“Facciamo l’orto a scuola”. Ecco le idee green degli studenti

Spazi aperti della scuola trasformati in verde destinato alla frutticoltura e alla coltivazione degli aromi. Ortaggi e frutta a chilometri zero per le classi e per tutto un quartiere. Semplice e fattibile. Con questo il progetto il liceo scientifico Enrico Fermi di Bari ha vinto il concorso "La mia scuola non divora il Pianeta" giunto […]

Spazi aperti della scuola trasformati in verde destinato alla frutticoltura e alla coltivazione degli aromi. Ortaggi e frutta a chilometri zero per le classi e per tutto un quartiere. Semplice e fattibile. Con questo il progetto il liceo scientifico Enrico Fermi di Bari ha vinto il concorso "La mia scuola non divora il Pianeta" giunto oggi, in occasione della Giornata della Terra dedicata a un miliardo di azioni verdi, alla sua conclusione. L’iniziativa era aperta a tutti gli studenti delle scuole medie e superiori iscritte al progetto didattico Repubblica@Scuola ed è stata realizzata con la collaborazione del Wwf Italia e con il sostegno di Electrolux nell’ambito dell’evento mondiale per il clima l’Ora della Terra.

Originalità, specificità e realizzabilità. A scrivere il progetto è stata ladynina12, una redattrice del team editoriale del liceo Enrico Fermi di Bari. "Il nostro liceo presenta dei bellissimi patii interni che dall’anno scorso sono stati adibiti ad agrumeti o frutteti –  così ha iniziato l’autrice – ma gli spazi perimetrali sono talvolta poco curati, non sono vissuti a pieno eppure potrebbero diventarlo, anzi in questo mio ipotetico progetto, si trasformerebbero in punti di forza dell’intero plesso". La giovane giornalista con il suo articolo-progetto ha fatto vincere al proprio istituto 5 mila euro, messi a disposizione da Electrolux, e potrà così vedere realizzato quel che ha pensato.

Le idee presentate sono state più di trecento. Poi ridotte a una rosa più ristretta di finalisti. Tanti i progetti e le idee. Dai pasti a chilometri zero al risparmio energetico. Dalla mobilità scolastica sostenibile alla riduzione dei rifiuti. E poi varie proposte di comunicazione sul territorio, corsi di formazione e idee per l’adozione di percorsi e sentieri. Tanti si sono misurati con la difficile impresa di mettere insieme la voglia di fare, l’amore per l’ambiente e la capacità di arrivare a un qualcosa di realizzabile. Brunetta, una redattrice delle medie inferiori, con un piccolo componimento semplice e diretto, ha proposto che ogni studente "dovrebbe avere la possibilità di curare anche solo un quadratino di terra, e seguire la crescita di un alberello o piantina. Questa iniziativa servirebbe a far nascere l’amore per la natura e quindi per la vita".

"Nei numerosi progetti arrivati – racconta Maria Antonietta Quadrelli responsabile Educazione Wwf Italia – è  stato  facile leggere non solo un gesto di sostenibilità, ma soprattutto il passaggio da una cultura dello spreco a una cultura dell’attenzione. Abbiamo premiato l’idea meno ‘punitivà – perché la sostenibilità non è un ‘sacrificio’, ma un’opportunità per migliorare la qualità delle nostre vite – quella meglio realizzabile, la più creativa, quella che più coinvolge la comunità cittadina".

Tutti i finalisti selezionati riceveranno comunque un "premio di consolazione" e per molti dei loro progetti si farà in modo che possano essere realizzati. Il liceo scientifico Enrico Fermi di Bari riceverà il premio il 21 giugno a Milano, nell’ambito della seconda edizione del convegno "Semi di Sostenibilità" organizzato da WWF e Electrolux, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia.

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