Tornano gli avvoltoi in Italia

Resistevano quasi solo in Sardegna e Sicilia, ora popolano di nuovo i monti e i parchi nazionali. Grazie ad aree protette e nuovi arrivi da Spagna ed ex Jugoslavia

Presenza avvoltoi in Italia

AVVOLTOI

Il ritorno degli avvoltoi, in diverse regioni italiane, è un’ottima notizia. Questi straordinari volatili, dotati di un’apertura alare ben 2,5 metri, sono in grado di percorrere centinaia di chilometri in un solo giorno. E individuano un pezzetto di cibo anche a una distanza di quasi quattro chilometri. Possono resistere anche giorni senza cibo, ma sono sempre affamati  e la loro, fondamentale funzione ecologica consiste proprio nel fare pulizia di cibo che sta andando in putrefazione, come le carcasse degli animali morti.

RITORNO DEGLI AVVOLTOI IN ITALIA

Caccia, bracconaggio e veleni li stavano quasi portando all’estinzione, ma oggi sembra che la presenza degli avvoltoi in Italia sia in fase di ripresa. Se nell’immaginario collettivo non godono di un’ottima fama, questi imponenti rapaci svolgono in natura una funzione utilissima di eliminazione delle carcasse. Sono uccelli saprofagi, cioè che si cibano di carogne.

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SPECIE DI AVVOLTOI PRESENTI IN ITALIA

Le specie presenti in Italia sono quattro: grifone, monaco, gipeto o avvoltoio degli agnelli e capovaccaio o degli Egizi, ritenuto dagli antichi un animale sacro a Iside. Gli avvoltoi appartengono all’ordine degli Accipitriformi (dal latino accipiter, ossia sparviero) e si dividono in due famiglie, i Catartidi o avvoltoi del Nuovo Mondo, che vivono sul continente americano, e gli avvoltoi del Vecchio Mondo o Accipitridi.

ESTINZIONE DEGLI AVVOLTOI IN ITALIA

Solo pochi decenni fa in Italia la situazione era gravissima. Nel 1960, il famoso avvoltoio monaco, illustrato da Federico II nel libro sulla falconeria, era già estinto, come lo era nel 1912 il gipeto, il più bello e famoso, mentre il grifone sopravviveva solo in Sicilia e in Sardegna . Pochi esemplari erano rimasti del capovaccaio nell’Italia meridionale e in Sicilia. Sui Nebrodi (Sicilia) gli ultimi grifoni scomparvero nel 1965, causa una campagna di caccia alle volpi con bocconi avvelenati.

RITORNO DEGLI AVVOLTOI IN ITALIA

Negli ultimi tempi, la nuova sensibilità naturalistica e la creazione di numerose aree protette hanno consentito a questi possenti rapaci di recuperare il loro spazio in natura. Il grifone è ricomparso in Sicilia in un centinaio di esemplari diversi, dove è stato reintrodotto, grazie agli interventi della Lipu (Lega italiana protezione uccelli) nel Parco dei Nebrodi, mentre i grifoni della costa occidentale sarda si sostengono grazie alla liberazione di esemplari esterni donati dal governo spagnolo.

Nelle Alpi Orientali molti grifoni arrivano dalla vicina ex Jugoslavia e a volte il raro avvoltoio monaco osservato nella Riserva del Lago del Cornino, attirati dai carnai riforniti di scarti di macelleria da Comuni e allevatori. In Abruzzo, nella Riserva del Corpo Forestale sul Monte Velino, si è ricreata, dopo 500 anni di assenza, una popolazione di grifoni che si sta diffondendo sui monti circostanti e nei vicini parchi nazionali dell’Appennino. Altri grifoni importati volteggiano protetti nelle gole del Parco nazionale del Pollino in Basilicata e Calabria.

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SALVATAGGIO AVVOLTOI

Per il piccolo capovaccaio sono in atto delle iniziative di ripopolamento in Puglia, anche con esemplari allevati in Toscana dall’ornitologo Guido Ceccolini. Infine, il maggior successo registrato è il ritorno del leggendario gipeto sulle Alpi, un’operazione a cui ha contribuito il WWF. Estinto nel Gran Paradiso nel 1912, il gipeto è stato allevato in vari zoo dell’Austria e liberato in natura. Oggi conta 230 esemplari e si riproduce anche nei Parchi nazionali dello Stelvio e del Gran Paradiso, costituendo un’importante attrattiva per naturalisti e turisti.

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