Traffico animali esotici: il crocevia è l’India

Un contrabbando simile a quello di droga e armi. Con un giro d’affari, solo in Europa, di cento miliardi di euro all’anno. I rischi e la legge in Italia

animali selvatici

Ci sono i collezionisti, gli amanti dei feticci naturali, gli spietati trafficanti. Una varia umanità, unita in tutto il mondo, dallo spreco del traffico illegale di animali selvatici, specie esotici, e di piante vare. Un commercio ricco, che distrugge, attraverso una rete riminale, interi pezzi della biodiversità nell’intero Pianeta.

TRAFFICO ILLEGALE DI ANIMALI

Il traffico illegale di animali protetti è la parte più ricca di un commercio clandestino che, sommando anche le specie animali e vegetali protette, soltanto in Europa vale qualcosa come cento miliardi di euro all’anno. Il rilevamento è contenuto in un dossier di Traffic, il programma congiunto di Wwf e Iucn per monitorare i traffici illegali di specie selvatiche. L’aumento annuo è vicino al 10 per cento, e con questi numeri il commercio banditesco di animali e piate può essere assimilato ad altre attività criminali, come il commercio di droga, di armi e di esseri umani.

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. Clicca qui!

TRAFFICO ILLEGALE ANIMALI INDIA

Il commercio illegale di animali esotici, comprese tartarughe e gibboni, ha il suo epicentro nell’India, grazie ai buchi della legge, alla corruzione che copre questa attività e alla filiera che mette in moto. Soltanto tra il 2012 e il 2020 si sono registrati 70 mila casi di animali appartenenti a specie a rischio estinzione sequestrati in 18 aeroporti indiani. Secondo un rapporto di Traffic India, il gruppo più numeroso di animali al centro del traffico illegale sono i rettili (46 per cento), seguiti dai mammiferi (18 per cento) e dalle specie marine (10 per cento).

COME FUNZIONA IL TRAFFICO ILLEGALE DI ANIMALI DALL’INDIA

Il traffico illegale di animali esotici e selvatici dall’India funziona come un’industria ad alta produttività. Gli aeroporti indiani, complessivamente, rappresentano un grande hub dove arrivano e transitano preziose specie, anche in via di estinzione, dal Brasile, dalla Malesia, dall’Australia, dalla Nuova Zelanda e dal Sud Africa, dalla Thailandia. Arrivati in India, gli animali hanno due destinazioni. O vengono uccisi per poi lavorare alcune parti e venderle, oppure  finiscono nel paese di arrivo, compresa l’Italia, dove entrano nel circuito nel mercato nero. La legge in India è molto permissiva nei confronti del traffico illegale di animali esotici e selvatici: in pratica non ci sono vere e proprie pene. Non solo. Nel giugno del 2020 il ministro indiano dell’Ambiente ha introdotto un’amnistia per i cittadini in possesso di specie vietate, compresi canguri e iguane. Si sono presentati in  32 mila, una piccola minoranza, e hanno sanato la loro posizione.

TRAFFICO ILLEGALE DI ANIMALI ESOTICI

Che cosa richiedono di più i clienti di questo terribile giro d’affari che distrugge natura e biodiversità? Il collezionismo punta su:

  • corna
  • oggetti ornamentali (non solo in avorio)
  • pelli (per vestiti)
  • pellicce.

Per esempio, più di 20mila elefanti vengono uccisi ogni anno per alimentare il commercio delle zanne. Quasi tre rinoceronti al giorno sono sterminati in Sudafrica per il corno. Oltre cento tigri, ogni anno finiscono nel mercato nero in Asia. Con un singolare e triste primato dell’Italia: siamo il primo paese al mondo per esportazioni illegali di tigri verso la Cina. I potenti milionari cinesi amano avere la compagnia delle tigri, e per aggirare i controlli nel continente asiatico, le fanno passare dall’Italia.

traffico animali
traffico animali

L’ANIMALE PIÙ CACCIATO AL MONDO

In questo giro vorticoso di bande di contrabbandieri e bracconieri, l’animale più cacciato al mondo è il pangolino, un pacifico mammifero che ha il solo torto di possedere diversi elementi da farne una specie molto ricercata e ben pagata. Quali?

