
BRACCONAGGIO IN ITALIA
Si sono presentati in aeroporto, a Orio, in provincia di Bergamo, con una bella faccia tosta e come se non avessero nulla da nascondere, e invece nelle loro valigie otto cacciatori italiani, di rientro dalla Romania, nascondevano la bellezza di 1.100 uccellini. Sterminati con i loro fucili e messi in buste refrigeranti per poi essere venduti. Alcuni erano uccellini super protetti, come cardellini, fanelli, zigoli gialli e voltolini.
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BRACCONIERI ITALIANI IN ROMANIA
Un bel bottino per questa allegra compagnia di bracconieri in trasferta, bloccati dalle forze dell’ordine. Ma per otto che vengono presi con le mani nel sacco (e alla fine non subiranno quasi nulla in termini di pene), ci sono in giro in Italia migliaia e migliaia di bracconieri professionisti. Un vero esercito di cacciatori illegali, che fanno razzia di uccelli e mammiferi e si concentrano in ben 27 aree a rischio in Italia. In prima fila, come sempre quando ci sono reati da sommare, le regioni del Sud: Calabria, Sicilia, Campania e Sardegna. Soltanto nella provincia di Cagliari, per dare un’idea della vastità del fenomeno, vengono sterminati dai bracconieri ogni anno dai 300mila ai 600mila uccelli come pettirossi, merli e tordi. In Italia, ogni giorno, si contano, in media 20 infrazioni legate al bracconaggio, con 17 persone denunciate e 7 sequestri. Ogni santo giorno.
BRACCONAGGIO UCCELLI
Come guadagnano i bracconieri? Che cosa se ne fanno di questo gigantesco spreco di bellezza, di risorse animali e ambientali, di vita del nostro territorio? Le principali destinazioni del bottino sono due. La cucina, ovvero il cibo che piace tanto agli italiani e agli chef diventati santoni. Seconda destinazione: la vendita illegale di uccellini, tanto per fare giocare la creatura a casa, oppure per abbellire, illegalmente, un terrazzino o un giardino.
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COME FERMARE IL BRACCONAGGIO
Premesso che l’impunità dei bracconieri è una vergogna, c’è da dire che, come al solito, non penso che tutto si possa risolvere, viste anche le proporzioni dell’attività, con multe e sequestri. Uno dopo l’altro in una inutile raffica di provvedimenti che poi restano puntualmente sulla carta.
Serve una reazione dal basso. E iniziamo dai soggetti più esposti e più chiamati in causa dal bracconaggio e dai suoi sbocchi. I cacciatori, milioni di italiani, non hanno nulla da dire per isolare e allontanare dalle loro associazioni e dal loro perimetro coloro che svolgono questa attività fuori legge? Se alzassero solo un dito, per identificare e isolare i mascalzoni del fucile, sono sicuro che ce ne sarebbero molti di meno. Ristoratori, albergatori, titolari di mense e trattorie, chef: quando vi arriva l’uccello da cucinare, quello davvero speciale, ma catturato in modo illegale, vi costerebbe tanto pronunciare due paroline? Solo due. No, grazie. E infine, tutti noi, uomini e donne che in casa abbiamo animali domestici e gabbiette. Possiamo fare una cosa: acquistare solo animali che arrivano sul mercato con percorsi legali e certificati. E non attraversando la porta oscura del bracconaggio. Ecco: cacciatori, cuochi e amanti degli uccellini. Tre categorie che, da sole, potrebbero mettere i bracconieri ko. Legalmente e senza violenza.
(Nell’immagine di copertina, la Guardia di Finanza con la merce sequestrata – Fonte foto e video: Corriere della Sera)
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