Child box nelle scuole di Provaglio D’Iseo

Il cibo avanzato alla mensa non si butta, ma si porta a casa. E così non si spreca

child box a scuola

CHILD BOX NELLE SCUOLE

Sei milioni di tonnellate di cibo. Si tratta del numero annuale di sprechi alimentari in Italia secondo uno studio del Politecnico di Milano. Proprio da qui è partito “Zero Waste Food”, il progetto nato dalla collaborazione tra l’associazione franciacortina 5R Zero Sprechi, le scuole e il comune di Provaglio D’Iseo (Brescia), secondo cui a non fare sprechi s’impara da bambini.

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CHILD BOX A SCUOLA

L’obettivo è quello di insegnare ai più piccoli, sin dalla scuola, a portarsi a casa ciò che non viene consumato in mensa. Ecco nascere, così, la Child box, la doggy bag per le scuole, dove c’è posto per pane e frutta avanzati dal pasto nella mensa della scuola e che i bimbi possono così portarsi a casa.

L’iniziativa è stata proposta qualche mese fa da una volontaria, Edi Bianchi, che ha presentato l’idea a tutti i genitori. “Mi era stato indicato da un insegnante che nelle scuole c’era una grandissima quantità di cibo buttato. Così, a maggio 2017, ho fatto una riunione pubblica con i genitori per affrontare gli sprechi della mensa”, come racconta Edi in una video-intervista rilasciata al Giornale di Brescia.

Proprio a loro è stato somministrato un questionario con il quale, oltre a raccogliere l’adesione all’iniziativa, si è chiesto di formulare proposte di miglioramento. Tutte le famiglie hanno dato il loro consenso e molti genitori si sono resi disponibili ad agevolare il percorso che contrasta lo spreco di cibo.

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ZERO WASTE FOOD A PROVAGLIO D’ISEO

“Educare i bambini al risparmio e al recupero del cibo, che tanti altri meno fortunati di loro non hanno, è una cosa doverosa. E se lo imparano quando sono bimbi, manterranno le buone abitudini anche da grandi”, sostiene Egizia Corridori, Assessore della Cultura del Comune di Provaglio, nella video-intervista rilasciata al Giornale di Brescia.

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Zero Waste Food è un progetto che ha degli obiettivi ambiziosi. L’amministrazione comunale, i volontari, i genitori, i docenti e gli operatori della mensa realizzano varie fasi del progetto:

  • la condivisione di una coscienza “no spreco” con genitori;
  • la formazione e la sensibilizzazioni dei ragazzi;
  • la distribuzione degli avanzi nei piatti, grazie all’aiuto di volontari, alle fattorie di zona come alimento per gli animali.

Zero waste Food prevede inoltre che in futuro il cibo non utilizzato venga distribuito anche ai più bisognosi.

(L’immagine di copertina è tratta da Bresciasettegiorni.it)

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