Gli occhi, con il raffreddore al massimo lacrimano, con l'allergia si gonfiano. Il raffreddore non dura più una settimana, l'allergia invece può prevedere tempi più lunghi.
Non è sempre facile distinguere il raffreddore dall’allergia. I disturbi, specie quelli nasali, sono simili: starnuti, naso che cola, congestione nasale. Però il raffreddore e l’allergia si possono distinguere, a partire da un primo indicatore fondamentale: nell’allergia, l’ostruzione nasale è più marcata.
Poi ci sono altri elementi attraverso i quali si possono chiaramente distinguere le due condizioni. In primis, l’allergia ai pollini è caratterizzata dalla stagionalità, in particolare con l’inizio della primavera, ma che da marzo può arrivare anche fino a settembre. L’apice della rinite allergica infatti è nel periodo della fioritura, mentre un raffreddore è tipico della stagione invernale o comunque dei periodi più freddi dell’anno.
L’allergia perdura per settimane o persino per mesi. Il raffreddore ha una durata limitata, al massimo una decina di giorni e in gran parte dei casi passa da solo e quindi senza dover ricorrere ad alcuna terapia. Il raffreddore di origine virale, a differenza di quello allergico, non fa starnutire ” a salve” e non fa arrossare gli occhi.
Esistono dei termini di paragone tuttavia ed è possibile differenziare le due condizioni in base ad alcuni fattori determinati. In primis, l’allergia ai pollini è caratterizzata dalla stagionalità, in particolare con l’inizio della primavera, ma che da marzo può arrivare anche fino a settembre.
L’apice della rinite allergica infatti è nel periodo della fioritura, mentre un raffreddore è tipico della stagione invernale o comunque dei periodi più freddi dell’anno.
La differenza principale? L’allergia perdura per settimane o perfino per mesi. Il raffreddore ha una durata limitata, al massimo una decina di giorni e in gran parte dei casi passa da solo e quindi senza dover ricorrere ad alcuna terapia. Il raffreddore di origine virale, a differenza di quello allergico, non fa starnutire ” a salve” e non fa arrossare gli occhi.
I soggetti consapevoli di soffrire di allergia da polline sono abituati a conoscere il periodo esatto in cui si presenterà la rinite allergica. È altrettanto vero che l’allergia può anche emergere in età adulta o perfino in vecchiaia e in questi casi, sarebbe complesso distinguerne i sintomi.
La rinite oltre ai tipici starnuti, congestione e naso che cola, presenta anche prurito a occhi, orecchie, palato e gola. Gli occhi, rispetto ad un raffreddore che al massimo può presentare una leggera lacrimazione, sono presi di mira nell’allergia che può presentare sintomi come arrossimento, gonfiore, lacrimazione e fastidio alla luce.
Nei casi più gravi, in genere nel paziente che soffre di asma, si possono avere delle riacutizzazioni che comportano difficoltà respiratoria e tosse acuta, sintomi del tutto meno marcati in un raffreddore virale.
Il raffreddore d’altro canto presenta meno sintomatologie e in particolare il tipico bruciore di gola, anche campanello d’allarme per un raffreddore virale. Alle orecchie può sorgere un senso di ottundimento, ma in nessun caso prurito o brusio come per l’allergia da polline.
Al contrario di un raffreddore virale che in genere non dura oltre i 7 giorni, un’allergia al polline può presentare sintomi persistenti per settimane o perfino mesi. In questo periodo, i soggetti allergici possono ricorrere a delle pratiche di lavaggi nasali con soluzioni saline. Queste operazioni possono alleviare i sintomi, allontanando i muchi e tenendo pulite le fosse nasali.
Attenzione all’utilizzo di antinfiammatori e decongestionanti. Un uso scorretto o esagerato può peggiorare la condizione e avere anche effetti collaterali. È consigliabile rivolgersi ad un medico prima di ricorrere a questi rimedi.
L’abuso di antibiotici è un grave errore sia nel caso di raffreddore prolungato sia quando il raffreddore è di natura allergica. Gli antibiotici, infatti, servono per combattere le infezioni batteriche e il loro uso inadeguato favorisce l’antibiotico-resistenza.
Nello specifico, l’organismo si abitua a resistere alla loro azione, anche quando se ne ha davvero bisogno. Solo se il raffreddore non passa dopo sette-dieci giorni, e i sintomi peggiorano, è possibile pensare a una sovra infezione batterica e quindi all’uso di antibiotici. Ma solo ed esclusivamente dopo previa consulta medica. La rinite allergica è una risposta sintomatologica ad agenti esterni, innescata in questo caso dal polline. Non essendo quindi una condizione di natura virale o batterica, anche la trasmissione non è possibile.
Infatti, un raffreddore può essere trasmesso solo via aerea ed esclusivamente quando è scatenato da una carica virale. Sono le gocce di saliva infette che starnutendo, si propagano nell’aria e raggiungono le vie respiratorie di altri individui.
In caso di raffreddore lieve, sintomi poco accentuati o comunque si abbiano le energie necessarie per praticare dello sport, non vi è alcun bisogno di rinunciare all’attività fisica. Piuttosto, è possibile limitare l’attività e optare per un allenamento più blando.