Quante sono le specie animali e vegetali a rischio nel pianeta? E quali sono le principali cause dei pericoli che di fatto rendono irraggiungibile l’obiettivo numero 15 dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo sostenibile (si intitola Vita sulla Terra e recita: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre)? Tra le tante indagini scientifiche, le più complete e attendibili arrivano dai rapporti pubblicati dalla IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), ovvero la Piattaforma Intergovernativa sulla Biodiversità e i Servizi Ecosistemici, che di fatto fa capo alle Nazioni Unite. Tra i compiti principali dell’IPBES c’è appunto la valutazione scientifica dello stato della biodiversità del pianeta e l’analisi dell’impatto dei cambiamenti ambientali, a partire dalla crisi climatica, sugli ecosistemi.
Stando ai più recenti studi dell’IPBES circa 1 milione di specie su 8 milioni (comprese molte non ancora catalogate) rischiano l’estinzione e il tasso di estinzione è oggi decine o centinaia di volte più alto rispetto alla media degli ultimi 10 milioni di anni e ci stiamo avvicinando a passi da gigante alla sesta estinzione di massa nella storia della Terra, la prima per mano dell’uomo.
Le cause del rischio estinzione di animali e piante
- L’uso del suolo (deforestazione, agricoltura intensiva, urbanizzazione)
- Lo sfruttamento diretto degli organismi (caccia, e pesca intensiva ed eccessiva)
- La crisi climatica
- L’inquinamento
- Le specie invasive introdotte dall’uomo
L’elemento che unisce le cause più significative alle origine del rischio estinzione di 1 milione di specie animali e vegetali è la mano dell’uomo: i pericoli per l’ecosistema e per la biodiversità arrivano dagli esseri umani e dai loro comportamenti, non da fenomeni naturali. E ciò significa che potrebbero essere almeno ridotti se non annullati. L’ISBES avverte che oltre 500mila specie hanno habitat insufficienti alla loro sopravvivenza, il 75 per cento dell’ambiente terrestre e il 66 per cento dell’ambiente marino sono “gravemente alterati” dall’uomo e la biomassa dei mammiferi selvatici è diminuita dell’82 per cento.
Le specie più a rischio
I pericoli maggiori riguardano:
- Il 27 per cento dei mammiferi
- Il 21 per cento degli uccelli
- Il 36 per cento degli anfibi
- Il 33 per cento dei coralli costruttori di barriera
- Il 10 per cento degli insetti, tra i quali alcuni impollinatori, come le api
- Il 12 per cento delle specie di alberi
- Molte piante selvatiche, come cactus, cicadee e orchidee.
Specie a rischio in Italia
L’Italia è uno dei paesi al mondo più coinvolti dal ciclone dei rischi di estinzione delle specie animali e vegetali, anche perché è una delle nazioni con il più alto livello di biodiversità sia per quanto riguarda la fauna sia per la flora. Queste sono alcune specie particolarmente vicine all’estinzione in Italia:
- La Pinna nobilis: una grande nacchera marina considerata criticamente in pericolo e minacciata dal protozoo Haplosporidium pinnae, che ha decimato circa il 95 % delle popolazioni del Mediterraneo.
- La Rana agile italiana (Rana latastei): colpita dalla frammentazione dell’habitat, dalla perdita di biodiversità genetica, dall’inquinamento e in particolare dalle microplastiche, dai predatori invasivi come la rana toro americana e il gambero.
- Il Plecotus sardus (orecchione sardo): pipistrello endemico della Sardegna, considerato criticamente in pericolo a causa della crisi climatica, dei frequenti incendi e della competizione per i siti di rifugio.
- L’Anguilla europea: una specie fortemente sovrasfruttata nei fiumi e lagune italiane, in particolare nel Delta del Po. Oggi la popolazione è meno dell’1 % di quella degli anni Sessanta, a causa di dighe, bonifiche e pesca eccessiva.
- Le orchidee selvatiche: alcune specie, come il Cypripedium calceolus, sono seriamente minacciate.
Tutti i 17 obiettivi per lo Sviluppo sostenibile scolpiti nell’Agenda Onu 2030 sono diventati irraggiungibili: in questo libro il racconto, i principali colpevoli e i dati del declino.
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