Le ferite maggiori arrivano dalla plastica. Buste, bicchieri, bottiglie: quanto basta per bloccare stomaco e intestino e portare le tartarughe marine fino al baratro della morte. Poi ci sono i frammenti di reti e lenze con ami e nylon, materiali altrettanto micidiali per le meravigliose Caretta Caretta.
OSPEDALE DELLE TARTARUGHE
Ma la salvezza, almeno nel Sud Italia, arriva dal più importante ospedale delle tartarughe, situato a Favignana, dove in quattro anni di attività sono stati salvati e rimessi in acqua ben 77 esemplari di Caretta Caretta. Nel Centro Recupero Tartarughe Marine Amp Isole Egadi tutto funziona come in un vero e proprio ospedale.
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OSPEDALE DELLE TARTARUGHE CARETTA CARETTA
Una volta ricevuta la segnalazione della presenza di una tartaruga ferita in acqua, attraverso il contatto con “Sos Tarta”, una specie di 118 gestito dalla Capitaneria di porto di Trapani, intervengono gli addetti dell’ospedale di Favignana. Con i mezzi messi a disposizione dalla Guardia costiera, procedono al recupero e al trasferimento nel Centro di recupero.
Da questo momento scatta la procedura sanitaria. Esami del sangue, radiografie digitalizzate, analisi delle feci: tutti gli accertamenti per una prima diagnosi e per la terapia necessaria a salvare la tartaruga.
Nella prima fase di cura la Caretta Caretta è immersa in una delle cinque vasche dell’ospedale, che costituiscono il reparto di degenza, dove possono restare per diversi mesi. Fino alla completa guarigione.
Una volta recuperate e tornate in buone condizioni di salute, le tartarughe vengono immesse nuovamente nel loro ambiente naturale, in mare. Ma anche questa fase è molto delicata e, se si commettono errori, rischia di compromettere tutto il percorso di cura. Racconta Salvatore Livreri, direttore dell’Area Marina Protetta Isole Egadi: “In realtà in inverno le tartarughe restano ancora nello stabulario, sebbene siano guarite. Il motivo è semplice, bisogna evitare uno choc termico, visto che la temperatura della vasca è attorno ai 24 gradi per rendere efficace la terapia antibiotica, mentre quella dell’acqua del mare è tra i 14 e i 16 gradi”.
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OSPEDALE DELLE TARTARUGHE FAVIGNANA
Fortunatamente lo spazio non manca nell’ospedale di Favignana, anche se bisognerebbe aumentare il numero di vasche disponibili. Ogni vasca può accogliere fino a due esemplari della Caretta Caretta, in base all’età. Se la tartaruga ha più di 35 anni, non può condividere la vasca con nessuno. Se invece ha meno di 30 anni, ed è dunque classificata subadulta, lo spazio dello stabulario può essere condiviso da due esemplari di Caretta Caretta.
Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook del Centro Di Primo Soccorso per Tartarughe Marine dell’AMP “Isole Egadi”
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