  • Innanzitutto, le squame: servono a proteggere l’animale, ma in commercio (illegale) valgono centinaia di dollari al chilo, e sono considerate più preziose dell’avorio degli elefanti e delle orna dei rinoceronti. Sono molto richieste dall’industria dell’abbigliamento di lusso, per accessori da fascia alta.
  • In secondo luogo, la forte domanda di pagolini è legata al loro uso nella medicina orientale. In particolare un intero settore della medicina cinese considera alcune sostanze contenute nei pagolini come utilissime per curare l’anoressia e le infezioni cutanee e per superare i problemi di fertilità. Inutile dire che, in questo caso, siamo nella stretta terra di confine tra la scienza e la superstizione.
  • Infine, la cucina: la carne di pagolino appare come merce rara sulle tavole dei ricchi cinesi, vietnamiti e sudafricani. Nonostante che il suo commercio sia ufficialmente vietato dal 2017.

PANGOLINO E COVID-19

Le ricerche scientifiche più recenti hanno dimostrato la relazione tra il traffico illegale di pangolini e la diffusione del Covid-19, a partire da una delle fonti iniziali della diffusione del virus: i mercati alimentari della Cina. Scrivono i ricercatori: “Forme virali presenti in pangolini importanti illegalmente in Cina sono risultate vicine al nuovo coronavirus”. Circostanza molto grave, visto che il pangolino in Cina è molto richiesto sul mercato nero per i suoi usi in cucina e in farmacologia. Inoltre, mentre si è andata smontando l’ipotesi dei pipistrelli come origine animale del virus, poi trasmesso all’uomo, è salita di quota la possibilità che l’imputato numero uno sia il pangolino, distributore di ben due varianti del virus isolato all’interno di questi mammiferi sequestrati nei mercati illegali dove vengono smerciati. Scrivono gli esperti: “Il salto di specie dall’animale all’uomo è molto probabile che sia avvenuto in Cina attraverso i pangolini. La pandemia in corso sottolinea come il traffico illegale di animali selvatici in Cina e in altre regioni del mondo, oltre a rappresentare una grave minaccia per la biodiversità determina rischi significativi anche per la diffusione di pericolose infezioni”.

LEGGI ANCHE: “Giornata mondiale della natura selvaggia” per celebrare e tutelare la biodiversità

LEGGE IN ITALIA PER ANIMALI ESOTICI E SELVATICI

In Italia, dopo anni di battaglie che hanno visto in prima fila diverse associazioni di protezione degli animali, nella primavera del 2021 è stata approvata una legge molto restrittiva in materia. Sono così vietati sia l’acquisto e il commercio e sia la detenzione di animali esotici e selvatici, compresi i famosi pagolini dei quali abbiamo parlato. La legge è stata approvata con un chiaro riferimento alla relazione, denunciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra il traffico illegale di animali selvatici e la diffusione di malattie infettive, come il Covid-19. Quindi la tutela della salute ha consentito che anche in Italia avessimo una legge per fermare, o comunque contenere, il fenomeno del traffico illegale di animali strappati in modo selvaggio al loro ambiente naturale.

ESAME DEL DNA CONTRO IL TRAFFICO DI ANIMALI SELVATICI

Lo strumento più utile, e capace di bloccare alla fonte il fenomeno del contrabbando di animali selvatici è l’esame del DNA che si sta sempre più rafforzando grazie a metodi molto sofisticati. Un semplice kit viene messo a disposizione degli agenti di frontiera che possono così esaminare ossa, semi e resti in fase di attraversamento delle frontiere: da qui la possibilità di intervenire con il sequestro della merce prima che arrivi sul mercato del contrabbando. Recentemente, grazie all’esame del DNA, alla frontiera colombiana è stata sequestrata e bloccata la spedizione illegale di ben 2.200 tartarughe mada mada, specie super protetta. Il test, in genere, si svolge nel luogo del sequestro e non dura più di due ore complessivamente, evitando così inutili stress per gli animali.

COME AIUTARE  E COME PRENDERSI CURA DEGLI ANIMALI:

Torna in alto