Dove si buttano le mascherine? Nell’indifferenziata

Stessa cosa per i guanti. Gli unici che vanno nei contenitori della plastica sono quelli in vinile. Il rischio di una nuova fonte di inquinamento

smaltimento mascherine e guanti
Le mascherine, con i guanti, sono diventate il nuovo rifiuto-simbolo. E anche uno dei maggiori fattori di rischio di inquinamento. Ovunque. Basta partire dai numeri per avere un’idea della portata di questa bomba ecologica, con la quale dobbiamo fare i conti tutti i giorni con i nostri comportamenti.

SMALTIMENTO MASCHERINE

Nel mondo si consumano, e diventano rifiuti, 130 miliardi di mascherine anti-Covid 19 al mese, ovvero 180 milioni all’ora. Soltanto in Italia, secondo i calcoli del Politecnico di Torino, siamo arrivati a circa un miliardo di mascherine al mese. Una cifra enorme, che va abbinata al tempo previsto per la decomposizione di una mascherina, realizzata con il polipropilene: circa 450 anni. Materiale potenzialmente infetto. E sicuramente molto inquinante, come e più della plastica. Il ministero della Sanità è molto chiaro nel definire il rifiuto dei materiali sanitari che stiamo usando in modo sempre più invasivo e frequente, innanzitutto guantimascherine chirurgiche, in grado di coprire naso, bocca e mento. Al punto che assistiamo a un fenomeno molto curioso.

COME SMALTIRE MASCHERINE E GUANTI

Le città sono ovunque più pulite, come abbiamo raccontato, ma stanno diventando molto sporche a causa di guanti e mascherine. Prodotti gettati per strada come una qualsiasi cicca di sigarette. All’ingresso dei supermercati, lungo i marciapiedi, nei cestini per la raccolta della spazzatura in prossimità dei giardini.

Uno spreco enorme, con gravi rischi per la salute. E uno spreco che si può evitare in modo davvero semplice, in quanto, in generale, guanti e mascherine vanno tutti in un solo punto, come rifiuti: la raccolta indifferenziata. Questo vale sia per i secchi che abbiamo in casa sia per i cassonetti urbani.

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DOVE BUTTARE GUANTI E MASCHERINE

Ci sono soltanto due piccole precauzioni da tenere presente e da osservare con un certo scrupolo. La prima: guanti e mascherine non vanno gettati nell’indifferenziata direttamente, ma devono essere prima ben avvolti in due sacchetti di plastica, chiusi poi con un piccolo laccio. Ricordiamo che in entrambi i casi, si tratta di prodotti molto resistenti, che hanno bisogno di non entrare in contato diretto con altri rifiuti indifferenziati. Seconda raccomandazione: non trascurate l’igiene personale al momento dello smaltimento. L’ideale sarebbe gettare guanti e mascherine con le mani coperte dai guanti, in ogni caso al termine dell’operazione lavatevi bene le mani.

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DOVE SMALTIRE GUANTI E MASCHERINE

Al generale smaltimento nell’indifferenziata c’è una sola eccezione: i guanti in vinile. Ricordiamo che i guanti, assolutamente inutili e controproducenti se per esempio li usiamo mentre camminiamo per strada, possono essere di tre tipi. In lattice, sostanza biodegradabile, solo in apparenza simile alla plastica, proveniente dagli alberi della gomma. In nitrile, una gomma sintetica molto elastica. In vinile, praticamente plastica, visto che sono a base di polivinilcloruro (Pvc) e sono considerati i più professionali e resistenti. Mentre nei primi due casi (lattice e nitrile) i guanti vanno nell’indifferenziata, nel terzo caso (il vinile) devono essere smaltiti nei contenitori destinati ai rifiuti di plastica.

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TOSSICITÀ MASCHERINE E GUANTI

Al momento, secondo i calcoli più attendibili le mascherine da smaltire sono attorni ai 4 milioni al giorno. Ma la situazione potrebbe cambiare in modo radicale quando sarà chiusa completamente la Fase 1 e si tornerà, con gradualità, alla vita normale. Con guanti e mascherine. A quel punto è previsto uno smaltimento quotidiano di circa 20 milioni di mascherine, e toccherà al ministero dell’Ambiente prendere una decisione definitiva per la classificazione di questo tipo di rifiuto. Secondo alcuni esperti della catena dello smaltimento, le mascherine e i guanti andrebbero classificati come rifiuti tossici. Con lo stesso codice (15.02.02*) di assorbenti, filtri dell’olio, stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose. Se così fosse, non ci sarebbe neanche la capienza per contenerli negli attuali impianti destinati a questo tipo di scarti.

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