
DONARE IL CIBO DEL MATRIMONIO –
I matrimoni sono quasi sempre l’occasione di grandi abbuffate e spesso di grandi sprechi. Qualche volta, però, capita che a godere delle numerose e squisite portate non siano solo parenti a amici ma anche chi non ha partecipato ai festeggiamenti e magari si trova in difficoltà. È il caso di Norma e Orazio che hanno deciso di donare il cibo avanzato del loro ricevimento nuziale alla mensa sociale Paolo VI di Fasano in provincia di Brindisi. I due giovani probabilmente avranno preso ispirazione dal progetto “Avanzi popolo” con il quale collaborano, e che da qualche anno è impegnato a Bari in azioni contro lo spreco di cibo, attraverso la costruzione di canali di contatto tra i luoghi dove si produce lo spreco (ristoratori, grandi distribuzione ma anche famiglie) e i luoghi del bisogno.
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DONARE CIBO AVANZATO –
Il recupero del cibo avanzato del matrimonio ha permesso alla mensa sociale di Fasano di arricchire i pasti degli ospiti della struttura per qualche giorno, che hanno voluto ringraziare Norma e Orazio con numerosi brindisi e intonando il più classico dei ‘tanti auguri’. Il gesto è stato molto apprezzato anche dai volontari della mensa Caritas che, a nome di tutti coloro che frequentano il centro, hanno donato agli sposi delle icone prodotte artigianalmente.
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IL CIBO DONATO DAI DUE SPOSI
(Fonte immagini: Avanzi popolo)
SPRECO CIBO IN ITALIA –
Lo spreco alimentare, contrariamente a quanto si possa immaginare, si combatte proprio attraverso questi piccoli gesti. Negli ultimi anni si è diffusa la percezione errata secondo la quale la vera dispersione di cibo nascerebbe nel settore della ristorazione, della distribuzione o del commercio al dettaglio. Niente di più sbagliato: la maggior voce di spreco si registra all’interno delle nostre case. Secondo l’Osservatorio Waste Watcher, che studia l’evoluzione delle abitudini alimentari e le cause dello dispersione alimentare casalinga, ogni anno gli italiani buttano nell’immondizia una quantità di cibo equivalente a 13 miliardi di euro, quasi un punto percentuale del Prodotto interno lordo nazionale.