Da sempre impegnati in una battaglia serrata allo spreco di cibo, da queste pagine vi abbiamo raccontato dei frigoriferi solidali installati in un quartiere di Berlino, in cui tutti, sia i cittadini che i negozianti, possono riporre i cibi in eccedenza, in scadenza o quelli che non è possibile più vendere come ad esempio la frutta matura. Alimenti ancora buoni che tutti coloro che vivono in situazione di difficoltà possono prelevare e portare a casa.
O quelli spagnoli di Madrid e Barcellona, di grandissimo successo come quelli della Gran Bretagna.
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FRIGO DI STRADA
I frigoriferi di strada sono sempre più diffusi, ogni giorno si aggiunge una bandierina nella mappa dei frigo solidali, fatti per chi ha bisogno di portare in tavola cibo che altrimenti andrebbe sprecato. Una vera e propria rete di donatori e beneficiari nata in modo del tutto spontaneo. I numeri, per fortuna, stanno diventando importanti in tutto il mondo: solo in Francia, ad esempio, sono spuntati 38 frigoriferi solidali, 18 solo nella città di Parigi.
FRIGO SOLIDALE
Il frigo solidale più famoso, che è diventato virale sui social e nei media di tutto il mondo, è quello progettato e voluto dalla 27enne Dounia Metboul, di nonna algerina, che assieme alla mamma Malika gestisce un ristorante. Rivestito in legno chiaro da un falegname volontario, si trova tra Montmartre e il quartiere popolare di Barbès, ma non è il primo frigo apparso a Parigi. L’associazione Frigos Solidaires, in piedi dal 2017 e della quale Dounia è presidentessa, ne ha infatti installati diciotto, dislocati in vari quartieri della città. Il primo è stato inaugurato nel giugno del 2017, sul modello dei frigoriferi solidali berlinesi. Dounia, che allora era appena stata a Londra, ne aveva visto uno fuori da un ristorante, in cui veniva depositato cibo inutilizzato e destinato altrimenti alla pattumiera, oppure pasti non consumati, che venivano liberamente presi da chi era in condizione di necessità. Condizioni che, a causa della crisi economica, Daunia aveva visto anche in Francia, decidendo di replicare l’iniziativa.
FRIGOS SOLIDAIRES PARIGI
E se può sembrare strano notare frigoriferi per strada, il concetto alla base è molto chiaro, ed è dirompente: contrastare l’utilizzo di cassonetti dell’immondizia come luogo per l’approvigionamento alimentare, soprattutto in una società in cui lo spreco alimentare raggiunge numeri spaventosi. Molto meglio un frigo, dove chi ha di più mette e chi ha di meno prende. Secondo le stime, i “clienti” dei frigo solidali non sono solo senzatetto o persone in stato di disagio sociale, ma anche studenti e studentesse, pensionati, anziani e famiglie monoparentali, spesso con un solo reddito.
Fin’ora l’iniziativa è un successo: sono tantissimi i commercianti che adottano un frigorifero per lasciarvi i propri prodotti invenduti: dal pane, al formaggio, ai dolciumi. Persino della carne.
Il commerciante che sceglie un frigo di strada deve, poi, prendersi in carico la sua manutenzione, la pulizia e la garanzia della sua efficienza, ma anche del rispetto delle norme sanitarie e del controllo del cibo. L’obiettivo è mettere a disposizione cibo a chi ne ha meno in modo discreto e sicuro.
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FRIGORIFERO DELLA SOLIDARIETÀ IN BRASILE
Un’iniziativa virtuosa portata avanti anche in Spagna, a Galdakao nei Paesi Baschi e a Murcia, nella Comunità autonoma di Murcia, dove alcuni volontari si occupano del rifornimento dei cosiddetti “Frigoríficos solidarios” (Frigoriferi solidali) con gli alimenti forniti dai proprietari di ristoranti e supermercati e dai cittadini. Un progetto importante che ha permesso di evitare lo spreco di chilogrammi e chilogrammi di alimenti e sensibilizzare tutti al non spreco e che è approdato anche a Goias, in Brasile con il “Frigorifero della solidarietà”.
COME FUNZIONANO I FRIGORIFERI DI STRADA DI GOIAS
Anche qui come in Germania e in Spagna, i frigoriferi sono stati posizionati ai bordi delle strade e sono accessibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Chiunque, sia i cittadini che i rivenditori, gestori di panetterie e ristoranti possono depositare le eccedenze alimentari che tutti possono poi ritirare gratuitamente.
Anche in questo caso è necessario rispettare alcune regole: non si può infatti lasciare nel frigorifero la carne e il pesce crudo e uova o altri cibi scaduti. Ottimi i pasti preparati in casa, devono però riportare l’etichetta con la data di preparazione.
L’obiettivo è ora quello di creare una vera e propria rete di frigoriferi urbani.
(Photo credits immagine in evidenza corriere.it)
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