quanto si legge in una nota del commissario all’Ambiente Janez Potocnik. «Sto seguendo da vicino la situazione dei rifiuti a Napoli ed in generale dello smaltimento in Campania – scrive Potocnik – Guardando le immagini dei media e leggendo le notizie, sono molto preoccupato che così pochi, se non alcun progresso sia stato fatto dal 2007, quando la Commissione europea fu obbligata ad aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia». Ricordato che il 4 marzo dello scorso anno la Corte europea di giustizia aveva condannato l’Italia per non aver allestito una rete adeguata di raccolta e smaltimento dei rifiuti che non mettesse in pericolo la salute umana e l’ambiente, il commissario sottolinea come «quello che sta accadendo di recente dimostra che le autorità italiane non hanno ancora fatto quanto necessario per trovare una soluzione adeguata e definitiva al problema». Potocnik si dice poi però «incoraggiato dall’impegno che il nuovo sindaco di Napoli sta mettendo per risolvere i problemi della raccolta dei rifiuti» e ribadisce che la Commissione «è pronta a cooperare con le autorità italiane in ogni modo utile a raggiungere una soluzione positiva». L’esecutivo Ue, ricorda infine, «è da mesi in contatto a vari livelli con le autoritá italiane» ed ha anche condotto una visita in Campania, ma «i miglioramenti reali devono essere visti e confermati dai cittadini: l’assenza di questi miglioramenti lascia alla Commissione con poco spazio se non quello di perseguire attivamente la procedura d’infrazione». E questo, a meno che «la situazione non cambi nei tempi richiesti, potrebbe portare a sanzioni finanziarie» contro l’Italia, conclude il commissario, esprimendo l’auspicio che «le autorità italiane a tutti i livelli prendano in mano la situazione, in modo che il denaro dei contribuenti vada a migliorare la situazione sul terreno piuttosto che a pagare multe».

PROTESTA A ROMA – Nel frattempo la protesta arriva a Roma. Buste dell’immondizia in mano e con sopra scritti i nomi di diversi esponenti leghisti, da Borghezio a Zaia fino a Bossi, e tanti cartelli contro il partito del carroccio. Un centinaio di cittadini di Napoli e provincia ha manifestato in piazza Montecitorio. «Napoli diventerà un enorme immondezzaio – ha detto un manifestante del presidio antidiscarica di Chiaiano – e Berlusconi è l’unico responsabile. A Napoli non c’è mai stata una vera e propria emergenza ma è stata creata ad arte dai lobbisti degli inceneritori e delle discariche che sono tutti gestiti dalla camorra». «Siamo qui – ha spiegato un’altra manifestante – per chiedere un piano alternativo che ci permetta di uscire dalla logica dell’emergenza. Un piano che punti sulla raccolta differenziata e sull’impianti di trattamento meccanico-manuale che oltre ad essere utili servono a creare occupazione sul territorio». È la lega il bersaglio preferito degli slogan portati davanti la Camera dei deputati: tra i cartelli «odio la lega! sud ribelle», «Bossi, Maroni, Calderoli, Borghezio, gente di bassa lega», «la camorra "lega" bene con gli affari del nord». Ma non sono mancate critiche a ministri e al governo Berlusconi: «ministra Prestigiacomo – si legge su un cartello – nel suo ruolo non si è mai "ambientata". La sua disinformazione nuoce gravemente alla salute», «a Napoli la spazzatura è in strada – è scritto su un altro – a Montecitorio è chiusa nelle aule».

DE MAGISTRIS – Intanto il Comune di Napoli ha comunicato che provvederà all’aumento, per 43 milioni di euro, del capitale sociale di Asia, la partecipata che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in città. È l’impegno scritto in una nota della società che riferisce della decisione del sindaco, Luigi de Magistris, annunciata nel corso della sua visita nel quartiere Barra dove è stata attivata un’area di raccolta. Si tratta di risorse aggiuntive con le quali si potrà provvedere agli investimenti a servizio della raccolta differenziata. «Questa è la migliore risposta alla grave situazione finanziaria nella quale l´azienda versa da molti mesi. Il fine – si legge nella comunicazione – è una Napoli fuori dalla crisi, una città pulita e virtuosa grazie ai cittadini e ai lavoratori di una delle più grandi aziende italiane del settore». «Ricapitalizzare Asia significa identificare l’azienda comunale come fattore strategico indispensabile per perseguire l´impegno immediato volto alla rapida implementazione, in altri quartieri cittadini, del sistema di raccolta differenziata porta a porta. La grande fiducia del sindaco – conclude la nota – verso Asia era iniziata con il primo atto da nuovo sindaco con cui aveva nominato nel Cda, oltre Raphael Rossi, Daniele Fortini e Raffaele Del Giudice anche l’assessore comunale al Bilancio, Riccardo Realfonzo e il vicesindaco, Tommaso Sodano (entrambi senza compenso)». «La qualità del futuro di Napoli – ha detto de Magistris – non può prescindere dallo sforzo operativo di un´azienda come Asia, fatta di lavoratori che hanno mostrato di essere instancabili e pronti ad ogni sforzo per favorire il rapido miglioramento delle condizioni igienico sanitarie gravemente condizionate dalla locale crisi del settore».

I PEDIATRI – Continuando l’emergenza rifiuti di Napoli e provincia, il problema politico, economico e sociale ora mettein serio pericolo la salute dei cittadini campani, soprattutto quando i cumuli di spazzatura vengono dati alle fiamme. Da anni oramai si parla del pericolo diossina, la dannosa sostanza tossica contenuta nei fumi che si sprigionano in seguito agli incendi e arrivano adesso alcuni dati che mettono in evidenza un aumento delle patologie respiratorie tra i bambini di Napoli. Un incremento del 14-20% registrato solo nel mese di giugno. A lanciare l’allarme è la Fimp, Federazione italiana dei medici pediatri, che da quasi un anno segue con attenzione questa angosciosa situazione, proprio per monitorare la salute dei bambini durante questa emergenza senza fine. Aumentano disturbi quali asma, tosse, faringiti e ad essere più esposti sono i bambini allergici. Giuseppe Mele, Presidente della Fim ha dichiarato: La causa è da ricercarsi nei roghi di rifiuti che continuano a verificarsi e che sono molto tossici per le sostanze, come la diossina, che vengono prodotte a seguito della combustione della plastica. Il consiglio degli specialisti è quello di far respirare aria sana ai bambini, ad esempio andando a mare perchè, acqua e aria marina sono un toccasana per le vie respiratorie. Ovviamente si dovrebbe evitare qualsiasi avvicinamento ai roghi di immondizia, ma non sempre questo è possibile in una città che anche questa notte ha registrato circa 50 incendi. Fanno parte della grande classe chimica delle diossine molti composti identificati come cancerogeni per l’uomo, a questo va aggiunto il rischio infezioni legato alla giacenza di tonnellate di rifiuti che marciscono sotto il sole cocente di questi giorni. Ecco perché anche la Federazione italiana dei medici di medicina generale si è attivata per monitorare la situazione sanitaria di Napoli e provincia. In particolare sono tenute sotto controllo le malattie respiratorie, della pelle e gastrointestinali.

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